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IL DITO NELL'OCCHIO
Napolitano for ever


Napolitano for ever

Giorgio Napolitano, novant'anni nel giugno del 2015, è il nuovo Presidente della Repubblica Italiana.
E' una sferzata di aria nuova. Avanti i giovani, vien da dire.
Dopo quasi due mesi buttati al vento si ritorna al punto di partenza.
Ma chi ha vinto?
Non ha vinto Maurizio Crozza che dovrà fare i salti mortali per inventarsi qualcosa di nuovo su Napolitano per i prossimi sette anni.
Non ha vinto Bersani, che quando Berlusconi gli offriva un'alleanza (il Cavaliere quando perde fa sempre così), elemosinava i voti del M5S, e quando Grillo gli ha offerto una possibilità se avesse votato Rodotà (80 anni) ha preferito Berlusconi. Quando ha proposto Marini (80 anni), il candidato di Berlusconi, già noto per aver fatto passare da sindacalista l'azzeramento della scala mobile per i lavoratori dipendenti, lo hanno segato i giovani del PD (Partito Distrutto), quando ha proposto Prodi (74 anni), lo hanno segato gli anziani.
E pensare che potevamo avere Rodotà presidente, ed un governo di cambiamento col M5S, come piaceva ( a parole) a Bersani.
Porco boia ragassi, ne avesse fatta una giusta.
Non ha vinto neppure Grillo che ha proposto Rodotà, che non è stato votato da quasi tutti i vecchi comunisti, e non si capisce bene il perché. O forse perché è un uomo di sinistra?
Ha stravinto certamente Berlusconi che voleva la rielezione di Napolitano, garante dello status quo e quindi suo.
Si dice che il Cavaliere lo rivorrebbe per un terzo mandato.
Nel 2020 Berlusconi avrebbe ottantaquattro anni e Napolitano novantacinque per rimanere in carica sino a centodue anni. Chi meglio di lui per firmare tutte le leggi che servono al Cavaliere?
La classe politica italiana da almeno vent'anni anni non riesce più ad esprimere niente di nuovo.
Di chi la colpa?
Della scuola, che sforna vagonate di ignorantelli?
Delle famiglie, che insegnano ai figli solo a “far carriera” da qualche parte?
Delle televisioni che sfornano solo programmi da neurodeliri?
Della dieta mediterranea, che non dà le proteine necessarie ai nostri cervelli?
Dei partiti, dove comandano i capi (o il capo) e gli altri fanno i dipendenti?
Dei migliori che se ne vanno all'estero?
Questa è la misura dell'Italia che avanza all'indietro.
Ma fra qualche anno cominceranno ad avanzare anche i primi effetti della futura catastrofe ambientale. Le acque dei mari si alzeranno a seguito dello scioglimento dei ghiacciai, le falde acquifere delle città costiere si saleranno costringendo intere popolazioni a migrare all'interno, i cambiamenti climatici accentueranno la desertificazione di certi territori e la inondazione di altri.
In altri Paesi c'è già chi sta pensando a cosa fare.

E in Italia, come può pensare al nostro futuro chi non ha più davanti alcun futuro?

La Pantera Rosa


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  20 aprile 2013