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Ruby ter, Berlusconi assolto:
l'errore sulle testimoni smonta 12 anni di processi
Per i giudici, le ragazze dei festini dovevano essere subito indagate, e quindi sentite con un difensore. “Il fatto non sussiste”: 29 prosciolti . La pm: “Niente amarezza, è il sistema.“
Sandro De Riccardis su la Repubblica



MILANO - Un ostacolo giuridico insuperabile, un cavillo che azzera sei anni di processo e manda assolti tutti i ventinove imputati del processo Ruby ter. Da Silvio Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari, fino all'ultimo dei comprimari nelle "cene eleganti" di Arcore, accusati di aver dichiarato il falso sulle serate a luci rosse a villa San Martino, la sentenza è di assoluzione "perché il fatto non sussiste". Dopo due ore di camera di consiglio, il collegio presieduto dal giudice Marco Tremolada ha decretato così il proscioglimento dell'ex premier, di Karima El Mahroug, "Ruby Rubacuori", la marocchina, diciassettenne all'epoca dei fatti e ora trentenne, accusata di corruzione e falsa testimonianza. E ancora, di altre venti ragazze ospiti della residenza del Cavaliere, e di altri sette imputati del suo cerchio magico. Per tre è scattata la prescrizione.

Dichiarazioni "inutilizzabili"
Il tribunale - lo stesso collegio che due anni fa aveva assolto tutti gli imputati nel processo Eni-Nigeria - è rimasto coerente con la propria ordinanza del novembre 2021, quando ha dichiarato "inutilizzabili" i verbali che diciotto ragazze avevano firmato nei processi Ruby. Tra di loro, accusate di corruzione e falsa testimonianza, oltre a Karima El Mahroug, Iris Berardi, Lisney Barizonte, Francesca Cipriani, le sorelle Eleonora e Concetta De Vivo, Esther Polanco, Barbara Faggioli, Barbara Guerra, Aris Espinoza. Secondo i giudici, andavano iscritte già nel marzo 2012 come indagate, e per questo dovevano essere sentite assistite dai loro difensori.
Assolte quindi tutte le ragazze, ma anche il presunto intermediario di quella corruzione, l'ex legale di El Mahroug, l'avvocato Luca Giuliante, o chi di quella corruzione avrebbe beneficiato, come l'ex compagno di Ruby, Luca Risso, accusato di riciclaggio, che rischiava la pena più alta di tutti, sei anni e sei mesi. Caduta anche l'accusa di falsa testimonianza per il giornalista Carlo Rossella. Prescritta invece quella per l'ex senatrice di Forza Italia Mariarosaria Rossi. Per l'avvocato Cecconi, "è un'assoluzione con la formula più ampia e più piena possibile, tre su tre!", facendo riferimento alle precedenti assoluzioni dei processi Ruby ter a Siena e Roma.

Il ragionamento dei giudici
I magistrati, valorizzando una direttiva del Csm che introduce una sorta di motivazione breve "ai fini di una corretta comunicazione istituzionale", hanno affidato al presidente del tribunale, Fabio Roia, la nota che spiega la sentenza. Non aver sentito le ragazze come indagate e aver dichiarato inutilizzabili in dibattimento le loro dichiarazioni, scrive il tribunale, "incide sulla stessa possibilità di configurare sia la falsa testimonianza, sia la corruzione in atti giudiziari". Se le ragazze non hanno la qualità di testimoni, non ci può essere l'accusa di falsa testimonianza. Inoltre, non possono essere qualificate come pubblici ufficiali e questo fa cadere l'accusa di corruzione in atti giudiziari per Berlusconi, "l'ipotizzato corruttore".

Il sistema di Arcore
Il Cavaliere, secondo l'accusa, avrebbe pagato fino a dieci milioni di euro, dal novembre 2011 e fino al 2015, per comprare il silenzio delle ragazze su quanto avveniva a villa San Martino. Ma già la Cassazione, confermando l'assoluzione nel processo Ruby, aveva rimarcato l'esistenza di una "attività prostitutiva" ad Arcore. Un sistema che ha portato alle condanne per induzione e favoreggiamento della prostituzione di Lele Mora, Nicole Minetti e Emilio Fede nel Ruby bis.
La procura non esclude di ricorrere in appello, dopo il deposito delle motivazioni. "Non c'è amarezza, è il nostro sistema giudiziario, abbiamo lavorato con profonda convinzione e le prove dal nostro punto di vista ci hanno dato la convinzione che ci siano state le false testimonianze e la corruzione", ha commentato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, rappresentante dell'accusa con il pm Luca Gaglio. Le ragazze, ha continuato il magistrato, "hanno sicuramente mentito. Lo hanno accertato due sentenze passate in giudicato. Ora c'è un tema squisitamente giuridico, ovvero se hanno mentito nella veste di testi o di soggetti che avrebbero dovuto avere un'altra qualifica e quindi non tenuti a dire la verità".

  16 febbraio 2023