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IL DITO NELL'OCCHIO
A reti unificate


Care amiche e cari amici,
dopo due anni e passa di governo voluto dalla maggioranza degli italiani, non sappiamo più cosa fare per evitare la bancarotta della finanza statale.
Abbiamo tagliato i fondi alla scuola, alla ricerca, alla cultura, alla sanità, agli enti locali, ai ministeri, alla protezione civile, ai vigili del fuoco, alle piccole imprese, agli alluvionati, e a tutto quello che resta, e ciò nonostante ci mancano ancora quattrini.
Abbiamo pensato di far cassa con il condono edilizio, anche se richiederà per le future urbanizzazioni una spesa tripla di quanto incasseremo - e saranno cavoli dei comunisti illiberali che ci sostituiranno al governo - ma non basta.
Abbiamo fatto un po' di spiccioli con la Tremonti-bis, con i condoni fiscali, tombali e universali - e saranno cavoli amari per voi nei prossimi anni - ma intanto io con questi condoni ho fatto una paccata di miliardi che voi neanche immaginate, e scusate se è poco.
Ma non basta ancora. Abbiamo deciso allora di vendere tutto il patrimonio demaniale nazionale: palazzi, parchi, isole, laghi, acque potabili, e chi più ne ha più ne metta. Un domani pagherete anche l'aria che respirerete, tanto state già pagando tutto, anche le partite di pallone.
Ma siccome ci servono ancora soldi, abbiamo il coraggio e la faccia tosta di rastrellare le tasche dei futuri pensionati.
Vi diciamo subito che quelli già in pensione e quelli già morti non li tocchiamo.
A partire dal prossimo anno anziché andare in pensione potrete continuare a lavorare sino al giorno in cui passerete a miglior vita. Dal 2008 in avanti dovrete lavorare ancora il doppio degli anni che vi mancheranno, e dal 2020 lavorerete tutti sino alla fine della vostra misera esistenza, che non varrà più la pena di essere vissuta in un paese disastrato come quello che vi lasceremo.
Per quello che mi riguarda se non sarò in galera o scappato su un'isola del Pacifico sarò Presidente della Repubblica e potrò continuare a godermi i soldi che ho accumulato con tanta fatica e perseveranza.
Sempre grazie a voi, care amiche e cari amici, che vorrete onorarmi ancora della vostra fiducia.

La Pantera Rosa


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  settembre 2003