Dacca
Due tragedie in sequenza
Franco Isman
24 aprile 2013: alla periferia di Dacca crolla improvvisamente il Rana Plaza, un palazzone pericolante di 8 piani in cui lavorano alcune migliaia di operai in diverse piccole aziende tessili, pagati circa 40 dollari al mese. Oltre millecento morti. E in questo contesto operavano e operano grandi firme della moda e piccole fabbrichette artigianali dove si producono magliette a costo vicino allo zero (vedi articolo ). 1 luglio 2016: in un ristorante alla moda nel centro blindato della città l'attacco terroristico che ha provocato 20 vittime, di cui 9 italiane, oltre a sei dei sette terroristi e due poliziotti. Gli attentatori sono ragazzi di famiglie benestanti e con studi superiori. I nove italiani operano tutti nel settore tessile, quasi tutti con incarichi di rilievo in aziende italiane o straniere di una certa rilevanza, uno č un piccolo imprenditore in proprio. Pensiamo che non ci sia nessun nesso fra lo sfruttamento selvaggio dei lavoratori e l'odio nei confronti degli stranieri, con l'identificazione di questi come infedeli ? Il risentimento, l'odio, che hanno un'origine sociale, si radicalizzano, si trasformano in estremismo religioso e prendono come riferimento l'Isis. Queste azioni terroristiche sono terribili e non trovano giustificazione, non è però lecito dimenticare i gravissimi torti di noi occidentali nei confronti di questi Paesi, come invece tutti fanno. 1200 morti nel 2013 a Dacca, 1200 persone uccise per lo sfruttamento disumano da parte di noi occidentali. 1200 persone che avevano mogli, mariti, figli, affetti, sogni, esattamente come i 9 italiani uccisi nell'attentato. Ma nessuno ne parla, nessuno lo dice. Franco Isman CONTROCORRENTE - Il "caso" Regeni" - I due marņ - Dacca Condividi su Facebook Segnala su Twitter EVENTUALI COMMENTI lettere@arengario.net Commenti anonimi non saranno pubblicati 8 luglio 2016 |