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Antologia di limericks in italiano 5
Frosinone, Cesena e Milazzo
a cura di Emilio Gauna


Molti dei limericks originali, quelli inglesi soprattutto, hanno contenuto osceno e poco raccomandabile. Alcuni sono molto divertenti, però io preferisco non scriverne, anche se me ne vengono in mente. Il limerick deve essere elegante, e si può essere eleganti anche essendo un po' volgari; ma non è facile. Inoltre molti paesi fanno rima con qualche parola poco elegante, compreso quello in cui abito; e, più che altro, sarebbero rime troppo facili e una rima troppo facile è quasi sempre da scartare, se si vuol costruire un buon limerick (o anche una buona poesia...). Insomma, si può essere volgari (anche molto volgari), ma bisogna essere davvero bravi e sono pochi quelli che se lo possono permettere.








 
C'era un ometto di Frosinone
che possedeva seicento poltrone;
ma, non avendo che un solo sedere,
si disperava tutte le sere,
l'incontentabile di Frosinone.

(Pietro Ilardo, aprile 1973)


Un grasso macellaio di Cesena
invitava il martedì tre foche a cena.
Ballavano il tango, la rosa tra i denti,
scandalizzando vicini e parenti:
rideva il macellaio di Cesena.

(Franca Casarini, giugno 1973)


Un distinto signore a Milazzo
per chi sa qual stranissimo andazzo
aprì il portone dello stabile
con la chiave dell'automobile:
e rombando partì tutto il palazzo.

(Mario Barsanti, aprile 1973)

Emilio Gauna


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  26 giugno 2004