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Umberto Puccio

Tutti i nodi vengono al pettine.
Si scopre oggi il problema delle "accise" sulla benzina in Italia: o meglio della impossibilità di ridurle in maniera stabile, a meno che non si trovi un'altra entrata di tale rilevanza per le casse dello Stato.
In realtà questa "impossibilità" deriva dalla struttura "drogata" e squilibrata dell'economia italiana sin dal boom degli anni Sessanta del secolo scorso. E, contemporaneamente, dalla debolezza del Fisco italiano (leggi: enorme evasione fiscale nella tassazione diretta).

Il combinato disposto tra un'economia basata sull' industria automobilistica, la mobilità privata su strada e il settore delle imprese di costruzioni da una parte; e l'evasione fiscale dall'altra ha fatto sì che l'imposta indiretta più "facile" e redditizia sia stata e continua ad essere l'accisa sui carburanti, equivalente della ottocentesca "tassa sul macinato".
Si capisce anche perché i discorsi sulla mobilità sostenibile e sul trasporto pubblico rimangano pure intenzioni e parole al vento: e si continui a costruire strade e autostrade, case di edilizia privata, invece di investire sulla mobilità pubblica su rotaia (metropolitane e ferrovie locali) e sull' edilizia pubblica.

Non mi pare che nelle "riforme" contemplate nel PNRR ci sia questa che sarebbe la Riforma delle riforme dello Stato e del paese Italia. E non mi sembra che l'audacia e l'ambizione (dichiarate!) di Meloni e dei FdI si spinga a tanto. Anzi oggi Meloni ha detto che una cosa sono le promesse e i progetti, altra è la dura "realtà" cui è costretta ad "adeguarsi".
Ma anche la cosiddetta "opposizione" si "adegua": e questo è ancora peggio!

Umberto Puccio

Luca Matulli
Beh, 'il combinato disposto tra un'economia basata sull' industria automobilistica, la mobilità privata su strada e il settore delle imprese di costruzioni' è quello che ha consentito il boom economico italiano e la conseguente diffusione di benessere e crescita, alimentando pure quel famoso ascensore sociale oggi ormai fermo da tempo al piano terreno. Come da te auspicato, credo che lavorare sull'ultimo fattore, l'evasione fiscale ed in generale l'educazione civica, potrebbe risolvere molti problemi e riaccendere pure quell'ascensore. Da lavoratore nel settore del fisco, ti posso assicurare che ad oggi nessun governo (compresi quelli tecnici) si è impegnato seriamente nel riformare fisco e burocrazia (la madre di tutte le evasioni/elusioni), perché il problema è prima culturale e poi tecnico, ma il primo si risolve col secondo (rendendo conveniente non evadere).

Umberto Puccio
Come rivoltare la frittata: la riduzione delle accise sulla benzina è uguale per tutti e quindi sfavorisce i meno abbienti. In realtà è la enorme tassazione e l'alto costo di un bene di largo (e per alcuni necessario all'esercizio del proprio lavoro) consumo come la benzina che sfavoriscei meno abbienti ed è profondamente ingiusta, come lo era l'ottocentesca "tassa sul macinato"

  11 gennaio 2023