Il Pronao del Duomo
San Giovanni e San Gerardo che, viste le elezioni, si capovolge nel Lambro.
La cartolina presenta il piccolo e splendido pronao di accesso al Duomo dove sopra, davanti al rosone, sta la piccola statua del Santo Giovanni, coperto di pelle che la tradizione vuole di cammello, come era costume per chi si recava a pregare nel deserto da solo o seguendo i gruppi religiosi del tempo. La raffigurazione iconografica lo vuole col lungo bastone che termina in una croce. Dal Secolo Illustrato della Domenica del 2 luglio 1893, sempre dalla mia piccola collezione, traggo poi la illustrazione a tutta pagina della Fiera di San Giovanni a Monza. Come sotto sta scritto : 1) In Piazza mercato (l'attuale piazza Trento e Trieste con il campanile del Duomo sullo sfondo) 2) Gli Alabardieri presso la Chiesa di San Giovanni 3) La Maschera di San Giovanni Battista in alabastro in Duomo 4) Vicino al Palazzo Pretorio. I disegni sono di Carlo Linzaghi, noto disegnatore del tempo. All'interno l'articolo dice: E per questo che alcune fiere tradizionali serbano la loro fama e la loro importanza e tra queste, in Lombardia, principalissima, la Fiera del San Giovanni a Monza ..Perchè l'elemento principale della Fiera è appunto il bestiame: cavalli d'ogni razza e d'ogni prezzo,, mucche, buoi e pecore che È appena passata la Fiera di San Giovanni, il patrono di Monza o perlomeno il copatrono con San Gerardo. Tutto bene. Invece per la festa di San Gerardo, alla nascita della nuova Amministrazione, vi è stato il capovolgimento della sua statua posta, come da tradizione, nel Lambro (si veda anche San Gerardo de' Tintori salvaci tu). Molti ne hanno tratto debite considerazioni sulla nuova Amministrazione, sulla riduzione delle fasce di rispetto lungo il Lambro da parte della Autorità di Bacino del fiume Po e di cosa si vorrà fare della Cascinazza. Speriamo in bene e che nessuno affoghi. E sì che San Giovanni è un extracomunitario di Palestina che rischia di essere inseguito, cristianamente si intende, nelle stradine di Monza da motociclisti della vigilanza, mentre San Gerardo è un ricco e importante signore di Monza e Brianza ed ovviamente nessuno lo tocca. Anche lui, però, quando fece il miracolo delle ciliegie e uscì dal Duomo, in Piazza, con le ceste ripiene da distribuire, poteva essere scambiato per un ambulante irregolare e quindi inseguito a manetta. A parte la triste ironia, quella di San Giovanni, nel cattolicesimo, è una figura complessa. Come Gesù è riconosciuto dal Corano tra i profeti e non tutti i cristiani furono del parere che egli partecipasse a pieno titolo al nuovo cristianesimo. Leggo che poche figure sante vengono ricordate dalla Chiesa per la nascita o natale oltre che per la morte o il martirio. Solo tre: Gesù, la Madonna e San Giovanni. Egli, con l'acqua del Giordano, battezzò Gesù il Nazareno. Non fu un apostolo pur essendo importante figura coeva di Gesù e preferì compiere la sua strada separata, seguito dal gruppo dei suoi discepoli, strada che lo portò alla tragica decapitazione, si dice per aver moralmente e pubblicamente accusato il re Erode per il suo immorale comportamento con la cognata Erodiade. La bella e crudele Salomè era la nipote di Erode. La tradizione della Fiera di San Giovanni a Monza è molto antica. Questo santo era il protettore dei Longobardi (si veda anche la Historia Longobardorum di Paolo Diacono del secolo VIII), e la regina Teodolinda fondò il Duomo di Monza destinandolo a San Giovanni come la figlia fece poi anche a Pavia (si veda la cartolina Teodolinda, la Regina di Monza). A Monza le feste e sagre dei due santi non sono uno scherzo e per più di un mese in città si susseguono manifestazioni di vario tipo. Quella di San Gerardo più mirata al Santo. Quella di San Giovanni prende tutta la città, per eventi anche culturali, ed era connessa all'importante mercato degli animali domestici che ancora, seppur con altri fini, si tiene. Ambedue attirano gente anche da fuori. Alfredo Viganò 7 luglio 2007 |