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Le nostre vite
a cura di Umberto De Pace

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Ci sono storie di uomini e donne che vale la pena raccontare, leggere o ascoltare. Attraverso le loro semplici e dirette parole scopriamo quello che alle volte si nasconde tra le pieghe delle nostre vite o che accade oltre la siepe delle nostre certezze e paure. Sono storie di vita, fiabe dei nostri tempi, testimonianze irriverenti, poesie sussurrate, lacrime versate, tracce di strade inesplorate. Sono fonti di gioia, dolore, tenerezza, disperazione, felicità e tristezza, specchi in cui è riflessa l'umanità del nostro tempo.
Non avrete il mio odio
Antoine Leiris su Facebook scrive ai terroristi che hanno ucciso sua moglie al Bataclan a Parigi il 13/11/2015




Antoine

«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l'amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.  

L'ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d'attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l'affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio». 



EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net
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Franco Isman  su FB - 21 novembre 17:10
Alla mia mamma, aveva quasi cent'anni ma di testa c'era eccome, Facebook non piaceva proprio. Non riusciva a capire come si facesse a mettere in piazza le proprie faccende e i propri sentimenti, oltre che esibirsi (le bisnipoti) in costumini succinti.
Si vede che mi sto avvicinando ai cento perché confesso che la lettera su FB di Antoine Leiris, rilanciata per milioni di volte, dà fastidio. Comprendo ovviamente la tragedia e dire che mi sento solidale è dir poco, ma mi appare come un voluto esibizionismo. E che il povero Antoine, giovane giornalista televisivo, sia nu poco esibizionista appare chiaramente dalla sua foto. Ma io sono malfidente, mi è stato detto anche recentemente, e probabilmente sono io che ragiono male.



C.R. su FB - 23 novembre 21:45
Bellissima questa lettera.
Che i terroristi non abbiano il nostro odio. Ma neppure più le nostre vite e la nostra libertà. Libertà di stampa, di pensiero, di fede. E di difenderci.




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  20 novembre 2015