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Istria, Fiume, Dalmazia
Né Slo-venia né Cro-azia
Franco Isman


La manifestazione del 2007

Ci risiamo.
Dopo alcuni anni di celebrazioni del Giorno del ricordo più equilibrate, anche in collaborazione con l'Associazione Nazionale Venezia Giulia, quest'anno siamo tornati alle manifestazioni revansciste e fasciste con l'organizzazione di ADES e Lealtà Azione, con i nerovestiti coi crani rasati, ieri che sfilavano per le vie di Monza scandendo slogan, e oggi schierati al Teatro Villoresi nelle prime file per assistere ad uno spettacolo teatrale.
Con il patrocinio della ANVG e addirittura del Comune di Monza, e questo è imperdonabile dopo che il Consiglio comunale aveva approvato una mozione che impegnava l'Amministrazione a non dar spazio alle organizzazioni neofasciste.



Le foibe ci sono state, in Istria subito dopo l'otto settembre 1943 ed a Trieste nei terribili 40 giorni dell'occupazione titina.
Moltissimi italiani, non facciamo la guerra delle cifre, sono stati praticamente costretti ad abbandonare le loro case, basti ricordare la strage di Vergarolla, la spiaggia di Pola, dove in un attentato quasi sicuramente opera dell'OZNA, la polizia segreta di Tito, sono stati uccisi almeno 65 italiani in una domenica dell'agosto 1946.
Abbandonare la casa dove si è nati è un dolore senza fine.

Ma sfruttare tutto questo per una bieca propaganda politica è orribile. Viene presentata una visione unilaterale degli avvenimenti che dimentica che la causa prima di quanto accaduto è la guerra, e che la guerra è stata scatenata dall'Italia fascista e dalla Germania nazista che hanno invaso la Iugoslavia, compiendo stragi che nulla hanno da invidiare a quelle successive dei titini. Se i fascisti non avessero scatenato la guerra tutto questo non sarebbe avvenuto, è addirittura lapalissiano, e che siano i fascisti a commemorare la tragedia è un totale non senso.

I contenuti dello spettacolo “Rumoroso silenzio”, che non abbiamo potuto vedere in quanto “i posti erano esauriti”, hanno un'importanza relativa.

E' indispensabile che l'Amministrazione comunale prenda decisamente in mano le prossime celebrazioni di questa giornata, assumendo direttamente l'iniziativa, escludendo le organizzazioni neofasciste ma anche senza affidarsi a storici di parte, più o meno negazionisti.

Franco Isman


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  29 febbraio 2016