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Le nostre vite
a cura di Umberto De Pace

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Ci sono storie di uomini e donne che vale la pena raccontare, leggere o ascoltare. Attraverso le loro semplici e dirette parole scopriamo quello che alle volte si nasconde tra le pieghe delle nostre vite o che accade oltre la siepe delle nostre certezze e paure. Sono storie di vita, fiabe dei nostri tempi, testimonianze irriverenti, poesie sussurrate, lacrime versate, tracce di strade inesplorate. Sono fonti di gioia, dolore, tenerezza, disperazione, felicità e tristezza, specchi in cui è riflessa l'umanità del nostro tempo.
Ho vissuto con lui
una vita meravigliosa
la lettera di Antonio
dalla rubrica “Questioni di cuore” a cura di Natalia Aspesi
su il Venerdì di Repubblica del 21 dicembre 2012


Ho letto con sgomento di quel ragazzo romano che si è tolto la vita perché sbeffeggiato dai compagni per il suo modo eccentrico di vestire. Sono un uomo di ottant'anni, anch'io da ragazzo venivo umiliato dai miei compagni che mi chiamavano femminella, forse perché preferivo partecipare ai giochi delle ragazzine. Ricordo una volta, in tempo di guerra: io giocavo con le bambine, mia madre discorreva con altre donne, alcuni ragazzini cominciarono a chiamarmi femminella. Le donne li zittirono, mia madre piangeva, mi afferrò per un braccio e gridando mi abbassò i pantaloncini mostrando a tutti il mio sesso e io cominciai a piangere per la vergogna. Imparai a farmi rispettare, assestando calci a chi mi derideva.

Un pomeriggio andai al cinema da solo, mi venne vicino un uomo che cominciò a toccarmi e lo lasciai fare, poi scappai via, imprecando perché Dio mi aveva creato in quel modo.
Nel 1949, a 17 anni, ebbi il regalo più bello. Un giorno, uscendo dal liceo, venni investito da una Vespa guidata da un giovane molto bello e distinto di una trentina d'anni. Non mi feci quasi niente, ma volle accompagnarmi all'ospedale e cominciammo a frequentarci. Sentivo che potevo fidarmi ciecamente di lui e un giorno mi disse con una luce negli occhi che non ho mai dimenticato che voleva stare sempre con me. Ho vissuto con lui una vita meravigliosa, se ne è andato a marzo di quest'anno a 92 anni, lasciandomi solo e con un dolore immenso. E' con questo dolore che mi chiedo perché un ragazzo abbia potuto togliersi la vita oggi che non è più come una volta, e uomini politici e di spettacolo dichiarano apertamente di essere omosessuali.
Conosco l'amarezza che si prova quando ragazzi crudeli e forse inconsapevoli ti si accaniscono contro, divertendosi alle tue spalle, ma arrivare a togliersi la vita, non lo voglio capire!

Antonio da Napoli

CostumiNapoletani



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  20 luglio 2013