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Delinquenti neri
Franco Isman

Delinquenti neri

“””MAYDAY NOEXPO, un grande corteo bello, colorato, allegro… erano le 16.30 ed eravamo in piazza Conciliazione, alla testa del corteo c'erano le 8 bande musicali che ci facevano ballare. 5 minuti dopo un gruppo di criminali bastardi ha rovinato tutto. Non trovo altri modi di definirli: criminali fascisti bastardi. Domani si parlerà solo delle 30 macchine bruciate, delle devastazioni. Saranno cancellate le ragioni dei trentamila giovani che manifestavano pacificamente e allegramente per chiedere giustizia sociale”””. Così scrive su FB un amico contestatore ma pacifico, come la stragrande maggioranza.

Idioti neri li ha definiti Beppe Severgnini a Otto e mezzo, ed anche il nostro Don Chisciotte li chiama imbecilli. Ma oltre alla ragazzina idiota, quella del rolex, che sconcia i muri, e al ragazzotto idiota che esalta i vandali, ma poi si pente e partecipa alle pulizie di ieri, ci sono i professionisti della violenza, i delinquenti appunto. E a chi scrive, più ancora che le macchine incendiate e le banche vandalizzate, fanno impressione le squadracce militarmente inquadrate raffigurate nelle foto.

#NessunoTocchiMilano: bello, giusto, ma Milano è stata stuprata.
””“La tattica di contenimento delle forze dell'ordine è riuscita a limitare i danni, pagando il prezzo di undici agenti feriti e sopportando la protesta di chi non si capacita che i black bloc disseminati nel corteo del 1º maggio non si potessero individuare in anticipo””” è stato scritto.
“””Niente di peggio che sminuire o eludere le responsabilità o dire, come Alfano, che è andato tutto bene. Lo Stato non può consentire che il centro di una città sia messo a ferro e fuoco. Se questo avviene, per prima cosa deve chiedere scusa e dire che ha sbagliato. Quindi individuare le responsabilità e risarcire i cittadini””” dice invece “Enrico Rossi Presidente” (della Toscana) sulla sua pagina FB.

Milano è stata per un'ora in balia delle squadracce di devastatori e le forze dell'ordine sono riuscite soltanto a proteggere alcuni potenziali obiettivi ma non ad evitare lo scempio; è addirittura incredibile che siano stati effettuati soltanto 5 fermi, cani sciolti pare, non appartenenti alle squadracce militarizzate; e saranno gli unici a pagare.
Non vogliamo certo che si ripetano le aberrazioni del G8 di Genova con le torture alla Diaz, come ha sentenziato la Corte Europea, e quelle alla caserma di Bolzaneto, forse peggiori. Ma altro è caricare indiscriminatamente un corteo in massima parte pacifico, come è avvenuto a Genova, ed altro bloccare i delinquenti che mettono a ferro e fuoco la città.
Era nota e riportata dai giornali la presenza in città di oltre un centinaio di guastatori stranieri assieme ai NOTUTTO nostrani ed era pressoché certo che ci sarebbero state violenze.

Certo, c'è il diritto inviolabile di manifestare e non ha ragione chi afferma che si poteva consentire la manifestazione NOEXPO in periferia e non in centro della città o addirittura in un giorno differente da quello dell'inaugurazione dell'EXPO.
Non ha nemmeno ragione Enrico Rossi quando incolpa di inefficienza il servizio d'ordine della manifestazione: non siamo più ai tempi del Grande Partito quando il servizio d'ordine era formato da robusti operai con le aste delle bandiere di legno massiccio…
Ma un costante collegamento fra gli organizzatori del corteo, con il loro servizio d'ordine, e le autorità preposte alla sicurezza era indispensabile e certamente possibile. Il servizio d'ordine non poteva non accorgersi delle armi portate dai gruppi violenti e quando questi si sono disvelati avrebbe dovuto non soltanto dare l'allarme ma anche isolare il gruppo bloccando la parte di corteo che seguiva e facendo proseguire lo spezzone anteriore.

Facile sputare sentenze quando non si ha un'esatta percezione dei fatti. E andando avanti in questo esercizio, si potrebbero ipotizzare squadre di pronto intervento, commandos quasi, formati da agenti di sicura fede democratica, super addestrati ed equipaggiati, senza i pesanti indumenti antisommossa, dotati di segnalatori satellitari, telecamere sui caschi e magari sofisticati strumenti per neutralizzare i violenti, in grado di intervenire in tempi brevissimi. E stato suggerito di usare le freccette al curaro degli indigeni dell'Amazzonia ma non sembra un'ipotesi perseguibile…

Restando più sul concreto.
In occasione di manifestazioni sportive la legge n.401/1989 prevede la possibilità di “arresto in flagranza” differito (purché entro le 48 ore) “quando non è possibile procedere immediatamente all'arresto per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica” con la possibilità quindi di identificazioni con filmati o fotografie. Non si comprende per quale motivo questa norma non venga estesa anche alle manifestazioni nelle città.

Franco Isman

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  04.05.2015