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RIFLESSIONI
Né patria, né matría, "FRATRÍA" !
Umberto Puccio

Oliviero Toscani nella stazione di Toledo a Napoli

Di tutto il chiacchiericcio sulla questione (che sembra diventata di interesse e importanza mondiali) delle "molestie sessuali" vorrei solo notare la deriva che detto chiacchiericcio ha assunto in Italia. E' diventato campo della solita sfilza di distinte interpretazioni politiche, che hanno però rivelato una prevalente reazione e "mentalità": quella dello stereotipo del maschio, che, da che mondo è mondo, "ci prova" (cioè a dire che lo “stupro" è nel suo DNA).

Anche in questo campo, non secondario, dei rapporti sessuali sembra prevalente l'atteggiamento "realistico" che domina il campo dei rapporti politici e degli stessi rapporti interpersonali: l'uomo è PER NATURA cattivo, possessivo, dominatore e sfruttatore. Così va il mondo: e ingenuo e "idealista" è chi la pensa diversamente.
Sembra quindi che il "nuovo" da tutti rivendicato si riduca di fatto ad un nuovo (anzi... antico, direbbe il poeta!) possesso, ad un nuovo dominio, ad un nuovo sfruttamento. Cambia la forma, ma la sostanza rimane!

Ma oggi è la giornata internazionale contro la violenza di genere. In particolare la violenza contro le donne. Penso che tale violenza sia la FORMA PIU' ELEMENTARE e PIU' GENERALE del rapporto di violenza e di dominio tra esseri umani. La "liberazione" della donna non può avvenire (e non può contemporaneamente NON SIGNIFICARE e NON COMPORTARE) se non come liberazione di TUTTI, come eliminazione di tale rapporto come base e ingranaggio della società umana.

Se si può ancora ragionare in termini di "stati", sotto al "quarto", al "quinto", al "sesto"... c'è un ennesimo e ULTIMO STATO: quello delle DONNE.
Insomma non si tratta di contrapporre alla patria la matría; si tratta di immaginare e costruire insieme una "FRATRÍA".

Umberto Puccio

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  26 novembre 2017