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Coronavirus
Gli strani numeri delle statistiche
Franco Isman

lotto

C'è un dato importante che nelle statistiche, ufficiali e non, non compare veramente mai: la percentuale dei morti rispetto al totale dei contagiati dall'inizio dell'epidemia. Lo potete trovare nelle statistiche di Arengario.

Il numero dei contagi che viene comunicato ogni giorno, con gran sfoggio di commenti eruditi, dipende anche, dicono, dalla quantità più o meno elevata dei tamponi.
Si parla sempre di contagi, non di persone ricoverate e non sono la stessa cosa.
Infatti molte persone che risultano positive hanno forme lievi o sono addirittura portatori sani, non vengono ospedalizzate e devono soltanto passare un periodo di quarantena nella loro abitazione.

Ciò va d'accordo con il fatto che sempre meno ammalati sono ricoverati in terapia intensiva: tutto va bene viene detto.

Ma allora sembra evidente che la percentuale dei morti di cui si è detto all'inizio, negli ultimi tempi di diminuzione del contagio, dovrebbe giorno per giorno diminuire, ma non è così, anzi è il contrario.
Questi sono i dati della media nazionale a partire dal primo di marzo:
- 01 marzo         2,42 %
- 16 marzo         7,71 %
- 01 aprile        11,90 %
- 16 aprile        13,12 %
- 01 maggio     13,61 %
- 16 maggio     14,13 %
- 01 giugno       14,35 %
- 15 giugno       14,48 %
Percentuali molto più elevate che in altri Paesi, per esempio in Cina.
Ma la percentuale delle singole regioni è molto diversa; sempre al 15 giugno in Trentino ad esempio (pur essendoci stati molti decessi nelle case di riposo) era dell'8,59% (469 su 5457) mentre in Lombardia del 17,90% (16457 su 91917), più del doppio.

Nei giorni precedenti il 3 maggio, data di riapertura dei "confini" fra le regioni e di gran parte delle attività, il numero giornaliero dei contagi in Lombardia rappresentava all'incirca la metà del totale nazionale, rapportandolo al numero di abitanti era 5-6 volte superiore che nel resto d'Italia. In queste condizioni è estremamente criticabile la decisione "politica" della riapertura contemporanea anziché procastinare di alcune settimane quella della Lombardia, e lo abbiamo più volte scritto nei commenti giornalieri alle statistiche.

La progressione della percentuale dei morti rispetto ai contagiati totali è lenta ma costante, aumenta ogni giorno, di poco ma aumenta, mentre ci si aspetterebbe il contrario.
In ogni caso ci attendono ancora molti morti prima della fine della pandemia.

Franco Isman


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  16 giugno 2020