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Le nostre vite
a cura di Umberto De Pace

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Ci sono storie di uomini e donne che vale la pena raccontare, leggere o ascoltare. Attraverso le loro semplici e dirette parole scopriamo quello che alle volte si nasconde tra le pieghe delle nostre vite o che accade oltre la siepe delle nostre certezze e paure. Sono storie di vita, fiabe dei nostri tempi, testimonianze irriverenti, poesie sussurrate, lacrime versate, tracce di strade inesplorate. Sono fonti di gioia, dolore, tenerezza, disperazione, felicità e tristezza, specchi in cui è riflessa l'umanità del nostro tempo.
Il neonazista ebreo
Umberto De Pace




Csanad Szegedi

Il suo nome è Csanad Szegedi, il suo paese l'Ungheria, il suo partito, di ispirazione neonazista, è il Movimento per un Ungheria Migliore (Jobbik) attivo dal 2003 e terza forza politica del paese. Szegedi non è un semplice militante, è il numero due del partito, per conto del quale viene eletto nel 2009 al parlamento europeo. Antisemita, è stato uno dei fondatori della Magyar Garda, la guardia magiara, organizzazione paramilitare in uniforme cui non dispiacciono azioni-pogrom contro i rom né la nostalgia degli anni d'oro – l'alleanza tra l'Ungheria autoritaria di Horthy e poi di Imre Szalasi con la Germania di Hitler – che portò allo sterminio di 550 mila ebrei ungheresi durante l'Olocausto.

Quando nel 2009 la Magyar Garda fu dichiarata illegale, Szegedi si iscrisse al partito Jobbik diventandone in poco tempo uno degli esponenti più noti e autorevoli. Ma a un certo punto della sua vita succede un qualcosa di inaspettato quanto di incredibile, Szegedi scopre di essere ebreo: “Non è questione di quello che voglio essere, l'albero genealogico lo dice chiaramente, io sono ebreo” – dichiara pubblicamente in televisione nel 2012 – “io sono stato una persona che procurava dolore agli altri, e peggio ancora quando parlavo di Rom o di ebrei istigavo all'odio anche contro i bimbi di quei gruppi”. Metà del ramo materno della sua famiglia era morta ad Auschwitz.

Le sue dichiarazioni pubbliche fanno seguito a un lungo periodo di ripensamento e riflessione, che lo porterà ad abbandonare il partito Jobbik ed entrare nel gruppo misto al parlamento europeo, evitando così che qualche altro rappresentante dell'estrema destra potesse prendere il suo posto: “ho scoperto che posso continuare a vivere il mio conservatorismo come ungherese e fedele di religione ebraica. Sono sempre un timorato di Dio rispettoso dei valori tradizionali della famiglia, ma da ebreo, non più da calvinista.”

E' nel 2010 che Szegedi viene a conoscenza del suo passato tramite le rivelazioni che gli fa Zoltan Ambrus, un ex detenuto per possesso di armi ed esplosivo, il quale gli dice di avere le prove della sua origine ebraica. Benché sorpreso, Szegedi offre ad Ambrus dei soldi affinché tenga l'informazione segreta. Questi rifiuta lo scambio e dichiara in seguito che si trattava di una trappola per far fuori il numero due di Jobbik, organizzata da suoi nemici interni al partito. Rimane il fatto che è lo stesso Szegedi, nel dicembre 2011, ha scoprire definitivamente la sua origine ebrea.
Fu suo nonno a dire alla figlia, la madre di Szegedi, che la sua prima moglie e i figli erano morti ad Auschwitz. Con il timore che riprendessero le persecuzioni contro gli ebrei, il nonno decise che le radici ebraiche della propria famiglia dovevano rimanere segrete. Questo fu quello che disse all'uomo che sposò sua figlia, il quale non solo mantenne il segreto, ma divenne anche antisemita. Dalla loro unione nacque Csanad il quale fu iniziato all'antisemitismo e al razzismo fin dall'infanzia. E quando, oramai adulto, scoprì le sue vere origini, inutile fu rivolgersi al padre, il quale rifiutò qualsiasi coinvolgimento. Conforto, aiuto e guida li poté trovare in Slomo Koves, rabbino di Budapest. «Csanad Szegedi si trova nel mezzo di un difficile processo di riparazione, di auto-conoscenza, rivalutazione e apprendimento», ha detto Koves, «che secondo le nostre speranze e interessi potrebbe concludersi in modo positivo. Se questo accadrà o meno dipende da lui».

Umberto De Pace


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  27 gennaio 2014