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Venticique Aprile
Franco Isman

La Brigata Matteotti davanti al municipio di Monza - 26-27 aprile 1945

Festa della Liberazione.
Liberazione da che ? Dalla dittatura fascista che aveva scatenato la guerra e dai tedeschi che occupavano l'Italia.
Molti, moltissimi, non lo sanno e non hanno tutti i torti.
L'orribile Sallusti, direttore de il Giornale, ha attribuito al coronavirus “il regalo – uno dei pochi – di liberarci, per la prima volta nel Dopoguerra, della retorica del 25 Aprile…”, e che nella celebrazione della ricorrenza ci sia molta retorica è vero.

Il significato della celebrazione è stato fin dall'inizio travisato, più recentemente Berlusconi, quando era presidente del Consiglio, avrebbe voluto cambiarne il nome in Festa della Libertà, e non è la stessa cosa.
Il 25 Aprile che rappresentava un'esplosione di gioia per la fine del fascismo liberticida e guerrafondaio è stato metabolizzato e trasformato da chi ha gestito il potere dalla Liberazione in avanti. Da festa di pace è stato trasformato in una seconda Festa della Vittoria, con cerimonie militaresche e le bellissime Frecce tricolori che passano a volo radente.

Ed allora, per tornare al significato originario della celebrazione, è più che mai necessario parlare del fascismo, della dittatura fascista, molto amata dalla gran parte degli italiani nonostante i tanti crimini, i tribunali speciali, le condanne a morte, alla galera ed al confino.

Cominciamo dalla proclamazione delle leggi razziali, il 19 ottobre 1938, a Trieste, con piazza Unità e le rive antistanti, brulicanti di camicie nere osannanti (200.000 persone secondo le stime di allora).



Leggi vergognose e terribili definite da Gianfranco Fini, allora capo del partito neofascista MSI e vicepresidente del Consiglio nel governo Berlusconi, “il male assoluto del XX secolo”.
Non esisteva un problema ebraico in Italia, gli ebrei erano 40.000 su 40 milioni di abitanti ed erano perfettamente integrati, italiani come tutti gli altri.
Allora perché ? Soltanto per compiacere l'alleato Hitler che nel 1935 aveva promulgato le leggi di Norimberga che addirittura definivano gli ebrei untermenschen, sotto-uomini.
E sono state annunciate proprio a Trieste perché Trieste era ancora più fascista del resto d'Italia in quanto il fascismo ben si coniugava con i sentimenti antislavi di gran parte degli italiani.


Non vi possono essere ebrei…
… nel Partito, eppure c'erano ebrei che avevano fatto la Marcia su Roma assieme a Mussolini
… nelle amministrazioni militari e civili
… negli Enti provinciali e comunali
… negli Enti parastatali
… nelle banche
… nelle assicurazioni
Gli ebrei non possono sposare una persona “ariana” né possono avere persone di servizio “ariane”.
Gli ebrei sono esclusi dalla scuola italiana, dall'asilo alle elementari fino all'università, studenti ed insegnanti, compresi i professori universitari.

E gli ebrei, dall'oggi al domani, si trovarono considerati diversi, discriminati, schedati, senza poter più esercitare il proprio lavoro, molto spesso senza avere di che mantenere la famiglia. I riflessi psicologici furono devastanti fino a portare diverse persone al suicidio.

Io sono nato appunto a Trieste, avevo cinque anni e mezzo e sarei dovuto andare a scuola di lì a poco, la scuola pubblica naturalmente, ma dovetti andare alla scuola ebraica. I miei non erano religiosi, erano italiani formalmente di religione ebraica. Tanto poco religiosi che la mia mamma il primo giorno di scuola mi diede per merenda un panino con il prosciutto… Prosciutto, carne immonda di cui la religione ebraica vieta assolutamente il consumo.
Molto peggio per i bambini che già andavano a scuola e ne furono espulsi: “ma perché, ma perché, ma perché”, si chiedeva disperata Liliana Segre, bambina di otto anni.

La mia mamma, molto amica di Liliana nell'ultimo periodo della sua esistenza, anche se parecchio più anziana, racconta che per la strada alcune sue amiche, non tutte, facevano finta di non vederla.
In alcuni esercizi pubblici vennero esposti dei cartelli con la scritta “VIETATO L'INGRESSO AI CANI E AGLI EBREI”; una squadraccia fascista, capeggiata da un suo compagno di sci, diede l'assalto alla scuola ebraica e fu per questo che i miei genitori decisero di lasciare Trieste.

****
«Anzitutto il fascismo... non crede alla possibilità né all'utilità della pace perpetua. Respinge quindi il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta e una viltà - di fronte al sacrificio. Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla.»

Questo scrisse personalmente Mussolini nella definizione di fascismo sull'Enciclopedia Treccani.
E questo è quello che il fascismo ha fatto con la conquista dell'Etiopia, addirittura con l'uso dei gas asfissianti (1935), la partecipazione alla guerra civile spagnola (1936), l'annessione dell'Albania (1939), l'invasione della Slovenia (1941) e l'entrata in guerra a fianco della Germania di Hitler con la disgraziata campagna di Grecia e la tragica spedizione in Russia con 100.000 morti.

***
Il 25 luglio 1943 Mussolini è destituito ed arrestato ed il Re affida il governo al maresciallo Badoglio.
L' 8 settembre l'Italia firma l'armistizio con gli Alleati abbandonando l'alleato tedesco, Re e Badoglio nella stessa notte fuggono a Brindisi lasciando l'esercito senza ordini.
Immediatamente i tedeschi arrestano ovunque riescono i militari italiani e li deportano in Germania. 600.000 furono gli IMI (Internati Militari Italiani) e quasi 60.000 non tornarono.
15 giorni dopo i tedeschi liberano Mussolini che crea in Alta Italia la Repubblica Sociale Italiana, al servizio dell'occupante tedesco.

E inizia la caccia agli ebrei.
Gli ebrei vengono catturati da SS e fascisti, concentrati a S.Vittore, a Fossoli, a Bolzano, alla Risiera di San Sabba a Trieste e poi spediti ad Auschwitz con quei viaggi disumani di sei o sette giorni, stipati in carri bestiame, senza niente da mangiare e bere, obbligati a fare i propri bisogni in un secchio in un angolo del vagone.

Vecchi e bambini vennero mandati ad Auschwitz soltanto per essere uccisi, infatti all'arrivo, strappati giù dai carri bestiame venivano separati dagli uomini e donne validi per il lavoro schiavo ed immediatamente, immediatamente, portati alle camere a gas ed assassinati.

Questo è stato il fascismo.
La fine di questo orrore è il significato della Liberazione.

Franco Isman


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  25 aprile 2020o