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sulla stampa
23 ottobre 2017

Neofascisti si spaccano:
"Noi con la svastica pronti alla marcia su Roma"
Paolo Berizzi su la Repubblica


NEONAZI

TRE MILITANTI incappucciati che sorreggono una bandiera con la svastica. Di fronte a loro, il capo, e portavoce, Simone Crescenzi, lui a volto scoperto. Che presenta la nuova formazione neonazista capitolina: "Boia chi molla! Rivolta Nazionale… Questo è il nostro simbolo" – e indica la svastica. Si annuncia così, con un video shock, l'ultimo gruppo antisemita e antisistema italiano: 'Rivolta Nazionale' nasce da una costola di Militia, la squadraccia capeggiata dal militante storico di estrema destra Maurizio Boccacci, già responsabile di diversi blitz contro ebrei e immigrati. La discesa in campo trae spunto dalla marcia su Roma di Forza Nuova (vietata e poi annullata e spostata al 4 novembre).

Secondo il leader di 'Rivolta', il partito di Roberto Fiore sarebbe 'inaffidabile' e colpevole di fare il gioco della democrazia. Quella democrazia che i nuovi naziskin romani vogliono invece combattere frontalmente, e lo dicono senza giri di parole. E infatti, nel video, annunciano che loro il 28 ottobre, nonostante il dietro front di FN, saranno comunque in piazza a sfilare per ricordare la marcia fascista su Roma del 1922. La prima 'azione' firmata da 'Rivolta'? Uno striscione appeso qualche giorno fa su un muro di Roma: "Fiano e Boldrini stessa infamia stessi bocchini! Ieri oggi e domani fascisti". L'estetica, il linguaggio, la modalità espressiva del gruppo sono le stesse di Militia. Cambia solo il leader.   

Dice Simone Crescenzi: "È sotto gli occhi di tutti che si vive oramai un pericolo dovuto a un degrado sociale senza precedenti. Mentre agli allogeni viene concesso ogni diritto per la gioia di antifascisti, giunte comunali e cooperative, a noi patrioti tentano di togliere persino ogni possibilità di manifestare il proprio pensiero e di difendere la nostra Terra, grazie a nuove e folli leggi studiate a tavolino da lucide menti criminali. Non si può più rimanere a guardare, mentre stuprano le nostre donne, mentre i nostri figli rischiano di diventare i veri schiavi del futuro, mentre ogni giorno il nostro suolo viene deturpato da ospiti indesiderati, insieme ad altri Camerati Romani e provenienti da ogni parte d'Italia decidiamo di rispondere come si conviene, alla faccia dei vari Fiano e Boldrini di turno. Lo dobbiamo a chi donò la propria vita a Salò come a Berlino. Lo dobbiamo a chi seppur a distanza di 30 anni, difese un'idea morendo armi in pugno nelle strade o fatto impiccare in una cella o perduto la propria libertà per anni. Perciò nasce Rivolta Nazionale, qualcosa di nostro che racchiuda i tanti delusi e scoraggiati. I fascisti ci sono – continua Crescenzi - non rinnegano né si pentono, e non hanno bisogno di telecamere al seguito, ma sono pronti a tutto".


  23 ottobre 2017