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30 ottobre 2017

Corea e il rischio nucleare, la mediazione di Francesco.
Vertice in Vaticano con Onu e Nato
Pressing del Papa su Trump e Kim. Undici Nobel per la pace chiederanno il disarmo atomico.
Francesca Caferri su la Repubblica

NEONAZI

MENTRE l'orologio nucleare indica sempre più chiaramente il rischio imminente di uno scontro fra Stati Uniti e Corea del Nord, il Vaticano lavora per mettere a punto una mediazione che fermi un conflitto in grado di fare migliaia di morti e di cambiare gli equilibri del mondo. Il segno tangibile dell'intervento papale nella crisi nordcoreana è il Vertice mondiale per il Disarmo nucleare voluto da papa Francesco il 10 e 11 novembre a Roma.
 
Per discutere di come fermare la corsa al nucleare in Vaticano arriveranno undici premi Nobel per la pace fra cui Mohammed Yunus, Mohamed El Baradei, Jody Williams, Mairead Maguire, Adolfo Pérez Esquivel e Beatrice Fihn, direttrice dell'ICAN, la campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari che proprio per il suo impegno in nome del disarmo ha vinto il Nobel per la pace quest'anno. Insieme a loro ci saranno i vertici delle Nazioni unite (Izumi Nakamitsu, Alto rappresentante Onu per il Disarmo), della Nato (Rose Gottemoeller, vice segretario generale) e rappresentanti degli Stati coinvolti nella crisi coreana, fra cui in primo piano Stati Uniti, Corea del Sud e Russia: tutti invieranno all'incontro i rispettivi ambasciatori presso il Vaticano. A parlare in rappresentanza di tutte le vittime di armi atomiche sarà la giapponese Masako Wada, una delle ultime superstiti di Hiroshima: il suo sarà con tutta probabilità l'intervento più emotivo del summit. Wada racconterà il dolore e il costante senso di colpa che hanno accompagnato l'esistenza di chi al fungo atomico è sopravvissuto, ma con le conseguenze dell'esplosione ha dovuto fare i conti per tutto il resto della vita. La Santa Sede sarà rappresentata, fra gli altri, dal segretario di Stato Pietro Parolin e dal cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero per lo Sviluppo umano integrale.
 
All'apertura dei lavori del vertice - "Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale" è il titolo ufficiale dell'incontro - papa Francesco riceverà i partecipanti e pronuncerà il suo intervento: un discorso che ci si aspetta essere molto più che un semplice appello a fermare la corsa alle armi. Piuttosto il segno concreto del forte impegno che da mesi il Vaticano sta mettendo sulla questione nordcoreana. E il risultato dei contatti già intrapresi con i maggiori protagonisti della crisi e con i loro alleati per impedire che inneschino un processo irreversibile: impegno e contatti che nelle ultime settimane si sono rafforzati in vista del viaggio del pontefice in Asia a fine novembre. Un viaggio in cui il Pontefice toccherà Myanmar e Bangladesh, ma in cui la crisi nordcoreana sarà uno sfondo costante.


  30 ottobre 2017