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14 gennaio 2016



Spedizioni punitive e raid razzisti: 13 indagati.
“Regia in sede Forza Nuova”. Minori reclutati per violenze su stranieri
Inchiesta del Ros: diffondevano idee naziste, tesi negazioniste e di superiorità della "razza bianca". In questo contesto in un anno si sono verificate almeno 50 aggressioni contro bengalesi. Era il cosiddetto "Banglatour": "Cittadini di quel Paese erano ritenuti un obiettivo perfetto perché non reagiscono. I pestaggi erano definiti come terapeutici"
F. Q. su il Fatto Quotidiano del 14 gennaio 2016


Spedizioni punitive contro cittadini del Bangladesh. Violenze, vessazioni. Un “rigoroso indottrinamento”. Tour che facevano parte delle “iniziative” della sezione di Forza Nuova di via Lidia, a Roma. E' il centro dell'inchiesta della Procura di Roma e del Ros dei carabinieri che da due anni ha messo sotto indagine 13 persone accusate ora a vario titolo di associazione finalizzataall'incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, oltre che di minacce, lesioni, detenzione di armi da fuoco e altro. I carabinieri hanno effettuato una serie di perquisizioni tra Roma, Ferrara e Chieti. E ora emergono alcuni dettagli dell'operazione chiamata “Banglatour”. I 13, secondo i magistrati, sono tutti “accomunati da una vocazione ideologica di estrema destra nazionalsocialista“. E per questo sostenevano le tesi negazioniste dell'Olocausto e quelle sulla superiorità della cosiddetta “razza bianca“. Un brodaglia culturale nella quale si inseriscono le aggressioni agli stranieri: “Almeno una cinquantina” tra novembre 2012 e novembre 2013.

Quattro dei 13 sono, ritenuti “capi”, accusati di aver promosso e diretto “un gruppo avente lo scopo di incitare alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e religiosi”. Si servivano soprattutto di profili facebook, diffondevano “idee fondate sulla superiorità della razza bianca e sull'odio razziale ed etnico”. E' in questo contesto e con queste finalità che sono stati compiuti, secondo investigatori e magistratura, le violenze nei confronti dei bengalesi. E proprio sulla Rete venivano avvicinati i minorenni, per “insegnare” le ideologie estremiste, xenofobe, razziste e reclutarli come picchiatori del “Banglatour”. A loro veniva insegnato il “rispetto delle regole” e come “consolidare le gerarchie interne”

I quattro presunti capi del gruppo, sempre secondo l'accusa, hanno istigato i frequentatori della sede di Forza Nuova di via Lidia a commettere vari atti razzisti: cori inneggianti alla presunta superiorità della razza bianca, striscioni negazionisti e, appunto, le aggressioni “collocate all'interno di un più ampio fenomeno di raid squadristi ad opera di centinaia di giovanissimi militanti dell'ultradestra capitolina”. Nel decreto di perquisizione si cita anche un articolo di Repubblica, del novembre 2013, in cui si parla proprio dei raid che partivano dalle sedi di Forza Nuova e si riferiscono i racconti dei protagonisti – molti dei quali minori – secondo cui l'immigrato del Bangladesh è un obiettivo perfetto“perché non reagisce e non denuncia“. Le aggressioni vengono descritte come “un pestaggio 'terapeutico' e 'ideologico'. Un massacro che 'ti scarica i nervi e la tensione' e che racchiude un credo, quello di combattere l'immigrazione”.
Il gruppo criminale che agiva all'interno dell'estrema destra romana usava “sistematicamente” la violenza per la “risoluzione delle controversie”. In particolare, a ottobre 2014, l'indagine ha accertato la punizione di alcuni militanti ritenuti responsabili dello stupro di una ragazza e dell'uso di sostanze stupefacenti.


  14 gennaio 2016