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Conoscenza
L'umanità al tempo del coronavirus
Umberto De Pace

La scienza, come abbiamo documentato, da lungo tempo aveva ben presente la portata del problema relativo alla diffusione e alla pericolosità di epidemie e pandemie da virus tipo il Sars-Cov-2. Quale è stata la divulgazione della conoscenza ovvero la consapevolezza sul tema al di fuori dell'ambito scientifico? E' stata solo oggetto di curiosità e approfondimento da parte di scrittori e giornalisti? Da una sia pur sommaria e veloce ricerca, assolutamente non esaustiva, i fatti ci dicono quanto segue.

WHO

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in risposta all'epidemia della Sars del 2003 impone ai governi l'adozione di un piano antipandemico. Nel 2005 emana le linee guida per la stesura di detti piani. Nel 2011 crea il Pandemic influenze preparedress. Nel 2018 avvisa che il mondo deve aspettarsi un'epidemia di influenza killer ed emette una guida pratica per testare i piani pandemici, come riporta il sito sanitàinformazione.it.

Appelli caduti nel vuoto? Non sembra, almeno per quanto riguarda il nostro paese.
Sul sito del Ministero della salute italiano (pubblicazione del 13/13/2007, ultimo aggiornamento del 15/12/2016) alla voce “Piano pandemia influenzale” si legge: “Dalla fine del 2003, da quando cioè i focolai di influenza aviaria da virus A/H5N1 sono divenuti endemici nei volatili nell'area estremo orientale e il virus ha causato infezioni gravi anche negli uomini, è diventato più concreto e persistente il rischio di una pandemia influenzale. Per questo motivo l'OMS ha raccomandato a tutti i Paesi di mettere a punto un Piano pandemico e di aggiornarlo costantemente seguendo linee guida concordate.” Il piano, che si può scaricare dal sito, fu pubblicato per la prima volta nel 2002 e: “… rappresenta il riferimento nazionale in base al quale saranno messi a punto i Piani operativi regionali.”. Il compito di integrarlo e aggiornarlo è demandato al “Centro Nazionale per la Prevenzione e il controllo delle malattie” (CCM). Nel capitolo 10 del piano, dal titolo “operatività per fasi e livelli di rischio”, si analizzano nel dettaglio le Fasi 1 e 2 interpandemiche e fra le varie indicazioni non manca la raccomandazione di: “Censire la disponibilità ordinaria e straordinaria di strutture di ricovero e cura, strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, operatori di assistenza primaria …” così come di: “Identificare e formare persone-chiave che possono essere mobilitate in caso di emergenza di un nuovo ceppo virale influenzale …”; e ancora: “Costituire, previo censimento dell'esistente, una riserva nazionale di: antivirali, DPI, vaccini, antibiotici, kit diagnostici e altri supporti tecnici per un rapido impiego nella prima fase emergenziale, e, contestualmente, definire le modalità di approvvigionamento a livello locale/regionale nelle fasi immediatamente successive.” Questo solo per citare ciò che è facilmente comprensibile a tutti noi.

WHO

E' bene evidenziare che la Fase 2 identifica un Livello 1 di operatività, determinato dalla: “… presenza di rischio nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi commerciali con Paesi a rischio.” E così via in modo molto dettagliato fino alla Fase 6 caratterizzata dal “periodo pandemico”. Il CCM viene istituito ufficialmente con legge n.138 del 26/05/2004. Nel 2006 il piano viene approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e viene aggiornato per un'ultima volta nel 2010 dopo la pandemia mondiale da influenza suina (H1N1). Nel 2010 la stessa Regione Lombardia per aggiornare il suo “Piano Pandemico Regionale” del 2006 (approvato con DCR n.VIII/216 del 2/10/2006) coglie l'occasione della “Conclusione della Fase 6 pandemia influenzale da virus A/H1N1” per approvare il documento di valutazione sulle attività realizzate, evidenziando come la contenuta patogenicità ha permesso di mettere alla prova e testare quale strumento operativo il piano, pur rilevando criticità e necessità “manutentive” alla luce dell'esperienza concreta trascorsa (D.G.R.L. n. IX/001046 del 22/12/10).

Ma allora come è potuto accadere tutto quanto abbiamo vissuto e stiamo tutt'ora vivendo con la pandemia in corso?

Umberto De Pace

Della stessa serie:
E' tempo
Parole
Prima
Scienza



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  5 maggio 2020