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IL DITO NELL'OCCHIO
Ghe pensi mi


Martedì cinque aprile 2005, a Ballarò, è iniziato l'ultimo atto del dramma “Silvio Berlusconi e l'Italia”.
Il Cavaliere, non fidandosi più dei suoi peones, è venuto personalmente alla trasmissione, perché lui, come noto, si è fatto da solo e lavora venticinque ore al giorno.

berlusfacce

E' subito chiaro che il Berlusca non è preparato. Annaspa fra i suoi stessi dati (di cui non conosce bene il significato avendo sino a ieri letto solo quelli delle sue aziende), si contraddice, ripete sempre le stesse cose.
Ma una cosa appare chiara: perso per perso, d'ora in avanti si impegnerà ovunque in prima persona.
La stessa notte, dopo Ballarò, l'hanno visto infatti discutere animatamente in Piazza del Duomo a Milano con un capannello di persone che lo contestavano. A tutti chiedeva irato nome e cognome. Poi è stato visto prendere il taxi e correre all'ospedale Fatebenefratelli, dove per i tagli alla sanità mancano anche le carrozzelle per i malati, e, indossato il camice da infermiere, aiutare i malati a trasferirsi nei reparti, peraltro da lui a suo tempo fatti chiudere. Mercoledì mattina era già in una delle sue ville in Sardegna a fare un po' di ricerca con il suo microscopio personale, visto che in Italia a causa sua non la fa più nessuno. Addormentatosi, è stato svegliato a mezzogiorno appena in tempo per prendere l'aereo e correre alla sede romana di Forza Italia dove ha avuto occasione di licenziare tutti, portiere compreso. Dalla portineria della sede ha quindi licenziato tutti i dirigenti nazionali di Forza Italia, Canale 5, Retequattro, Italia1, RAI 1,2,3. Quando gli hanno detto che li aveva già licenziati, si è incazzato come una bestia ed ha chiesto nome e cognome di chi li aveva licenziati.
Giovedì mattina era di buon ora al Parco di Portofino, ridotto ormai ad una aiuola, a piantare alberi di nascosto dal custode, che ha l'ordine tassativo di far entrare solo speculatori edilizi. Al pomeriggio era già alla scuola Gramsci di Cinisello Balsamo a verniciare la facciata, ormai decadente visti i tagli alla suola pubblica.
Per sabato mattina ha già noleggiato un furgone per un banchetto all'Eur di Roma dove procederà a distribuire di persona banconote da 5 euro a tutti gli impiegati pubblici che prometteranno di dargli il voto l'anno prossimo.
Ci informano che ha chiesto anche i disegni del ponte di Messina.

Insomma, prepariamoci ad un anno pieno di sorprese.

La Pantera Rosa


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  8 aprile 2005