prima pagina lente pagina precedente



RIFLESSIONI
Anniversari
Umberto Puccio


Sul centenario della "Rivoluzione d' Ottobre" si è parlato, si parla e si parlerà molto.

Un altro anniversario è trascorso quasi in sordina: i cinquecento anni da quando Martin Lutero affisse le famose tesi sulla porta della cattedrale di Wittenberg, data ufficiale di inizio della Riforma protestante. La commemorazione della Merkel e del Parlamento europeo era scontata. Meno scontato è stato invece il discorso di Papa Francesco, che, invece, non è stato a mio parere analizzato e valutato nella sua portata non solo chiesastico-religiosa, ma anche e soprattutto ideologico-politica.

In un'Europa in cui riaffiorano le distinzioni e i conflitti religiosi e "nazionali" non è contradditorio che il Pontefice della Chiesa CATTOLICA Romana rivaluti l'azione di chi ha rotto l'UNITA' del cristianesimo occidentale e dato ad esso una base ed una visione NAZIONALE in cui si connettono potere politico e potere religioso ("cuius regio, eius religio")?
Nessuna contraddizione: o meglio, capacità della migliore tradizione gesuitica, di concepire l'ecumenismo (cioè la dimensione universale della Chiesa cattolica) come unificazione dei DIVERSI, di cui si riconoscono ed accettano, nella comune UMANITA', le singole e peculiari identità.

Bergoglio non è Wojtyla. Wojtyla era Polacco ed in quanto tale ha gettato il cattolicesimo nel conflitto ideologico, politico e militare tra Occidente ed URSS, tra Paesi "democratici" e Paesi "comunisti"; ha riprodotto una Santa alleanza fra trono ed altare in una moderna crociata anticomunista; ma, soprattutto, ha nuovamente cortocircuitato religione e politica (di cui gli effetti deleteri sono oggi tragicamente evidenti!). Per Wojtyla, evangelizzazione significa conversione al Cattolicesimo, di cui viene confermata la supremazia, anche attraverso la "mano secolare".
Bergoglio è "non europeo" e "periferico". Il suo francescanesimo gli permette di trovare nell'umanità dei sofferenti e degli ultimi l'ideologia unificante non solo degli altri "credi" religiosi, ma anche dei "non credenti".
Bergoglio fornisce così ad un mondo smarrito e deluso dalle ideologie politiche un' ideologia "soft" UNIFICANTE e NON DIVISIVA.

Lutero, col "libero esame" e con "ritorno alla parola originaria della Bibbia" ha aperto la strada alla filologia umanistica e alla scienza moderna, ponendo al centro la libertà dell' INDIVIDUO.
Lutero e soprattutto Calvino (come sostenuto da Max Weber nel suo "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo) hanno posto le basi dell' individualismo CAPITALISTICO. Mentre Woitila è rimasto legato alla contrapposizione capitalismo-comunismo, Bergoglio tenta di superarla proponendo una visione "al di sotto" sia del capitalismo, sia del comunismo e tornando alla divisione del cristianesimo originario tra ricchi e poveri, tra primi ed ultimi e si pone dalla parte dei secondi contro i primi.

Quale delle due "facce" di Bergoglio è quella vera ed avrà successo? La gesuitica o la francescana? O una felice contaminazione delle due? Ai posteri l'ardua sentenza.

Umberto Puccio

Segnala su Twitter

EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net

Commenti anonimi non saranno pubblicati


in su pagina precedente

  11 novembre 2017