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30 luglio 2014

Gideon Levy

Gideon Levy : il nostro miserabile Stato ebraico
Ora sappiamo : nello Stato ebraico vi è compassione e sentimenti umani solo per gli ebrei, diritti unicamente per il Popolo eletto. Lo Stato ebraico è solo per gli ebrei.
su TICINOlive del 15 luglio.

E' quanto scrive il giornalista Gideon Levy sul quotidiano israeliano Ha'Aretz : “I giovani dello Stato ebraico attaccano dei palestinesi nelle strade di Gerusalemme, esattamente come i giovani dei gentili (Goyim) attaccavano gli ebrei nelle strade d'Europa. Gli israeliani dello Stato ebraico si scatenano sui social network spargendo odio e desiderio di vendetta di una vastità diabolica senza precedenti. Sono i figli della generazione nazionalista e razzista, la discendenza di Netanyahou.

Da cinque anni hanno sentito unicamente incitamento, dichiarazioni allarmistiche e supremazia sugli arabi da parte del vero istruttore di questa generazione : il primo ministro Benjamin Netanyahou. Non una sola parola di umanità, di compassione o di trattamento alla pari.
Sono cresciuti nel contesto della provocante rivendicazione del riconoscimento di Israele come “Stato ebraico” e ne hanno tirato le conclusioni.

La massa ha interiorizzato il vero significato : uno Stato ebraico è uno Stato nel quale vi è posto solo per gli ebrei. La sorte degli africani è di essere spediti al centro di detenzione di Holot nel Neguev e quella dei palestinesi è di subire i pogrom.

In uno Stato ebraico la presidente dell'Assemblea della Knesset, Ruth Calderon, taglia la parola al deputato arabo Ahmed Tibi appena tornato, sconvolto, dalla visita alla famiglia di Shoafat, il giovane arabo che è stato massacrato, e gli fa una cinica predica sul fatto che deve anche parlare dei tre giovani ebrei uccisi (allorchè Tibi lo aveva appena fatto).

Nello Stato ebraico la Corte suprema autorizza la demolizione della casa di un uomo sospettato di omicidio ancor prima che venga condannato. Lo Stato promulga leggi razziste e nazionaliste e i suoi media si lamentano dell'omicidio di tre giovani studenti e praticamente ignorano la sorte di molti giovani palestinesi della stessa età, uccisi dai tiri dell'esercito israeliano negli ultimi mesi, in genere senza motivo.

Nessuno viene punito per i suoi atti – c'è una legge per gli ebrei e una per gli arabi, la cui vita vale poco. Nessun rispetto del diritto internazionale o delle convenzioni internazionali. Nello Stato ebraico vi è compassione e sentimenti umani solo per gli ebrei, diritti unicamente per il Popolo eletto. Lo Stato ebraico è solo per gli ebrei .

La nuova generazione è pericolosa, per sè stessa e per chi sta attorno. Netanyahou è il suo ministro dell'educazione; i media militaristi e nazionalisti fanno ufficio di poema pedagogico.

Nello Stato ebraico non resta niente dell'ingiunzione biblica secondo cui si deve essere giusti con la minoranza o con lo straniero. Non vi sono più gli ebrei che avevano manifestato con Martin Luther King o fatto la prigione con Nelson Mandela. Lo Stato ebraico, che Israele vuole assolutamente far riconoscere ai palestinesi, innanzitutto deve riconoscere sé stesso. Al termine della giornata, dopo una settimana terribile, sembra che questo Stato sia uno Stato razzista, nazionalista, concepito unicamente per gli ebrei.”



Gideon Levy è l'uomo più odiato in Israele o solo il più eroico ?
Per tre decenni, lo scrittore e giornalista Gideon Levy è stata una voce fuori dal coro, dicendo ai suoi lettori la verità su ciò che accade nei Territori Occupati.
Intervista a cura di Johann Hari su The Indipendent del 24 settembre 2010 ripubblicata il 30 luglio2014

Gideon Levy è l'uomo più odiato in Israele - e forse il più eroico. A questo "bravo ragazzo di Tel Aviv" - un sobrio e serio figlio dello Stato ebraico - è stato sparato ripetutamente dalla Israeli Defence Force, è stato minacciato di essere "picchiato a sangue" per le strade del paese e ministri del governo hanno chiesto che venga strettamente monitorato come "un rischio per la sicurezza." Tutto questo perché ha fatto qualcosa di molto semplice, ma qualcosa che quasi nessun altro israeliano ha fatto. Quasi ogni settimana per tre decenni, ha viaggiato nei Territori occupati e descritto ciò che vedeva, chiaramente e senza propaganda. "La mia modesta missione", dice, "è quello di evitare una situazione in cui molti israeliani siano in grado di dire, “noi non sapevamo". E per questo, molte persone gli vogliono impedire di parlare.
La storia di Gideon Levy - e il tentativo di deridere, sopprimere o negare le sue parole - è la storia di Israele stesso. Se perde, Israele si è perso.

