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Tobia
Franco Isman


Cosa significa stepchild ?
Significa figliastro. Ma stepchild fa più fino, e se la gente non capisce, meglio.
Nelle favole le matrigne sono sempre perfide, avete presente quella di Biancaneve ? E quella di Cenerentola ? Ma nella realtà si spera che non sia così e che il figliastro, però è vero che il termine è brutto, possa instaurare un vero rapporto filiale con la… stepmother.

In Italia la legge 184/1993, nell'ambito generico dell'adozione, prevede anche l'ipotesi dell'adozione del figlio del coniuge. L'instaurazione di questo vincolo formale aggiunge al rapporto già esistente alcuni diritti per il minore adottato di notevole rilevanza, in particolare la possibilità di assumere il cognome del genitore e l'accesso all'asse ereditario.

Sembra molto giusto questo istituto che va a tutto vantaggio del minore che già convive con il genitore e con il nuovo compagno/compagna di questo, seppure con le cautele che la legge prevede per evitare abusi. E qui davvero non si vede differenza sul fatto che la coppia, purché stabile, sia regolarmente sposata o no ed anche che sia eterosessuale od omosessuale. E non si capisce quindi la levata di scudi e la guerra scatenata in Parlamento su questo punto.
Decisamente differente l'adozione di un minore che non sia figlio di uno dei due partner e qui i pareri, nel caso di una coppia omosessuale, divergono.

Vediamo di chiarire alcuni termini, non sempre ben conosciuti.

Ovuli e ovociti sono sinonimi.
Embrione: in genere si considera tale l'ovulo fecondato fin dal suo esistere nell'utero della madre.

Fecondazione assistita e inseminazione artificiale.
La fecondazione dell'ovocita con lo sperma avviene appunto in modo artificiale, oggi la tecnica più usata è la fecondazione in vitro e il successivo impianto dell'ovulo fecondato nell'utero della donna. In genere viene utilizzata per le coppie sterili (in Italia si parla di molte decine di migliaia) e può avvenire con ovocita e sperma dei due partner o di un “donatore”; in questo caso si chiama fecondazione eterologa. La fecondazione eterologa è combattuta dalla Chiesa ed in Italia non è consentita seppure vi sia una sentenza della Corte Costituzionale del 2014 che boccia tale divieto.

Maternità surrogata.
La maternità surrogata è anche detta, con un' espressione brutta ma molto realista, “utero in affitto”.
Un ovocita fecondato viene impiantato nell'utero di una donna che si impegna a consegnare il figlio che nascerà ad una coppia committente subito dopo il parto. Questa pratica è ammessa in alcuni Stati a condizione che la gestante agisca solo per finalità altruistiche; in altri Stati è ammessa anche se la donna riceve un pagamento. Quasi sempre condizione necessaria è che l'ovulo fecondato non sia della stessa donna che porterà a termine la gravidanza. In Italia è vietata.

E veniamo alle valutazioni etiche. Che sono diversissime a seconda delle convinzioni religiose, ma anche di quelle politiche. Una morale assoluta non esiste, dipende dall'epoca, dal luogo, dall'educazione.
Una volta c'erano i cannibali, i crociati con le loro stragi di infedeli non la pensavano certamente come Papa Francesco e neppure l'inquisitore Torquemada. La jihad è guerra santa per l'Islam ed è barbarie per gli occidentali, la sharia, la legge islamica, anche. Di seguito le valutazioni, rigorosamente laiche, di chi scrive.

Sull'adozione del minore, la super discussa stepchild adoption, ho già espresso la mia opinione: la norma è certamente favorevole per il minore, ergo è giusta, sempre e comunque.
La fecondazione assistita, anche eterologa, consente alle coppie sterili di avere un figlio: è giusto che siano libere di farlo.
La maternità surrogata in alcuni casi molto particolari, come ad esempio per una donna che si presta per dare un figlio alla sorella che non può assolutamente averlo, mi sembra una cosa bella.
Ma far gestire per nove mesi a una donna il bambino di un'altra per poi portarglielo via appena nato mi sembra orribile. Non è propriamente suo figlio ma da molti punti di vista è come se lo fosse e la connessione tra la madre il bimbo non ancora nato, il “bonding prenatale”, è scientificamente accertato. Aggiungasi che il fatto di pagare la madre per questo significa comprare il bambino, significa un vergognoso sfruttamento da parte di chi ha i soldi di chi viceversa è costretto a questo evidentemente da gravissime necessità economiche. Una azione classista al massimo.

E qui siamo arrivati a quello da cui nasce, ovviamente, il problema: il caso Vendola. Questo è quanto il Niki nazionale scrive:
“””Felicità.
Non c'è volgarità degli squadristi della politica che possa turbare la grande felicità che la nascita di un bimbo provoca. Condivido con il mio compagno una scelta e un percorso che sono lontani anni luce dall'espressione "utero in affitto". Questo bambino è figlio di una bellissima storia d'amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita. Quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network mi ricordano quel verso che dice: "ognuno dal proprio cuor l'altro misura" (anche se capisco che citare Dante non faccia audience).”””

Il padre naturale del piccolo Tobia è Eddy Testa, il compagno trentottenne italo-canadese di Vendola, la madre naturale una donna indonesiana, quella che si è prestata alla gestazione una donna californiana. La “bellissima storia d'amore” è evidentemente quella di Vendola e del suo compagno. Quello che non si capisce è come la donna californiana che lo ha portato in grembo e la sua famiglia possano far parte della vita dell'italiano Niki Vendola e se e come la povera madre avrà modo di rivedere il bimbo che ha portato in grembo.

Quello che visto da fuori traspare è proprio la compra-vendita del povero Tobia, una azione classista al massimo, come ho scritto prima, addirittura inconcepibile da parte del leader di SEL.

Franco Isman

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  03.03.2016