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Ingenuità e speculazione
Le dimissioni dell'assessore Rovelli
di Franco Isman


Cesare Rovelli
Cesare Rovelli, assessore al decentramento ed alle risorse umane, già “storico” presidente della circoscrizione 3, ha rassegnato le dimissioni in quanto coinvolto nel caso delle presunte firme irregolari nella presentazione della lista dei Libertari, quella di Cicciolona, per intenderci.

Subito dopo la presentazione delle liste erano affiorati dubbi sulla regolarità delle firme di alcune liste, in particolare di quella dei Libertari. Gli uffici comunali avevano verificato le 374 firme presentate e segnalato l'anomalia di 121 firme, con il che non risultava raggiunto il numero minimo richiesto di 350 firme valide. La commissione elettorale circondariale, competente in materia, aveva ammesso comunque la lista e segnalato il caso alla Procura della Repubblica. Il segratario della commissione, dott. Renzo Maccapani, segretario comunale di Monza, sostiene che la commissione non poteva fare altro.
La Procura indaga e, pare addirittura il 21 maggio, invia quattro avvisi di garanzia per falso in atto pubblico a Gregorio Grasso, leader dei Libertari (arrestato pochi giorni fa per una vecchia condanna), un cancelliere del tribunale di Milano, Claudio Arosio, già presidente della circoscrizione 2 e Cesare Rovelli.

Secondo le dichiarazioni dei personaggi coinvolti sembra che, l'ultimo giorno valido per la presentazione delle firme, Arosio abbia chiesto a Rovelli l'autentica di alcuni moduli con una ventina di firme, come cortesia ad un ex collega, e assicurandone la validità. Chi autentica le firme agisce in veste di pubblico ufficiale ed avrebbe il dovere di accertare di persona l'identità di chi firma; il non farlo è reato, falso in atto pubblico per l'appunto. Bisogna dire che in realtà il malvezzo, anzi peggio, di raccogliere le firme in qualsiasi luogo e circostanza per farle poi autenticare da qualche pubblico ufficiale “compiacente” è estremamente diffuso, per non dire universale. Diffuso, quasi universale e quindi comprensibile, ma comunque reato.
Nessun dubbio sulla buona fede di Rovelli, dispiacere per un “infortunio” di un personaggio valido e simpatico, ma certamente, con un avviso di garanzia sul gobbo, sapendo per di più che il fatto contestatogli era reale, Rovelli non avrebbe mai dovuto accettare la carica di assessore.

Naturalmente l'opposizione si scatena, ma qualcuno va oltre le giuste critiche, arrivando ad insinuare che la lista dei Libertari sia stata “inventata” dai DS a fini di disturbo o addirittura per poter ricorrere in caso di sconfitta, cercando di inficiare le elezioni. Speculazioni da fantapolitica.

Intanto dodici cittadini "qualunque", in realtà legati a Forza Italia, hanno presentato al TAR il ricorso annunciato da Radice immediatamente dopo la batosta elettorale, chiedendo l'annullamento delle elezioni appunto per le irregolarità nella presentazione della lista dei Libertari. Irregolarità che probabilmente ci sono davvero ma che, considerato che Cicciolona ha ottenuto 1009 voti, non hanno avuto alcuna influenza sui risultati della prima votazione, in cui Radice non avrebbe comunque raggiunta la maggioranza assoluta necessaria per passare al primo turno, ed ancor meno su quello del ballottaggio. E di questo il TAR dovrà ovviamente tener conto.

La decisione del TAR è attesa per il 9 ottobre. Nella malaugurata ipotesi che dovesse addirittura annullare le elezioni, arriverebbe il Commissario, quindi si aspetterebbe la sentenza definitiva del Consiglio di Stato (non certo in tempi brevi) ed infine le eventuali nuove elezioni. Alla faccia della necessità della Città di essere amministrata.

Franco Isman
franco.isman@arengario.net




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  14 luglio 2002