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30 luglio 2017

Il Venezuela Bolivariano e la Vittoria Costituente
Antonio Cippolletta su albainformazione.com


A tre giorni dal #30J (NDR Le elezioni per l'Assemblea costituente), mi permetto di riportare qualche considerazione:
1) L'Assemblea nazionale costituente, votata da 8.089.320 di venezuelani (41,9 % dell'elettorato totale, dati CNE e confermati anche da osservatori internazionali indipendenti, a partire da quelli afferenti alle Nazioni Unite), è valida, legittima e legale in accordo agli articoli 347, 348 e 349 della CRBV relativi al potere di convocazione del Potere costituente originario da parte del Presidente della Repubblica;
2) Quest'organo, dunque, composto da 545 deputati eletti a suffragio universale, diretto e segreto tra tutti i settori sociali, economici, politici e culturali del Paese (lavoratori petroliferi, contadini e pescatori, insegnanti, artisti, studenti, imprenditori nazionali, soggetti con discapacità, pensionati, trasportisti, brigatisti delle missioni sociali, membri dei Consigli comunali e delle Comuni socialiste), si prefigge l'obiettivo di trasformare le strutture istituzionali, pubbliche e produttive dello Stato venezuelano, a partire dall'incorporazione delle Missioni e Grandi Missioni sociali (Edilizia pubblica, sanità, educazione, ammodernamento dei quartieri, autocostruzione, cultura, ecc.) e, in aggiunta, dalla formalizzazione di un nuovo modello economico fondato sulla transizione progressiva dal rentismo petrolifero (entrate statali dipendenti dai ricavi legati alla vendita del greggio sui mercati internazionali) alla diversificazione produttiva (agricoltura urbana, pesca, intensificazione dell'apparato turistico, industria di trasformazione, ecc.). Una volta terminati i lavori assembleari, tutte le proposte ed emendamenti fuoriusciti dalla discussione dovranno essere sottoposti necessariamente a referendum popolare ed ottenere la maggioranza dei voti per essere approvati; dunque, doppia legittimazione sovrana a livello elettorale (con questo, il Venezuela giunge a 20 processi elettorali realizzati in 19 anni di Rivoluzione bolivariana).

3) Sostenere che si tratta di un “golpe” (sic!) di Maduro contro le opposizioni è, semplicemente, un atto di disonestà intellettuale e politica da parte non solo delle frange estremiste, terroriste, golpiste e fasciste (i latinoamericani, purtroppo, non hanno mai smesso di affrontarlo a partire dagli anni '60 con Cile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Bolivia in testa) ma anche dai mezzi di distrazione e menzogna di massa che a livello internazionale hanno dedicato paginate intere al processo elettorale sovrano, libero, indipendente e rivoluzionario che domenica scorsa ha coinvolto il popolo venezuelano. In questo contesto, giornali come La Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, Fatto quotidiano (eccetto che per la nobile eccezione di Fabio Marcelli ed il suo blog) in aggiunta a El Mundo, El País, El Mercurio, El Universal, Le Monde, Le Figaro e Libération, giusto per citarne qualcuno che si è prodigato a diffondere il falso sul Paese in merito agli ultimi avvenimenti, andrebbero sanzionati disciplinariamente, a partire dal ritiro di articoli basati su fatti distorti, manipolati o, nei casi più gravi, inventati di sana pianta dalle centrali della disinformazione di Miami, Bogotá, Cúcuta o New York, città dove hanno riparato tutti i profughi della giustizia venezuelana negli anni passati (delinquenti, imprenditori collusi col narcotraffico, contrabbandieri, mafiosi);

4) Gentiloni, Alfano, Zanda, Casini, Tajani, Rajoy, Macron ed il loro amico Donald Trump dovrebbero soltanto pulirsi la bocca quando parlano di questo Paese, del suo sistema politico e della sua struttura istituzionale; imporre sanzioni economiche (divieto di transazioni finanziarie per il Presidente Maduro, alcuni membri del suo governo e funzionari pubblici, divieto di viaggiare per il continente europeo e di tenere vertici bilaterali con i paesi UE) è definitivamente ed irrimediabilmente un passo falso diplomatico e soltanto l'ultima, in ordine di tempo, reale aggressione imperialista da parte del blocco UE, USA ed i loro lacché in giro per il mondo, a partire dall'America Latina (Brasile, Perú, Argentina, Cile, Messico, Colombia, Paraguay).
Dall'Italia e dal mondo, abbiamo soltanto da apprendere dalla Patria invitta di Bolívar, Zamora, Guaicaipuro, Chávez e Maduro per l'ennesima e schiacciante lezione di democrazia partecipativa e protagonistica e, dunque, di Potere popolare in azione.

Solidarietà incondizionata alla Rivoluzione bolivariana, alle Forze Armate e dell'ordine pubblico, al Presidente Maduro ed al popolo coraggioso e rivoluzionario.


  30 luglio 2017