Lo incontro nel bar di un albergo in Scozia, parte del suo tour europeo per promuovere il suo nuovo libro, “La punizione di Gaza”. 57 anni, sembra un intellettuale dell'Europa orientale in un giorno di riposo - alto e largo, vestito di nero, parla l'inglese con il tono di un baritono lirico. Sembra così a casa nel mondo dei festival di libri con un caffè nero davanti che è difficile, in un primo momento, immaginarlo l'ultima volta che è stato a Gaza - nel novembre 2006, prima che il governo israeliano cambiasse la legge per impedirgli di andarci ancora .
Ci ha raccontato di una uccisione, una delle centinaia che ha documentato nel corso degli anni. Una ventina di bambini erano saliti sul loro scuolabus all'asilo Indira Gandhi e la loro insegnante di 20 anni, Najawa Khalif, li aveva salutati quando una granata di Israele la aveva colpita ed era stata fatta a pezzi davanti a loro. Lui era arrivato il giorno dopo, trovando i bambini ancora sconvolti che disegnavano i pezzi del suo cadavere. I bambini erano "stupiti di vedere un Ebreo senza armi. Tutti quelli che avevano visto fino a quel momento erano soldati e coloni. "

"Il mio più grande obiettivo", dice, "è quello di riumanizzare i palestinesi. In Israele c'è una vera e propria organizzazione di lavaggio del cervello che accompagna ognuno di noi fin dalla prima infanzia, e io sono un prodotto di questo macchinario tanto quanto chiunque altro. Ci vengono inculcate delle storie che è molto difficile superare. Che noi israeliani saremo le sole vittime finali. Che i palestinesi sono nati per uccidere, e il loro odio è irrazionale. Che i palestinesi non sono esseri umani come noi... Così si ottiene una società senza dubbi morali, senza punti interrogativi, con discussioni pubbliche quasi impossibili. Controbattere tutto questo è molto difficile. "

Così egli descrive la vita dei comuni cittadini palestinesi come Najawa ed i suoi allievi nelle pagine di Ha'aretz, quotidiano dell'establishment di Israele. Le sue storie si leggono come racconti di Chekov di persone intrappolate, in cui non succede nulla, e tutto accade, e l'unica via di fuga è la morte. In un articolo intitolato "L'ultimo pasto della famiglia Wahbas" egli scrisse: "Erano tutti seduti per il pranzo a casa: la madre Fatma, incinta di tre mesi; sua figlia Farah di due anni; suo figlio Khaled di uno; Il fratello di Fatma, il dottor Zakariya Ahmed; sua nuora Shayma, incinta di nove mesi e la nonna di 78 anni. Una famiglia Wahba raccolta a Khan Yunis in onore di Ahmed, che era arrivato a casa sei giorni prima dall'Arabia Saudita. Un grande boom si sente fuori. Fatma prende in braccio il più piccolo e cerca di fuggire in una stanza interna, ma un altro boom segue immediatamente. Questa volta è un colpo diretto. "
Con piccoli dettagli biografici, riscopre la loro umanità dall'anonimato di un numero di morti sempre crescente. I Wahbas avevano tentato per anni di avere un figlio prima che lei finalmente rimase incinta all'età di 36 La nonna cerca di sollevare Khaled dal pavimento quando si rende conto che il figlio e la figlia erano morti.
Levy utilizza una tecnica semplice. Egli chiede ai suoi concittadini israeliani: come potremmo sentirci, se questo fosse fatto a noi da una potenza militare di gran lunga superiore? 

Una volta, a Jenin, la sua auto rimase bloccata dietro un'ambulanza a un posto di blocco per un'ora. Vide che c'era una donna malata nella parte posteriore, chiese al conducente cosa stava succedendo, e gli fu detto che le ambulanze venivano sempre fatte attendere così a lungo. Furioso, chiese ai soldati israeliani come si sarebbero sentiti se nell'ambulanza ci fosse stata la loro madre – loro lo guardarono in un primo momento confusi, poi arrabbiati, puntando le armi contro di lui e dicendogli di stare zitto.

"Continuo a stupirmi di quanto poco gli israeliani sanno di cosa sta succedendo soltanto a quindici minuti dalle loro case" dice. "La macchina del lavaggio del cervello è talmente efficiente che cercare di annullarla è quasi come cercare di trasformare una frittata nuovamente in un uovo. Rende la gente così piena di ignoranza e crudeltà. Lui dà un esempio. “Durante l'Operazione Piombo Fuso, il bombardamento e l'invasione israeliani di Gaza nel 2008-9", un cane israeliano - un cane - venne ucciso da un razzo Qassam e fu messo sulla prima pagina del quotidiano più diffuso in Israele. Nella stessa giornata, ci furono decine di palestinesi uccisi, e questo venne riportato a pagina 16, in due righe ".



Nell'estate del 2003, stava viaggiando in Cisgiordania su un taxi con tutta evidenza israeliano. “A un certo punto l'esercito ci ha fermato e chiesto cosa stavamo facendo lì. Abbiamo mostrato loro le nostre carte, che erano tutte in ordine. Ci hanno indirizzati su una strada - e quando ci siamo andati ci hanno sparato. Hanno diretto il loro fuoco al centro della finestra anteriore. Dritto alla testa. Nessun tiro in aria, nessuna ingiunzione a fermarci, nessun tiro alle ruote. Sparare per uccidere immediatamente. Se il vetro non fosse stato a prova di proiettile, non sarei qui ora. Non credo che sapessero chi eravamo. Ci hanno sparato come avrebbero sparato a chiunque altro. Erano felici di premere il grilletto, come lo sono sempre. Era come fumare una sigaretta. Non hanno sparato un solo proiettile. L'intera macchina era piena di proiettili. Sanno chi stanno per uccidere? No. Non lo sanno e non se ne preoccupano. "
Scuote la testa con aria dura e perplessa. "Sparano in questo modo ai palestinesi ogni giorno. Avete sentito solo questo episodio perché, per una volta, hanno sparato a un israeliano."


  30 luglio 2014