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da "Smisurata preghiera" di Fabrizio De André (testo e musica)


SABATO 18.11.2023
Inizia oggi questa nuova rubrica settimanale in cui Umberto Puccio osserva a 360 gradi, commenta e critica il nostro mondo. In calce l'indice degli articoli già pubblicati a partire dal settembre 2016.

14 novembre 2023
Non basta dire "comando" al posto di "governo" per definire la "governance" (e quindi il potere) che si sta sostituendo a quello regolato dalla Costituzione vigente, gestita direttamente (commissari "straordinari", gabinetti di regia) dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Questa "governance" eccezionale è stata introdotta da Conte e perfezionata (e ampliata anche all'attuazione del PNRR) da Draghi (con la benedizione di Mattarella!) nel periodo della Pandemia da Covid con la giustificazione dello stato di necessità per contenere e debellare il Covid stesso. Giorgia Meloni, forte di una solida maggioranza parlamentare (nella coalizione di governo è il dominus indiscusso e difficilmente scalzabile dai "capricci" di Salvini e dai nostalgici berlusconiani) ha reso "normale" tale forma di "governance". E si appresta, con il Referendum confermativo della Riforma costituzionale, a renderla, appunto, pienamente costituzionale e permanente. Non ci si rende conto (o non si vuole rendersi conto) dell'enorme potere di un Capo eletto direttamente dal "popolo". E' questa la forma più pericolosa di populismo (che va al di là del peronismo argentino). Eppure nessuno (neppure la segretaria del maggior partito di opposizione) osa parlare di autoritarismo, se non di autocrazia. E abbiamo, anche vicino a noi (e al cuore della Meloni!), esempi concreti di tale degenerazione, se non negazione, della democrazia!

16 novembre 2023
"Agorà": il conduttore chiede ad un cittadino cosa sceglierebbe tra il "sì" e il "no" al Premierato. Risposta. "Sì, perchè siamo noi a scegliere CHI CI COMANDA". Sa va sans dire! Non ha risposto: "Sì, perché siamo noi a scegliere CHI CI RAPPRESENTA". In tre semplici e secche parole è sintetizzata la pericolosa voglia di un Capo che sembra essere presente e molto diffusa tra gli italiani. Forse perché è ancora latente e non sufficientemente superato da 79 anni di democrazia repubblicana l'atteggiamento che ha portato all' affermazione della dittatura mussoliniana.
Ho trovato agghiacciante tale risposta. E voi?

17 novembre 2023
Il Governo si sottrae alla discussione in Commissione parlamentare del progetto di Legge sul salario minimo delle opposizioni, annunciando una propria Legge Delega. Toglierebbe così per l'ennesima volta l'iniziativa legislativa al Parlamento, cui, secondo Costituzione vigente, spetta precipuamente. Da quando è in carica il governo Meloni, mi sembra che si siano prodotte solo leggi di iniziativa governativa (Decreti Leggi, Leggi Delega, Disegni di Legge governativi). Il Parlamento è stato, di fatto, espropriato della sua funzione essenziale in una democrazia rappresentativa. Non mi stancherò di ripetere che ciò altera il principio della divisione dei tre poteri. E che il Presidente della Repubblica dovrebbe finalmente battere un colpo, se non vuol continuare ad essere, di fatto, connivente.

18 novembre 2023
Stamattina è uscito su La Repubblica un editoriale di Massimo Giannini, intitolato "La democrazia dell'applauso". Due osservazioni.
La prima: riferendosi alle ultime decisioni della Meloni e dei suoi ministri, Giannini parla (finalmente!) di "neoautoritarismo" e di "svuotamento" del Parlamento. Meglio tardi che mai!
La seconda: Giannini, nel titolo si riferisce e ci riporta a quanto detto da Norberto Bobbio negli anni Cinquanta, con un'intuizione profetica, sul pericolo di degenerazione populistica del sistema politico italiano. Profezia puntualmente avveratasi con i recenti populismi: berlusconiano, renziano, pentastellato e, oggi, meloniano. Aggiungerei (ma questa è una mia valutazione) anche il populismo "buono" e paternalistico del governo Draghi-Mattarella.
Il richiamo di Giannini a Norberto Bobbio mi dà la possibilità di riprendere un'altra amara considerazione del filosofo e politico torinese sulla sconfitta, nell'Italia repubblicana, del Partito d'Azione: "Ci siamo illusi: credevamo di aver costruito un ponte sulla palude e invece...". Di questa valutazione bobbiana mi prime sottolineare non tanto il giudizio (su cui concordo) sulle "due Chiese", quanto la parola "palude". Riflettevo che la palude a cui si riferiva - per il passato - Bobbio, perdura ancor oggi. Quella democrazia, che le élite politiche e i partiti della Resistenza avevano prodotto e ufficializzato nella nostra Costituzione, non si è "incarnata" in comportamenti e sensibilità, non è stata "interiorizzata" nel costume civico comune. E' rimasta una vuota forma: e, come tale, ignorata, se non considerata come noioso e improduttivo impiccio. Da ciò sono derivati: 1) il progressivo astensionismo; 2) l'allontanamento e il "disprezzo" nei confronti dei partiti politici (anche per grosse e pesanti responsabilità dei partiti stessi, trasformatisi in gruppi di potere autoreferenziali e autoriproducentisi).
La democrazia non si riceve bell'e fatta dall'alto "per grazia ricevuta". La democrazia si costruisce giorno per giorno, "allenandosi" ad essa e modificando i propri comportamenti e i rapporti interpersonali verso un'apertura e una collaborazione con l'altro.
E' retorico (nell' accezione negativa del termine) parlare ed incitare alla "difesa della democrazia", che esiste solo a livello formale, senza che ci siano ancora i presupposti materiali e sociali, perché essa si possa concretizzare.
Quella palude di cui parlava Bobbio c'è ancora: ed è inutile incarognirsi in dispute lessicali e scagliarsi a parole contro il "fascismo" di chi ci governa. Se chi ci governa ha avuto e mantiene un largo consenso da parte degli italiani, vuol dire che siamo ancora immersi nella palude; che il "fascismo" (o comunque lo si voglia definire un atteggiamento autoritario, egoistico, intollerante, e mi fermo qui) è ancora ben radicato in noi e nella nostra società.
Anche noi, come Bobbio, ci siamo illusi. Ed è tempo che ne prendiamo velocemente atto, senza inutili infingimenti; e che adottiamo le necessarie contromisure. Se non vogliamo affogare completamente e definitivamente nella palude...


