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Memorie di una millenaria
Valeriana Maspero raccoglie le confidenze della Corona ferrea
JLV

la Corona ferrea

La cara vecchia corona, monzese da 1400 anni, ha finalmente trovato modo con Valeriana Maspero, come questa ci spiega, di raccontare le sue memorie. Un po' come l'angelo Moroni che, da dietro una tenda, dettava a Joseph Smith il Libro di Mormon, testo sacro dei mormoni.
E la Corona, dopo tutti questi secoli di silenzio è di rimuginii è davvero esplosa e ci racconta tutto quello che è accaduto in Europa, e non solo, fin da quando, giovane e splendente, troneggiava sull'elmo del grande Costantino.

Costantino
Costantino con la corona ferrea e il sacro morso

Apprendiamo così molti, moltissimi particolari, spesso orribili, della storia del nostro Paese come ad esempio le terribilezze compiute da Attila e dai suoi guerrieri junh-hu: “La violenza lo divertiva e la usava per spaventare i nemici bizantini e romani. Per loro esibiva filari di morti impalati lungo le strade e spettacolari esecuzioni ogni volta diverse: decapitazione, squartamento, impiccagione, affogamento, rogo, strangolamento, veleno, dissanguamento lento.”
O quella di Alboino, re dei longobardi, così chiamati dai soldati romani per le loro micidiali doppie asce, le halmbarden appunto, che con quest'arma decapitò con un sol colpo Kunimondo, re dei jepid. Poi costrinse la di lui figlia Rosmunda, che aveva sposato, a bere nella coppa ricavata dal cranio di suo padre.

Molto interessante quanto ci racconta di Teodolinda, Theodelinda la chiama, andata sposa bambina, aveva 13 anni ci dice, ad Authari che prima non ebbe cuore di consumare le nozze e poi non ne ebbe il tempo essendo stato avvelenato appena rientrato nel palazzo di Verona dopo un anno di scorribande guerriere in tutta Italia. Interessante perché la vulgata nulla ci dice di questo, anzi racconta di una Teodolinda giovinetta di 19 anni.

Teodolinda
Teodolinda sceglie Agilulfo

cconta di tutti i re che l'hanno posseduta: Costantino, Teodorico, Teodolinda e tutti i re longobardi, Carlo Magno, Federico Barbarossa, Ferdinando I, Napoleone… E racconta della fine tragica di gran parte di questi re e della conseguente fama di portar sfortuna che le è rimasta appiccicata fino ai nostri giorni.

Assolutamente di prima mano il racconto della vera e propria mutilazione subita con l'asportazione di tre delle nove piastre originarie: “Se venite a vedermi come sono oggi, nella mia teca di cristallo, vi rendete conto immediatamente del mio dramma. Sono poco più grande di un bracciale ! Io una corona imperiale, scorciata e sconciata in questo modo !”
Lo stupro avvenne quando la Corona venne data in pegno dai Della Torre agli Umiliati a garanzia di un prestito, e questi a loro volta cedettero tre delle nove piastre a un nobile spagnolo loro creditore.

Molti episodi per la verità la Corona li racconta per sentito dire e non per conoscenza diretta: così, ad esempio, per la tragica storia della Signora che, preda del demonio dopo aver conosciuto carnalmente Osio, conturba e quasi seduce l'abate Bartolomeo Zucchi, quello che, sostenendo la tesi del sacro Chiodo, aveva fatto di lei una reliquia.

Nell'ultima parte delle sue confidenze La Corona, piuttosto presuntuosa in verità, si allarga molto ed entra a gamba tesa nei problemi della società d'oggi: “Sono una corona, dice, e voi penserete che sia sempre stata – e lo sia ancora oggi – profondamente monarchica. Ebbene, non è così”.
Invece, anche se si picca di aver influenzato in qualche modo gli innumerevoli re che l'hanno portata in capo, è stata lei ad acquisire la mentalità dei sovrani assoluti, maschi e violentatori, dei suoi tempi.
Anche tralasciando gli innumerevoli delitti ed eccessi dei re “barbari” con 200 e passa concubine, di Carlo Magno dice: “Fu un bene la generosa dispersione che fece del suo seme tra le femmine del suo tempo. Ebbe diciotto figli dalle sue quattro mogli legittime e dalle numerose concubine, ma moltissimi altri ne lasciò per unioni morganatiche e per lo ius primae noctis, antichi riti barbarici che si tradussero in una vera e propria politica eugenetica di spargimento di sangue pregiato fra il popolo.” Lasciò una discendenza incredibilmente vasta, migliaia di persone nell'arco di alcune generazioni.

Alla fine poi la Corona racconta episodi di storia recente di cui non ha certamente conoscenza diretta: tanto sarà un romanzo, storico ma comunque un romanzo, probabilmente pensa, ed allora ci dà dentro.
Ci racconta di Umberto I, del suo amore per la contessa Litta, oltre a tutti gli altri amorazzi, e del suo ultimo giorno in cui fu ucciso da Tanuccio Bresci alla manifestazione della Forti e Liberi.
Ma davvero un inedito interessantissimo è l'atterraggio in un'alba di guerra del 1916 dell'asso dell'aviazione austriaca, il famoso Barone rosso, nella piazza del Mercato (piazza Trento e Trieste) con l'intenzione di impadronirsi della Corona.
Poi i reiterati tentativi di Hitler di mettere le mani sulla Corona nel 1944 convinto dei suoi poteri scaramantici: “E' stata sul capo delle guide del primo e del secondo Reich germanici, spetta dunque a noi. Gott mit uns !”

Infine tutti i test scientifici per determinarne la datazione, con la corona che non ne poteva più, test durati alcuni anni ed effettuati in buona parte all'estero, l'ultimo dei quali di comparazione fra alcuni resti di ruggine nei fori in cui a suo tempo c'erano i fissaggi all'elmo ed il morso sacro, fatto anch'esso con un chiodo della crocefissione, ha dato luogo ad una storia giallo nera negli States assolutamente inedita e sconosciuta.

Di tutto e di più !

JLV

copertina
Memorie di una millenaria
La corona ferrea racconta storie di potenti, folli e santi
Valeriana Maspero
LIBRACCIO editore, settembre 2016

Pagine 407, € 16,90
ISBN 9788897748861


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  26 settembre 2016