La Liberazione
L'opinione di G.B.Stucchi, comandante partigiano,
dal suo libro Tornim a baita (1980).
È stato detto che la Resistenza non è fallita, è solo incompiuta. Ciò dice poco se non si va ad analizzare quello che è stato fatto e quello che è rimasto da fare. Allora si vedrà non solo che il non fatto supera in larghissima misura il fatto, ma soprattutto che il non fatto riguarda l'obiettivo prioritario di cambiare faccia al paese. Cambiar faccia significava allora repubblica al posto della monarchia, mutamento dei rapporti di produzione e attraverso questo arrivare alla giustizia sociale, cominciando da quella fiscale. La Repubblica nata dalla Resistenza ne è la figlia degenere. Sì, è una repubblica, ma a parte l'assenza di un re, il resto è tutto il contrario di quello che la Resistenza aveva configurato. Noi della Resistenza non siamo stati né vinti né vincitori. Abbiamo vissuto momenti prodigiosi, momenti di deciso avanzamento verso il progresso sociale, seguiti da momenti di regresso in una situazione di crescente conflittualità. Ma i momenti di regresso non sono riusciti a cancellare del tutto ciò che nell'animo nostro è stato costruito dalla lotta di Resistenza. Questa è ancora in atto, continua tuttora verso gli obiettivi di allora. Al termine del grande processo storico del quale noi abbiamo vissuto gli inizi si constaterà che quello che era stato detto essere « insurrezione » era virtualmente una rivoluzione in germe. E che la storia va misurata non ad anni, ma a secoli. Dopo il primo strappo segue il lungo processo verso la totale liberazione. Condividi su Facebook Segnala su Twitter EVENTUALI COMMENTI lettere@arengario.net Commenti anonimi non saranno pubblicati 25 aprile 2019 |