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17 dicembre 2017

Austria, il Fpoe insiste: "Doppio passaporto a italiani altoatesini dal 2018"
L'annuncio di Werner Neubaur, responsabile per i rapporti con l'Alto Adige del partito di ultradestra austriaco al governo. A Vienna il nuovo esecutivo si insedia tra le proteste
su la Repubblica

Il nuovo cancelliere di ultradestra Sebastian Kurz

"I sudtirolesi potranno richiedere la cittadinanza austriaca già nel 2018, al più tardi all'inizio del 2019". Lo ha annunciato a Bolzano il parlamentare austriaco Werner Neubaur, responsabile della Fpoe (il partito populista di ultradestra austriaco andato al governo col suo leader Strache) per i rapporti con l'Alto Adige. La richiesta, ha detto, potrà essere avanzata da chi si è dichiarato tedesco e dai suoi figli e sarà gratis "per non gravare sulle tasche delle famiglie". Secondo Neubauer, in futuro atleti altoatesini potranno gareggiare per la nazionale austriaca.

Con l'avvento del governo Kurz-Strache a Vienna è tornata così in auge un'antica questione che riemerge ciclicamente, quella di concedere ai cittadini italiani altoatesini appartenenti al gruppo linguistico tedesco anche la cittadinanza austriaca, così come annunciato ieri e già criticata da governo italiano e Ue.

L'ultimo fronte italiano si è aperto nel giorno in cui  la nuova coalizione austriaca formata da conservatori ed estrema destra prestava giuramento nel palazzo presidenziale nel centro di Vienna. All'esterno, circa 6mila manifestanti si sono radunati per protestare contro il nuovo governo dopo dieci anni di un coalizione centrista con socialdemocratici e conservatori.

Un ristretto gruppo di dimostranti ha esploso petardi e lanciato pomodori e uova contro la polizia antisommossa, e due persone sono state fermate, ma nell'insieme la manifestazione si è svolta senza troppi problemi. Tra gli striscioni esposti, alcuni avevano toni pesanti: "Non vogliamo maiali nazisti", "Non lasceremo che governino i nazisti", tutti in segno di forte dissenso contro la partecipazione al governo del partito nazionalista di estrema destra. E in piazza temono la deriva autoritaria.

Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, in un messaggio d'augurio al nuovo governo, da una parte ha preferito adottare un tono rassicurante: "Sono sicuro che l'Austria continuerà a seguire una politica in grado di unire anzichè dividere, sostenendo anche la collaborazione transfrontaliera che sta dando buoni frutti in tanti settori..." ribadendo "i grandi passi avanti compiuti di recente, come testimoniato dallo scambio di note fra gli allora premier Renzi e Faymann in occasione del patto di garanzia che nel 2014 ha stabilito gli impegni finanziari dell'autonomia locale nei confronti dello Stato nazionale", e si dice "sicuro che anche il nuovo cancelliere si muoverà lungo gli stessi binari". Dall'altra però non chiude nessuna porta: "La funzione di tutela dell'Austria è uno dei pilastri fondamentali che garantiscono l'autonomia dell'Alto Adige e che la caratterizzano rispetto a tutte le altre in virtù dell'ancoraggio internazionale previsto dall'accordo di Parigi. Mi auguro di poter incontrare a breve il nuovo cancelliere Sebastian Kurz, a Bolzano o a Vienna".

A fine novembre aveva fatto discutere la lettera-appello di diciannove consiglieri della Provincia autonoma di Bolzano inviata all'allora cancelliere austriaco in pectore Kurz e a Strache che chiedeva che la concessione della doppia cittadinanza ai sudtirolesi fosse inserita nel programma di coalizione del nuovo governo di Vienna.
   
La richiesta era stata firmata da rappresentanti di Svp, Suedtiroler Freiheit, Freiheitlichen, Buergenunion, Team Autonomia, e anche consiglieri M5S e ma da nessun membro della giunta provinciale. Si affermava, tra l'altro, che i sudtirolesi avevano perso la cittadinanza austriaca "contro la loro volontà con l'annessione dell'Alto Adige all'Italia" e che la concessione della doppia cittadinanza sarebbe un "gesto riparatore" a favore del "senso d'identità" dei sudtirolesi.

Florian Planker, atleta paralimpico bolzanino, prende le distanze e minimizza: "Vecchia problematica che sinceramente non mi interessa. I confini vanno bene così".


  18 dicembre 2017