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Carri, carretti e carrozze



... all'Arengario

All' Arengario, nelle cartoline, abbiamo visto i tram, le automobili in mostra sotto i portici e anche, ovviamente, le carrozzelle.
La cartolina ne mostra una che passa  tranquilla in piazza Roma per andare in corso Vittorio Emanuele, in una bella composizione non usuale dove incombe il campanile tra l'Arengario e la cortina di case. Birra Moretti e Cinzano, dicono le pubblicità sul caffè con le classiche tende sporgenti. La gente passeggia e due ruote di bicicletta, probabilmente in sosta davanti all'edicola, “bucano” il riquadro. 

I mezzi di trasporto su ruota trainati a mano o da animali sono antichissimi anche se alcune popolazioni non inventarono la “ ruota “ che, come la vela, fu strumento che cambiò il mondo.
Ad esempio i Maja, che pure espressero grandi capacità strumentali e conoscitive, trascinavano le loro mercanzie o le portavano a spalla oppure a remi. Non conoscevano neppure la vela, come se vi fosse una stretta connessione tra le due cose prodotte dall'interesse non solo della sopravvivenza ma anche dello sviluppo  sociale ed economico, delle relazioni tra i popoli e i loro prodotti ed economie.

Chissà, vedere rotolare un masso o un sasso rotondo, spingere un tronco giù da una china, così come vedere un pezzo di legno galleggiare nel fiume e un albero piegarsi al vento, stimolarono l'ingegno. La curiosità e l'osservazione sono sempre stati i motori principali della scienza e della tecnica. Si ritiene che la ruota nasca e si diffonda con la rivoluzione del neolitico, prima con la necessità di trascinare grandi pesi , facendoli rotolare su tronchi per diminuire l'attrito sino a raggiungere il luogo destinato o il fiume e la sponda per proseguire via acqua. Poi per gli scambi, le migrazioni, le guerre, dove potersi muovere con celerità, non solo individualmente a cavallo, ma utilizzando la forza di animali domestici per trasportare su carri gruppi e famiglie, materiale, derrate alimentari. La logistica, diremmo oggi. E ancora per costruire macchine per fabbricare e forgiare utensili, macinare, sollevare acqua e pesi. Nelle Americhe, prima dell'arrivo degli Spagnoli, non vi erano animali da tiro e anche in parti dell' Asia, come in Cina, gli animali da tiro comparvero molto più tardi che in Europa, Asia occidentale e Africa. Prima della ruota l'uomo si muoveva più facilmente lungo le vie d'acqua che per molti secoli rimasero, in molte zone del Pianeta, le vie principali di comunicazione.
Segnalo per curiosità che archeologi sloveni ritengono che la più antica ruota ritrovata  “dalle nostre parti” sia quella reperita in un antico insediamento vicino a Lubiana e che si data tra 5100 e 5350 anni fa. La ruota, ben conservata, è in quercia e frassino, del diametro di 70 cm e spessa 5.

auto-mobile di Leonardo 














ippovia

Ricordo anche che Leonardo studiò molti tipi di carro e in particolare uno  “automotore” che con un complesso sistema di balestre poteva immagazzinare energia e poi spostarsi ed essere direzionato. Ne allego un disegno che si trova nella Biblioteca Ambrosiana (Codice Atlantico). Si trattava, come molti altri fecero, di macchine che non servivano per il trasporto ma per particolari fini soprattutto “scenici” durante grandi feste e ricorrenze.  
Ma torniamo al dunque. Le cartoline in poco più di cento anni ci mostrano la profonda modifica delle condizioni di vita. Ancora un secolo fa i pedoni circolavano in mezzo alla strada dove passavano lenti carri, trainati da cavalli ma anche spinti dall'uomo. Chi poteva andava in calesse o in carrozza e non mancavano quelle pubbliche, compresa l'ippovia tra Monza e Milano (di cui alleghiamo una foto d'epoca). Il Bresci sparò al Re che stava seduto in carrozza (si veda una cartolina precedente). Diamo una breve carrellata da alcune cartoline di più età:

in piazza San Michele 




all'Arengario

1) In piazza San Michele (si veda anche la cartolina intera), alla fine dell'800 è finito il mercato. Un signore ed i due figli-aiutanti trascinano il carretto ormai vuoto. Altri carri sono in attesa  vicino al filare dei tigli lungo il fontanile, dove è aperto, ritengo, il “cinema” sotto un tendone. 
2) Di fianco all'Arengario, ai primi '900, al capolinea dell'Imperiale (vedi cartolina), una bella carrozza di piazza fa mostra di se  tra i passanti.  Solo il cavallo si gira a guardare l'obiettivo.






al ponte dei Leoni 
al ponte di via Lecco

3) All'inizio del secolo scorso, in corso Vittorio Emanuele, al ponte dei Leoni, il traffico per il trasporto merci è intenso. Lui e lei discutono sul carretto con ruote davvero grandi e maestose. Subito dietro un signore con mantella e cappello a falda larga  sembra la comparsa di un film d'epoca. Dall'ombra si deduce che siamo di primo mattino.
4) Sul ponte di Lecco un signore col panama sfreccia col “biroccio”  trainato dal cavallo bianco. In primo piano una signora con la grande gonna cammina di buona lena verso il centro. Dietro l'edificio con lo “storico” bar Bettinetti che fu demolito negli anni '60/'70 con la densa ricostruzione dell'intera cortina lungo via Pesa del Lino.

in piazza del Mercato  alla stazione

5) In piazza Mercato (vedi la cartolina completa), davanti al Seminario corre il carrettino verso la “Pesa” pubblica di cui, dietro, si individua il baracchino col funzionario. In questo caso il carro ha ruote piccole.
6) una carrozza da piazza porta un cliente alla stazione ferroviaria. La splendida fontana è già in funzione. Prima  della sua costruzione vi era un giardino declinante ad anfiteatro.

in piazza del Mercato  all'ingresso al Parco

7) Sempre “a cavallo” tra l'800 e il '900 sostano le carrozze da piazza in attesa di clienti. Siamo in Largo Mazzini di fronte alle Frette. Qui sostavano anche carri con le merci e ancora in tempi recenti le carrozze erano sostituite da automobili da piazza o taxi (si veda altra cartolina).
8) Non potevo tralasciare la passeggiata in carrozza al Parco (vedi cartolina intera precedente). Siamo alla Porta di Monza di ingresso al viale Cavriga. Come si vede molti andavano a passeggiare anche a piedi al Parco pur essendo questa porta non di immediato contatto con la Città.

ancora all'Arengario

9) Per ultimo ritorniamo a piazza Roma dove ora impera “l'edicola”, segno dei tempi e che poi sarà sostituita dalla fontana attuale. Bello il “carrettino” dei gelati e delle bibite in sosta sulla sinistra. Si è in attesa di mettere sedie e tavolini che sono ancora accatastati (su un altro carrettino) per fermarsi in piazza a bere qualcosa, fare uno spuntino e leggere le notizie del giorno. Più dietro passa una carrozza, come nella prima cartolina qui presentata.

Alfredo Viganò


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  18 dicembre 2005