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Perché l'Europa
Anna Marini


Un appuntamento politico di grande rilevanza ci attende alla fine di maggio, quando saremo chiamati a decidere sul destino dell'Unione Europea: se contribuire a completare il sogno dei firmatari del trattato di Maastricht, oppure se affondarlo, ritornando alle barriere nazionali, al nazionalismo e al protezionismo.
Due opposte fazioni si fronteggiano: quella che intende smantellare l'Unione in favore dei vecchi governi nazionali e l'altra, che invece vuole consolidare l'integrazione tra i protagonisti del progetto europeo.
L'Italia, da sessant'anni sostenitrice e promotrice, è adesso piuttosto scettica. Ma cosa comporterebbe l'uscita dall'euro e quindi dall'Unione Europea che alcuni politici auspicano? Quali le conseguenze a livello economico, sociale e politico per il nostro Paese? E soprattutto, cosa si intende per “Europa”? Su quali pilastri e istituzioni si fonda?

A trattare la tematica in tutta la sua complessità è Antonio Padoa-Schioppa, fratello maggiore dell'ex ministro dell'Economia e delle Finanze che nella sua ultima pubblicazione dialoga con un giovane alla vigilia delle sue prime elezioni europee.
Perché l'Europa”, il titolo del volume ultimato lo scorso novembre, non lascia dubbi interpretativi e l'autore si schiera apertamente a favore del sogno europeista, esponendo con grande chiarezza le ragioni a sostegno dell'Unione Europea.
L'opera si articola in un fitto scambio di domande e risposte: i quesiti sono sollevati da Marco, ispirato alla figura di Marco Aliano, oggi studente di filosofia a Venezia, che ha contribuito alla stesura dell'opera assieme ad allievi ed amici di Padoa-Schioppa, ai quali l'autore esprime nella prefazione tutta la propria gratitudine. Le risposte provengono dal cattedratico, che intende così sensibilizzare l'elettorato con un'opera ricca di spunti riflessivi e corredata da collegamenti a diversi siti internet, per chi desiderasse ulteriori approfondimenti. Ad interrogare il Professore in materia d'Europa sono i timori di Marco, le sue perplessità, ma anche il desiderio di espandere la sua conoscenza su una materia molto vasta. La crisi economica che si è abbattuta sull'Europa, i flussi migratori, la condizione giovanile con la piaga della disoccupazione: questi e altri importanti quesiti il giovane rivolge a Padoa Schioppa che, nelle vesti del sapiente, fornisce risposte, demolendo luoghi comuni e confutando opinioni strutturate su una cattiva informazione.

Esistono obiettivi che non possono essere conseguiti da uno Stato nazionale, ma occorre un organismo più ampio, come un' unione federale in cui le singole realtà non sono chiamate ad abbandonare la propria cultura, ma ad inserirsi in una proficua integrazione. “Questo significa che l'Unione non è e non sarà uno Stato unitario, un Superstato, un Leviatano che assorbe e sostituisce gli Stati nazionali, ma una federazione di Stati che mettono in comune con efficacia e con metodo democratico alcune competenze, per obiettivi non raggiungibili a livello nazionale”.

È questa la “cattedrale” descritta dal professore, un'opera maestosa che si apre in tre navate: la pace, che perdura da settant'anni, costituendo un traguardo mai raggiunto prima nella storia; il benessere, garantito dalla stabilità monetaria grazie all'euro; la solidarietà, sancita nei trattati e attiva nelle politiche dell'Europa.

Anche se l'idea di una vera unione politica è maturata negli anni terribili del nazismo, sostiene il professore, nondimeno l'Unione Europea era stata immaginata fin dalla fantasia di Dante Alighieri e in un certo senso anticipata dalla filosofia di Immanuel Kant. Così come la intendiamo oggi è nata subito dopo il devastante secondo conflitto mondiale: nel 1948, quando al Congresso dell'Aja emerse la prospettiva di un'unione politica della UE. Sono trascorsi settant'anni e l'Europa si fonda sulle sue cinque istituzioni fondamentali, che Padoa-Schioppa illustra dettagliatamente nei suoi interventi; tuttavia, ricorda più volte il professore, è un'opera non ancora ultimata e proprio per questo enormemente fragile.

Le spinte sovraniste sembrano una vera minaccia al completamento della cattedrale che, proprio perché incompiuta, è soggetta a cedimenti o addirittura a crolli. Il vento del pessimismo è alimentato dal livello di astensionismo in costante crescita e da un diffuso senso di sfiducia verso la politica, perché ritenuta distante e dunque inefficace a fornire soluzioni adeguate ai problemi che sempre di più esigono risposte chiare. Le elezioni sono ormai alle porte e anche l'Italia è chiamata ad una decisione fondamentale: l'ipotesi dell'uscita dall'euro non è ancora definitivamente abbandonata. “C'è chi questa uscita la vorrebbe, asserendo che il Paese anzi se ne avvantaggerebbe. Io condivido la tesi della maggior parte degli economisti: le conseguenze sarebbero disastrose”.
La prospettiva europea, infine, non si limita ad una visione continentale, ma si inserisce in un'ottica globale, in cui potrà essere determinante nelle grandi sfide mondiali che ancora restano aperte. Proprio per questo è fondamentale realizzare un' Europa federale e quindi esprimersi, da elettori, a favore del completamento della grande e maestosa cattedrale tuttora incompiuta.

Anna Marini


copertina

Perché l'Europa
Dialogo con un giovane elettore

Antonio Padoa-Schioppa
Ledizioni, gennaio 2019
Pagine 187, € 12,00
ISBN: 8867058622


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  11 maggio 2019