RIFLESSIONI
GLI ARTICOLI PUBBLICATI
  1 – Riflessioni
  2 – Principi irrinunciabili
  3 – Tesoretto
  4 – La scuola
  5 – Catalogna e affini
  6 – Competenze
  7 – Identità e diversità
  8 – Identità e diversità 2
  9 – Igiene lessicale
10 – Democrazia
11 – Anniversari
12 – Tifosi d'Italia, l'Italia s'è desta
13 – Popolo!
14 – Né patria, né matria, “FRATR ÍA”
15 – L'ipocrita polemica sulle “fake news”
16 – Il discorso di Fine d'anno
17 – Neologismi
18 – La retorica dell'”anniversario”
19 – Smartphonite
20 – C'era una volta il dialogo!
21 – La crisi istituzionale che viene da lontano
22 – Dissesto idrogeologico e Legge urbanistica
23 – Le parole della politica: autonomia
24 – Europa ed europeismo
25 – La Svolta
26 – Le parole della politica: "statalismo"
27 – Le parole della politica: "sviluppo", "sostenibilità", "sostenibile"
28 – Utopia
29 – Le parole della politica: semplificazione, macchina burocratica, statalismo
30 – Le parole della politica: "giustizialismo" "garantismo"
31 – L'insegnamento delle pandemia
32 – Le parole della politica: diritti libertà,responsabilità, potere decisionale
33 – "Etica del Sacrificio" ed "Etica della Rinuncia"
34 – Homo insaziabilis
35 – Le parole della politica: "purtroppo"
36 – Economia e Politica
37 – Politica e Giornalismo politico
38 – Parlamento e Governo
39 – "Fake(new)democrazia" o "il sonno della ragione genera mostri"
40 – Le parole della politica: competenza, competente
41 – Le parole della politica: liberalizzazione, esternalizzazione, privatizzazione
42 – Pandemia e cambio di paradigma: bilancio provvisorio 43 – La Coppa e San Gennaro
44 – Kabul, l'America e l'Europa
45 – Julian Assange
46 – Astensionismo
47 – Delega fiscale
48 – La destra coerenza di Renzi
49 – Successo o bla bla bla ?
50 – Pandemia e cambio di paradigma: bilancio provvisorio
51 – Il Presidente
52 – Quirinale: il gioco dell'oca
53 – Non esistono guerre giuste
54 – Le parole della politica: realismo
55 – Le parole della politica: realismo
56 – Mattarella e la sostenibilità ambientale - Draghi e i sassolini nella scarpa
57 – Privatizzare
58 – Guerra, pace e pacifismo
59 – Il PD prossimo venturo
60 – La rivoluzione di Bergoglio
61 – Quirinale: il gioco dell' oca
62 – Auguri di Pasqua - Costituzione disattesa - Stato di eccezione e di necessità
63 – La riforma della Costituzione
64 – Presidenzialismo alla francese?
65 – Il “caso” Rovelli
66 – Il Presidente e l'etnia
67 – Festa della Repubblica
68 – Tutti i nodi vengono al pettine
69 – "Modificavit ridendo mores"
70 – Oligarcomachia
71 – La strategia della torsione
72 – 11 settembre 1973 - 11 settembre 2001
73 – Fuoco incrociato
74 – Gianni Vattimo
75 – Onnipotenza della tecnologia?
76 – A quale scopo?
77 – Logica duale
78 – Le parole della politica
79 – Antisemitismo
80 – In margine ad alcuni articoli…
81 – Premierato
82 – Quante storie


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  13 novembre 2023