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Didattica a distanza: l'altro e l'altrove
La scuola non può essere più rappresentata unicamente come uno spazio meramente fisico: la didattica a distanza pone in contatto con l'altro e l'altrove. La partecipazione a comunità virtuali di scuole genera motivazione tra gli studenti e nuove metodologie derivanti dall'apprendimento cooperativo.
Laura Tussi
Pubblicato su Peacelink.it


L'immagine della scuola non può essere più rappresentata unicamente come uno spazio meramente fisico. Soprattutto in questa tragica congiuntura dominata dalla pandemia. Inizia a emergere una rete digitale invisibile che sta modellando poco a poco una nuova struttura architettonica a cui è il caso di prestare molta attenzione.
L'introduzione di una tecnologia come Internet all'interno delle classi offre infatti un grande ventaglio di opportunità: metodologiche, di rafforzamento delle relazioni tra classi e comunità diverse, di gestione della conoscenza concepita nella scuola stessa. L'organizzazione di una scuola collegata in rete al suo interno a sua volta, si integra in una rete di scuole e implica la creazione di importanti contenuti e servizi educativi, promossi grazie anche all'iniziativa pubblica e privata, che si integrano nell'ecosistema delle reti, nella presenza e partecipazione per via telematica della comunità dei genitori alla vita scolastica, di nuove forme di preparazione, sviluppo e accompagnamento delle azioni di insegnamento e apprendimento a distanza e l'accesso ai contenuti e la partecipazione alle attività da parte degli studenti in questo nuovo scenario. Queste sono alcune delle caratteristiche derivanti dall'architettura digitale che si sta edificando.

Con la proposta educativa della didattica a distanza si intende la scuola come una rete umana formata da genitori, docenti e studenti che interagiscono tra loro, insegnando e imparando. Persone che considerano il lavoro di gruppo e lo scambio di opinioni come fondamentali per raggiungere gli obiettivi della comunità educativa, convinti che nella scuola si generi conoscenza e che questa conoscenza sia una visione dei suoi prodotti più importanti. Si configura così uno scenario in cui, oltre alla via di comunicazione orale tra genitori, insegnanti e studenti, si dispone di una rete didattica che permette la comunicazione senza bisogno che tutti siano presenti nello stesso momento. Sono già numerosi i gruppi di studenti che lavorano insieme, dai luoghi più disparati del mondo, e che sono capaci di comprendere i punti di vista di tutti e di arricchirsi reciprocamente entro un ampio quadro di insieme della realtà, sempre meno locale e sempre più universale.
Ma non è possibile condividere se non si ha qualcosa da offrire all'altro: infatti, il rischio di limitazioni indiscriminate aumenta, così come il rischio di assunzioni di valori contraddittori e privi di radici.
Infatti, nel tempo della globalizzazione è particolarmente importante affermare la propria cultura, essere consapevoli di ciò che siamo come persone, come comunità culturali, interessarsi dei propri valori e avere così un solido termine di paragone per la comunanza di ciò che è diverso. Anche in tale ottica, e coniugando la conoscenza del proprio contesto locale con la sfera globale, sembra particolarmente significativa l'esperienza della didattica a distanza.

Proposta metodologica.
La partecipazione a una comunità virtuale di scuole genera grande motivazione tra gli studenti e ne facilita l'apprendimento grazie all'opportunità di comunicare con compagne e compagni di altri luoghi, con i quali si stabiliscono relazioni di amicizia, venendo a contatto con realtà geografiche, culturali e sociali diverse raccontate direttamente da persone che vivono altrove, non solo più attraverso i libri di testo.
Nell'attuale concezione di reti educative si attribuisce priorità al concetto di reti di persone rispetto a quello di reti informatiche. La tecnologia è lo strumento che facilita lo scambio di idee, i documenti e la costruzione di una rete di relazioni personali tra i partecipanti.
Con la didattica a distanza, gli insegnanti sperimentano nuove metodologie di lavoro nate grazie alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, le quali rappresentano la struttura delle attività poi utilizzabili in altri contesti didattici.
I progetti della didattica a distanza implicano la formazione di insegnanti e alunni all'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, intendendo per formazione non soltanto l'acquisizione delle capacità tecniche per l'utilizzo del computer, ma anche e soprattutto la scoperta di nuove possibilità metodologiche derivanti dall'apprendimento cooperativo della nuova architettura dell'informazione derivante dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione con le sue nuove forme di organizzazione, trattamento, immagazzinamento e ricerca dell'informazione stessa.
I vari progetti offrono un orientamento pedagogico didattico agli insegnanti, suggerimenti per il lavoro degli alunni e un'animazione telematica continua, affinché l'interesse dei partecipanti non venga meno. Approfondendo il tema del cambiamento metodologico, è possibile, in un momento in cui le tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno un ruolo importantissimo, individuare come funzione importante il progetto della didattica a distanza che contribuisce alla spinta a favore di un nuovo paradigma educativo universale.

Laura Tussi


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  6 giugno 2020