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PRO L'AUTO ELETTRICA
Euro Group Laminations, rotori e statori per tutto il mondo
 Mauro Tedeschini su vaielettrica.it il 14 giugno 2020 



Euro Group Laminations, ecco una “multinazionale tascabile” che, in un'ideale “best of” del made in Italy nell'auto elettrica, figura sicuramente ai primi posti.

Per capire se la e-mobility continuerà a crescere, anche dopo lo stop imposto dal Corona Virus, niente di meglio che chiedere a chi fa il lavoro di Euro Group Laminations. L'azienda di Baranzate, alle porte di Milano, che è leader nella produzione di rotori e statori per motori elettrici. I clienti si chiamano Volkswagen, Porsche, Bosch, Siemens, Marelli, ABB, Regal Beloit, Cummins, tutte aziende che fanno programmi di lungo periodo. E da quanti ordini raccoglie l'azienda lombarda si può dedurre quante auto elettriche si produrranno nei prossimi anni.

Oggi Euro Group Laminations  https://euro-group.it/ è leader mondiale negli statori e rotori per motori elettrici e nei generatori. La sua capacità di trasformazione dell'acciaio “per uso elettrico” ha ormai superato le 350.000 tonnellate all'anno. Ha quasi 2000 dipendenti, sette impianti produttivi in Italia e cinque all'estero (Messico, Stati Uniti, Cina, Russia e Tunisia). Il fatturato consolidato di oltre 400 milioni di Euro. Ne abbiamo parlato con il presidente, Sergio Iori, affiancato da Giordano Rossinelli, responsabile automotive.

Il futuro dell'automotive è davvero elettrico? O prevedete che la crisi da Corona Virus porterà a uno stop nello sviluppo di questa tecnologia?
Soffre l'auto tradizionale, l'auto elettrica continua a crescere e lo farà sempre di più. Le diamo qualche cifra. Di qui al 2028 noi abbiamo ordini per motori per 15 milioni di auto elettriche. Ordini firmati. Siamo fornitori della Porsche Taycan: siamo partiti da una fornitura per 20 mila auto all'anno, oggi siamo a 45 mila e da settembre ci sarà un altro aumento del 45%. Se vuol comprare questa Porsche, oggi, l'attesa per la consegna è di 14-15 mesi. Poi so bene che la gente comune ancora non lo percepisce. Quando dico ai miei amici che l'auto elettrica sta esplodendo, mio sento sempre rispondere le solite due cose. Ovvero: ma le colonnine dove sono? E le batterie poi dove le smaltite?“.

Quando è stato il punto di svolta? In fin dei conti voi eravate conosciuti soprattutto come fornitori per i motori elettrici degli elettrodomestici. E ora fa un certo effetto leggere che la nuova piattaforma ID. del Gruppo Volkswagen “nasce a Milano”… 
La svolta c'è stata nel 2017, con un grosso ordine da un costruttore americano. Poi sono arrivate tante altre forniture, come quella che Lei cita con il Gruppo Volkswagen. È vero che noi siamo nati 54 anni fa come tranciatori di lamierini per asciugacapelli e ventilatori, ma poi abbiamo allargato le forniture a pompe per acqua, lavastoviglie, lavatrici, motori industriali e per il condizionamento. In tutti i motori elettrici c'è un motore e uno statore e noi su questo abbiamo una grossa esperienza“.

Gli analisti sono convinti che il progresso dell'auto elettrica stia soprattutto nella tecnologia delle batterie, più che del motore: lei è d'accordo?
“Sul motore si può lavorare facendo in modo che assorba meno energia. Un grande passo avanti è stato fatto passando dal motore asincrono a quello a magneti permanenti. Poi si lavora per ottimizzare ulteriormente l'elettronica. Noi facciamo la nostra parte, continuando ad abbassare lo spessore dei lamierini: siamo partiti da uno 0,35, oggi lo standard è 0,27 e si sperimentano già gli 0,25 e gli 0,20. Ma è chiaro che i margini di miglioramento più importanti sono sulle batterie“.
Quanto vale l'Italia per il vostro fatturato?
“Il 12%, l'88% lo realizziamo in giro per il mondo e anche gli stabilimenti italiani lavorano soprattutto per l'esportazione. Ma, vede, il fatto di essere un'azienda del made in Italy che è diventata un riferimento mondiale nel nostro settore ci dà una grande carica. Mi verrebbe da dire che ci dà la benzina per andare avanti, ma non è il caso col mestiere che facciamo…“.

Spesso si legge che non è facile trovare il personale giusto per aziende come le vostre…
Il nostro mestiere non si impara a scuola. Certo, una buona base scolastica è fondamentale, ma non basta. E noi in questo momento abbiamo bisogno di un ricambio generazionale. Quel che constatiamo è che è molto più facile trovare un commerciale che un tecnico specializzato“.

Non pensate di allargarvi ad altri settori? Se davvero c'è il boom dell'auto elettrica in arrivo…
Siamo specialisti di tranciature e già questo ci impegna molto. Le energie non sempre sono rinnovabili, nel nostro caso c'è un limite…“.

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