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RIFLESSIONI
Identità e diversità
Umberto Puccio


I recenti avvenimenti in Spagna (dichiarazione di "indipendenza" della Catalogna e braccio di ferro con Madrid) nonché il clima di chiusura in una identità etnico-nazionale o cultural-religiosa unica ed escludente che si respira in tutta Europa e che le elezioni nazionali evidenziano (ultima quella in Austria) impongono una profonda riflessione sul rapporto tra queste due categorie (identità-diversità) e sulla loro reciproca dinamica a livello sia politico-istituzionale (istituzioni regionali, nazionali, continentali), sia politico-partitico: livelli che si intersecano e si condizionano in un senso o nell'altro.

In generale si può dire che la categoria di IDENTITA' sia ancora declinata in termini ottocenteschi, come se la "rivoluzione" filosofica pirandelliana dell' individuo come "uno, nessuno, centomila" fosse stata interpretata e ridotta a perdita totale di una identità o sua riduzione ad un atomo temporale, in cui l'individuo si annulla; e non invece vista positivamente come PLURALITA' DI IDENTITA' non escludentisi ma sommantesi e arricchenti l'dentità complessiva della vita di una persona. Questo cambio di prospettiva risolverebbe anche il problema delle RADICI e del rapporto col PASSATO (individuale e collettivo): non più vincolo e peso (o chiusura difensiva), bensì come humus e base su cui inserire le esperienze esistenziali e collettive susseguentisi nel tempo della vita individuale e della storia. Il rapporto tra "local" e "global" è oggi ridotto (e immiserito) al suo aspetto economico-finanziario e quindi tradotto in un contrasto insanabile e distruttivo, secondo la logica (dominante anche nei rapporti interpersonali) del "mors tua, vita mea". Ma se, appunto, le identità individuali e collettive venissero declinate (e vissute) nella prospettiva sopra delineata, allora ciò che è visto (e quindi agito) come attacco, minaccia e "diminutio" si rivelerebbe (e tradurrebbe) in opportunità positiva e arricchimento (individuale e collettiva).

L'analisi del secondo livello (quello politico-partitico, in particolare nel suo versante "di sinistra") è rimandata, per la sua complessità, ad un ulteriore contributo.

Umberto Puccio


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  16 ottobre 2017