prima pagina pagina precedente




Netanyahu ha vinto
Che Adonai abbia pietà della nostra anima
Franco Isman

Netanyahu ha vinto

Quindici giorni fa Amos Oz, il famoso scrittore israeliano, ha scritto che si tratta di una questione di vita o di morte:
Se non ci saranno due Stati, ce ne sarà solo uno; 
Se ce ne sarà uno solo, sarà arabo; 
Se sarà arabo, chissà quale sarà il futuro dei nostri e dei loro figli…

Netanyahu ha vinto le elezioni dichiarando: “con me nessuno stato palestinese”. La Palestina è per diritto divino Patria del Popolo eletto.
E questo è quello che pensa e che vuole la maggioranza degli israeliani.
I tempi sono cambiati e quindici anni di governo delle destre hanno obnubilato le coscienze.

Gideon Levy, editorialista del quotidiano israeliano Ha'Aretz, l'uomo più odiato di Israele è stato definito, nel luglio dello scorso anno ha scritto: nello Stato ebraico vi sono compassione e sentimenti umani solo per gli ebrei, diritti unicamente per il Popolo eletto. Lo Stato ebraico è solo per gli ebrei… I giovani dello Stato ebraico… sono i figli della generazione nazionalista e razzista... da cinque anni hanno sentito unicamente incitamento, dichiarazioni allarmistiche e supremazia sugli arabi da parte del vero istruttore di questa generazione: il primo ministro Benjamin Netanyahou. Non una sola parola di umanità, di compassione o di trattamento alla pari.
Sono cresciuti nel contesto della provocante rivendicazione del riconoscimento di Israele come “Stato ebraico” e ne hanno tirato le conclusioni.
La massa ha interiorizzato il vero significato: uno Stato ebraico è uno Stato nel quale vi è posto solo per gli ebrei. E' istruttivo leggere gli articoli completi.

Tanto radicata è ormai questa idea, ormai diventata un condizionamento per tutti, o quasi, che anche l'avversario di Netanyahu, Isaac Herzog, pur professandosi laburista, non ha basato la sua campagna elettorale sulla ricerca della pace, sulla critica alla politica degli insediamenti, ostacolo assoluto alla pace, sui criminali attacchi a Gaza con migliaia di morti in gran parte civili, sul razzismo nei confronti degli arabi, sull'indegno comportamento dell'esercito ai posti blocco. No, la critica si è basata solamente su motivazioni economiche, su tutto il resto silenzio. Perché sarebbe stato controproducente.

Nessun dubbio sul diritto di Israele ad esistere. Entro confini sicuri e riconosciuti.
Ma perché questo possa avvenire è indispensabile la pace. Ed è per questo che la vittoria di Netanyahu è una tragedia, per i palestinesi ma ancor più per Israele condannata ad una guerra perpetua. E Israele è militarmente più forte ma non è detto che lo rimanga anche in un futuro più o meno distante nel tempo. E allora quello che succederà lo ha scritto Amos Oz.
Aggiungiamo che è riconosciuto da tutti gli studi sull'argomento che l'attuale montante antisemitismo deriva in massima parte da questa politica di Israele e, aggiungiamo, dalla viscerale incapacità degli ebrei nel mondo di separare la loro posizione da quella di Israele.

Adesso, dopo la vittoria e la conseguente decisione di fare un governo di coalizione con i partiti religiosi, Netanyahu, con incredibile faccia tosta, dichiara di volere la pace e Obama fa finta di credergli per poter mantenere l'indispensabile (per Israele) sostegno militare.

Ma nonostante la disperata buona volontà di Abu Mazen nessun risultato potrà essere ottenuto, gli insediamenti continueranno, anche a Gerusalemme, e continueranno il razzismo e la discriminazione nei confronti degli arabi.
Non è difficile immaginare che anche nei Territori si arriverà a qualche efferato episodio, come quelli cui ci sta “educando” l'ISIS, con l'immancabile rappresaglia di Israele con le stragi terroristiche di migliaia di civili.

Franco Isman

Condividi su Facebook Condividi su Facebook
Segnala su Twitter


EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net

Commenti anonimi non saranno pubblicati


Lina Agostini Della tua io sto con Bibi

Paolo Bastoni soprattutto della sua... 

Fabio Isman e soprattutto di quella quasi metà di Israele che, non volendolo, dovrà ancora subirne le sue assolutamente perniciose azioni, tese soltanto al mantenimento del suo potere, e non alle necessità, sempre più impellente, del suo Paese ...

Daddo Daddoillustrations Oooohhh... Ecco io non ho seguito con attenzione le elezioni israeliane. Una sonora stroncatura della vittoria della destra ci sta, ed è anche condivisibile. Ma per favore non facciamo l'errore di dire che, dato il risultato delle elezioni, "tutti" gli israeliani la pensano come netanyahu, tutti gli ebrei del mondo sono appiattiti sulle posizioni del governo israeliano. 

Personalmente ci ho messo un po', ho fatto il mio cavolo di percorso (che mi è anche costato una certa fatica) e NON CI STO! Non ci sto a generalizzare la dittatura della maggioranza, o del maggioritario a cui ormai abbiamo tutti fatto il callo perché.... 'e beh, bisogna pur decidere', 'il proporzionale si impalla sui veti incrociati'... CAZZATE. il proporzionale è l'unica forma di governo che garantisca uno straccio di pluralità. Un appiattimento su: il risultato delle elezioni è A quindi tutti pensano A è superficiale e inaccettabile.

Tolto questo l'articolo è molto condivisibile.

in su pagina precedente

  20.03.2015