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La giustizia è uguale per tutti ?
JLV


Il 14 febbraio 2013 Oscar Pistorius uccide con quattro colpi di pistola sparati attraverso la porta del bagno la fidanzata, una modella trentenne; viene arrestato, tenuto in carcere per otto giorni, poi liberato su cauzione.

Nel marzo 2014 a Pretoria (Sudafrica) inizia il processo a suo carico, in ottobre viene riconosciuto colpevole di omicidio colposo, condannato a 5 anni di carcere e rimesso in libertà dopo 10 mesi. La legge sudafricana prevede infatti che un detenuto “non pericoloso” debba espiare dietro le sbarre solamente un sesto della pena.
La Procura si appella e la Corte suprema nel dicembre 2015 sentenzia che si era trattato di “murder”, di omicidio volontario, per il quale la pena minima è di 15 anni di reclusione, pur lasciando al giudice ampio spazio di intervento. Il processo viene rinviato alla stesso giudice che aveva emesso la prima sentenza: un magistrato donna e nera di cui viene unanimamente riconosciuta la rettitudine.

Pistorius si mostra pentito, dichiara di voler dedicare la sua esistenza ad aiutare i bambini disabili attraverso lo sport, compare in aula senza le protesi camminando sui moncherini.
La giudice rimane convinta della sua buona fede, dichiara che le attenuanti sono superiori alle aggravanti, che Pistorius è un “fallen hero”, un eroe caduto, e lo condanna a sei anni da scontare non si sa bene come, che potranno ridursi a due in caso di buona condotta.

In pratica ed in totale 10 mesi in prigione, già scontati e, probabilmente, 2 anni di domicilio coatto.
Per omicidio volontario.

JLV

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  24.02.2016