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Il progetto di recupero dell'ex feltrificio Scotti
Tania Marinoni


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Proponente: Fondazione De Ponti
Progettisti: arch. Michele Faglia
arch. Bernardo Faglia

Martedì 22 marzo, l'assessore all'Urbanistica Claudio Colombo e il coprogettista Bernardo Faglia hanno presentato nel salone del Centro civico San Biagio–Cazzaniga il progetto dell'auditorium civico da 400 posti che sorgerà sull'area dell'ex Feltrificio Scotti, delimitata da viale Cesare Battisti e dalle vie Donizetti e Scarlatti. L'approvazione del PII che riqualificherà un sito industriale oggi dismesso, attiguo al complesso religioso del Carmelo, è giunta nel settembre 2015, ma già nei precedenti piani urbanistici la superficie era stata ritenuta passibile di trasformazioni.

L'area, in passato importante centro di produzione del feltro, versa attualmente in forte stato di degrado e il complesso è stato interessato da crolli strutturali e da demolizioni eseguite per ragioni di sicurezza. La collocazione del comparto è legata alla presenza della Villa Reale, polarità molto importante e principale landmark del territorio monzese. Negli anni Settanta il senatore Ubaldo De Ponti di Como, che la acquisisce dopo la dismissione e chiusura, la destina in locazione a varie attività e vorrebbe cogliere nella realtà locale la vocazione a trasformarla in un importante polo socio-culturale. Tuttavia la prospettiva di renderlo un centro universitario tramonta nel 2011 alla morte del senatore.

L'intervento di riqualificazione dell'area, che si articola in un unico lotto, ottempera alle previsioni formulate nel 2013 dal Documento di inquadramento dei Programmi Integrati d'Intervento. Nel progetto si procede alla tutela delle preesistenze negli edifici storico testimoniali della villa Azzurra, con funzioni di terziario/ricettivo, della Casa delle aste da adibire a Casa della musica e della ciminiera, che spicca quale elemento verticale, caratteristico dei siti di archeologia industriale. Le destinazioni previste si articolano sulla base di un mix funzionale, assicurando, oltre al residenziale privato comunque predominante, la componente terziario-commerciale e, punto di forza dell'intero progetto, un auditorium civico con servizi annessi. L'area è stata progettata secondo criteri di sostenibilità, che vedono nell'indice di edificabilità dello 0,65 un valore medio, di non eccessiva densità. Rilevanza viene data al tema della mobilità dolce, grazie alla pista ciclopedonale affiancata da fasce verdi, che garantirà un percorso alternativo a quello veicolare lungo viale Cesare Battisti, collegandolo a via Scarlatti. Il percorso protetto, attrezzato con spazi per la sosta e dotato di un'adeguata illuminazione, si snoderà lungo il viale per poi attraversare longitudinalmente il lotto; sottolineerà, inoltre, lo spazio aperto e permeabile della piazza Scotti, che si apre subito dopo la linea di rispetto del vincolo monumentale della Soprintendenza, per giungere all'area destinata all'implementazione dei parcheggi.

La volontà, espressa dal Documento di inquadramento del PII di insediare una funzione pubblica, pare un'adeguata risposta alla carenza sul territorio di un edificio multifunzionale da consacrare alla musica. L'auditorium sarà una struttura polivalente, in cui potranno esprimersi le diverse realtà locali, nella ricchezza offerta dai diversi generi musicali. La morfologia dell'edificio, di forma ovale, presenta un deciso carattere innovativo rispetto alla classica forma a cannocchiale di strutture simili e rivela una forte valenza simbolica. La pianta centrale vuole annullare quella distanza tra fruitori ed esibitori che si instaura inevitabilmente all'interno di forme allungate e si pone in armonica antitesi con gli shed degli edifici storici adiacenti, sorretti da esili pilastrini in ghisa: dalle preesistenze produttive sembra sorgere così un elegante edificio, una vera e propria ”macchina suonante” dalla propria inconfondibile identità, un luogo di incontro della cultura musicale locale ed un innovativo esempio di moderna agorà.

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Vista 3D da Viale Cesare Battisti

Materiali e tecniche costruttive obbediscono ai criteri di efficienza energetica ed acustica, celerità costruttiva e sicurezza antisismica. La struttura si sviluppa in altezza secondo il sistema X-lam, contraddistinto dall'impiego di pannelli autoportanti. L'involucro è costituito da una parete ventilata, protetta all'esterno da pannelli colorati in legno trattato tipo KERTO, e internamente rivestito da doghe zigrinate in legno, adatte alla rifrazione delle onde sonore. La sostenibilità energetica a livello impiantistico viene perseguita attraverso l'integrazione con il fotovoltaico: la copertura dell'auditorium, a falda unica, è interamente rivestita da pannelli solari. La scelta rivela la volontà dei progettisti di concentrare i dispositivi su un'unica superficie, invece che disseminarli sulle chiusure orizzontali degli edifici residenziali.

Il tema dei parcheggi, analizzato dalla TRM Engineering, sembra, nella tipologia a raso, non soddisfare completamente il fabbisogno espresso in relazione al bacino d'utenza, attratto dalla nuova centralità dell'auditorium. Per rispondere efficacemente a tale domanda, nei primi tre anni di esercizio della struttura, una quota dei parcheggi destinati ai residenti servirà i fruitori dell'auditorium. Tale decisione, che non ha mancato di accendere un focolaio di polemica in aula, dovrà presto confrontarsi con le esigenze espresse dall'utenza locale e con le tensioni che, purtroppo immancabilmente, si presentano in ogni occasione di riqualificazione e sviluppo territoriale sul suolo italiano.

Il progetto, che in ogni sua componente vanta una sinergia di competenze locali, tanto da divenire un prodotto a marchio brianzolo, si presenta per il quartiere e per la Città come rilevante occasione di riqualificazione e di significativo sviluppo territoriale.

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Schema funzionale del piano tipo con altezze e distanze

Per maggiori informazioni si rimanda alla documentazione pubblicata sul sito del comune di Monza

Tania Marinoni


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  25.03.2016