Ho reagito all'improvviso senza pensarci troppo. Vedendoli in piazza lo sdegno mi ha tolto il tempo d'aver paura
E' stato un impulso. Li ho visti sfilare, mi sono detta che non è ammissibile che razzisti, estremisti, predicatori di odio come loro sfilino in piazza. E mi sono messa in mezzo alla strada, decisa a tentare di fermare il corteo
Mi hanno fissata con i loro occhi gelidi e carichi d'ira, ma senza dire una parola. Io ho ricambiato lo sguardo freddo. Non hanno pronunciato nessun insulto e nessuna minaccia. Tutto è avvenuto in pochi secondi: dalla loro terza fila uno di loro è venuto avanti verso di me, deciso a spingermi via. Gli agenti sono stati più veloci, si sono posti in mezzo
So che (ora) mi attaccano sui loro siti. Non li visito, mi informano amici. Ho famiglia, voglio conservare la calma. Ma lottando contro il razzismo impari a convivere con la paura. Anche in Svezia è diventato normale. Alcuni amici militanti vivono a indirizzi segreti, protetti dagli agenti speciali
Potevano anche reagire male, ma è una vita che subisco discriminazioni e pensare che altri esseri umani siano vittime dell'ignoranza di gruppi che dovrebbero essere considerati illegali, mi fa impazzire
L'ultima? Stavo scendendo dalla metropolitana e un uomo sulla settantina mi ha detto: Muoviti negra del cazzo
Non credo che il mio gesto possa fare cambiare idea ai simpatizzanti dell'ultradestra svedese, però spero arrivi ai giovani. Vorrei che le nuove generazioni capiscano che costruire i muri, chiamare altri essere umani clandestini, seminare odio è dannoso per la società tutta.
Tess Asplund: 42 anni è attivista antirazzista dall'età di sedici anni. E' vicepresidente dell'organizzazione Fokus Afrofobi ed è attiva anche nel movimento per il diritto d'asilo a Stoccolma. Il gesto, ha spiegato, è ispirato al pugno chiuso di Nelson Mandela.
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9 maggio 2016