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Il Ventennio fascista e
La Repubblica nata dalla Resistenza
Franco Isman

Il fascismo è stato una dittatura che ha utilizzato i Tribunali speciali con decine di condanne a morte, migliaia di anni di carcere e di confino ed anche il ricorso ad assassinii politici.

Il fascismo non aveva alcuna considerazione per la vita umana ed era fondamentalmente razzista “io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani”. Benito Mussolini nel 1920 a Gorizia.

Il fascismo affermava che la guerra è un bene e che “Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla.” (Dall'articolo scritto da Mussolini per la voce “Fascismo” sull'Enciclopedia Italiana Treccani).

Il fascismo non si è limitato a questa enunciazione di principio ma ha portato il popolo italiano in guerra in Etiopia, in Spagna, nella guerra mondiale, con centinaia di migliaia di morti, militari e civili e sofferenze gravissime. Ed anche con la conseguenza della perdita dell'Istria e del litorale dalmato.

Il fascismo ha promulgato le orripilanti leggi razziali che lo stesso Fini, allora presidente di Alleanza nazionale e vicepresidente del Consiglio, ha definito il “male assoluto del XX secolo” ed è stato complice dei nazisti nelle deportazioni nei campi di sterminio di ebrei ed oppositori politici.


La Repubblica nata dalla Resistenza, pur con tutte le sue imperfezioni, è una democrazia e tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (Art. 3 della Costituzione).

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come strumento di risoluzione delle controversie internazionali (Art.11 della Costituzione, non sempre pienamente osservato).


C'è un abisso morale fra le due concezioni di Stato ed è davvero incredibile il successo dei partiti e delle formazioni che si richiamano ed inneggiano al fascismo ed inneggiano ancora oggi a Mussolini.




Sabato 19 gennaio le associazioni Carcano 91, che prende nome dal famoso omonimo fucile, ed Ordine Futuro, entrambe emanazioni dirette del movimento politico di estrema destra Forza Nuova, hanno deciso di presentare a Monza il libro I GRANDI KILLER DELLA LIBERAZIONE di Gianfranco Stella (da non confondere con Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere).
La manifestazione avrebbe dovuto aver luogo alla Sala Maddalena ma il sindaco all'ultimo momento non l'ha concessa con la motivazione della vicinanza temporale con il Giorno della Memoria ma, con abbastanza evidenza, di fronte alle dure proteste di partiti e movimenti di sinistra. E' stata poi fatta in una sala del Binario 7, di proprietà comunale ma in gestione ad una Coop.

Della serata, super blindata dalla polizia, parleremo in altra parte del giornale.
Qui vogliamo rilevare come, al di la dell'intento chiaramente politico e polemico della serata e del contenuto del libro, non sappiamo quanto veritiero, fare antifascismo non significa negare quanto di terribile è certamente accaduto durante, e subito dopo, una guerra terribile, ma mettere in evidenza come ciò sia conseguenza di questa guerra voluta e scatenata proprio dal fascismo che ne è quindi il primo responsabile.

Franco Isman

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  20 gennaio 2018