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Il fronte verso via Manzoni - foto Franco Isman

Il barocchetto piovuto a Monza:
la Villa Mesmer, Crivelli, Cairati, dalla sinuosa facciata



Villa Mesmer

Villa Mesmer oggi
La villa oggi - foto Franco Isman


La villa, a due piani, lungo via Manzoni a Monza, è davvero particolare perché “mossa”, sulla facciata con parti curve, un monumentale portale di ingresso arretrato, una forma con due corpi perpendicolari e anche perché di mattoni a vista mai intonacati. Il tutto richiama, come viene riportato, le “forme del barocchetto piemontese”.

Non so quanti passanti pur frettolosi si siano fermati a dare un occhiata. Vale la pena, sia all'esterno che all'interno . Alcuni sostengono che in realtà la parte frontale nobile su via Manzoni doveva preludere ad una maggiore villa interna che non fu realizzata. (Le ville storiche nel territorio di Monza – vari autori significativi coordinati da Francesco De Giacomi anno 1987). Ovviamente è una ipotesi anche se ritengo che per il servizio che offriva alla proprietà per gestire le coltivazioni era molto importante la parte di servizio col cortile separato e giardino nobile. In altri casi l'edificio era uno con il solo piano nobile per la proprietà e il personale di servizio.

Villa Mesmer oggi
foto satellitare da Google: si nota il complesso su via Manzoni il giardino e il condominio sul verde

Attualmente questa villa, con un impianto ad angolo e retrostante cortile in continuità con altri edifici, è occupata dalla Finanza. Da molti anni è in essere la costruzione della nuova sede sulle aree della demolita Caserma IV Novembre. Le ragioni del continuo rifacimento dei progetti esecutivi, dei ritardi nella realizzazione del “Comparto della sicurezza” composto sia dalla sede della Finanza che del Corpo di Polizia è abbastanza incomprensibile. La villa si apre sul parco, un tempo più vasto e connesso alle abitazioni storiche su via Missori. Fu tutto demolito, la cortina e una parte di parco, da un intervento che fece scandalo a Monza perché coinvolse anche un sindaco per la realizzazione di alti condomini su un'area che nel PRG era protetta come verde privato e storico (angolo via Manzoni – via Missori).

La cartolina ritrae le facciate interne, come si vedevano a ridosso di rustici e simili, di servizio e di abitazione, connesse alla Villa che, come si è detto, prospettavano anche la via Missori , di fronte all'edificio ove è ubicata la sede rimasta in centro del CAM (Centro Analisi Monza).
Oggi, sotto parte del prato in cartolina è stato realizzato un parcheggio sotterraneo .

Dice la scheda dei Beni Culturali di Lombardia: l'edificio presenta una planimetria, caratterizzata da due parti e dalle due corti, “una nobile e una rustica, affiancate e raccordate da una facciata in mattoni faccia – vista.”, inoltre segnala la facciata distinta tra la linearità della parte sulla corte rustica e di quella invece “nobile”; il portale monumentale con tre archi “ a sesto leggermente ribassato”. All'interno vi è anche “uno scalone monumentale”.
Nella cartolina si nota il portico colonnato di ingresso da via Manzoni, il corpo laterale a Nord che dà sul parco e dietro sul cortile interno, la parte quasi a torre in elevazione con una veranda sottostante.

Villa Mesmer oggi Villa Mesmer oggi
Le forme decorative esterne (cornici, modanature e simili, sono a ben vedere molto sobrie e contenute e la fantasia è giocata sul “movimento della facciata” all'ingresso. - foto Franco Isman

Qui di seguito la mappa della prima metà del '700 con l'area occupata dagli edifici e cortili e quella a giardino (a sinistra le Mura, sopra la via per San Biaggio e relativa porta e sotto la attuale via Missori, a destra la piazzetta di fronte a Santa Maria degli Angeli) della zona della Villa e mappa del 1857 (con la via Contrada del Collegio, che porta a San Biagio fuori le Mura e la via Missori che è Contrada di Ogni Santi e che va a Piazza San Michele attuale Carducci). La via Manzoni che segue dall'interno le Mura , è via San Biaggio. Come si vede parte del Parco sarà poi costruito sia nella parte est che sud. E' anche interessante confrontare questa mappa con la foto satellitare di Google.

Villa Mesmer oggi

La villa si ritiene realizzata nella seconda metà del XVII secolo (vedi la scheda citata dei Beni Culturali della Lombardia), era posta lungo la cerchia delle Mura, a ridosso della strada di cornice interna, nella parte ovest della città storica e la scheda la rileva come “un caso assai particolare di dimora gentilizia”. Infatti si tratta di un caso singolare nella città e nel territorio, su modello culturale che sembra pervenire da altra regione. Non ricorderei se non da lontano, data la sobrietà dell'edificio, lo stile Rococò, come alcuni segnalano, ma certamente l'affine barocchetto. In questo senso mi piace l'ipotesi riportata dalla scheda della tesi sulle “Ville del Monzese” di Anna Maria Nobile. Tesi che richiama la presenza e la mano dell'arch. Giovanni Ruggeri che molte opere importanti produsse all'epoca, di probabili origini romane dove studiò in particolare le opere del Bernini e del Borromini, grandi architetti della stagione del Barocco. Ipotesi interessante anche se le date potrebbero renderla difficile essendo il Ruggeri nato si presume nel 1665 e morto nel 1729 o '30. E' vero anche che il riferimento al mattone a vista della facciata richiama il Piemonte ed è caso pressoché unico e anomalo in Lombardia.
Il Barocco fu stile nato in Italia e ne fu principale artefice il Bernini (il simbolo della sua nascita viene ricondotto al celebre altare in San Pietro) e conquistò con varie derivazioni l'intera Europa sino al Rococò francese e altro come il “barocchetto”. Piace ricordare che il termine di stile barocco nacque alla fine del '700 come significato anche di strano e stravagante e che deriva da un termine portoghese col significato di irregolare. In origine quindi un termine negativo se non sprezzante da parte dei “neoclassici”. Il Rococò invece, con la sua lussuosa esplosione decorativa, nacque in Francia non solo per l'architettura, ma anche per la moda e gli arredamenti (periodo in particolare di Luigi XV).
Leggo e riporto che i Mesner erano di origine svizzera e fecero costruire la villa per il controllo agricolo di notevoli possedimenti, poi passò ai Boggiari, ai Crivelli e poi prese il nome nel '800 dall'arch. Michele Cairati. Architetto che realizzò molte interessanti ville della nascente borghesia industriale lombarda.

stemma




Anche lo stemma della tipografia e del fotografo della cartolina è intrigante, come la presenza del Cairati. Il nome Montabone appartiene alla storia della nostra fotografia e lo studio Montabone fondato e diffuso in molte parti di Italia divenne anche fotografo ufficiale della Casa reale. Magari un'altra volta parliamo anche di questo.

Alfredo Viganò

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  25 novembre 2013