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Pierluigi Ghianda, “poeta del legno”
Tania Marinoni

Pierluigi Ghianda e Sergio Boidi nel suo intervento...

Il Politecnico di Milano ricorda, grazie ad una mostra visitabile fino a giugno, Pierluigi Ghianda, ebanista e prototipista brianzolo di fama internazionale. In concomitanza con l'evento, giovedì 10 maggio il Collegio degli Architetti e Ingegneri di Monza ha commemorato allo Spazio Garibaldi il grande maestro con la proiezione del documentario "Il mestiere del padre”, girato da Mauro Donzella e realizzato dal “Centro sperimentale di cinematografia italiana”.

Durante l'iniziativa è stata salutata calorosamente la presenza di una delle figlie di Ghianda, che ha portato una testimonianza diretta della rilevanza culturale sottesa nell'opera del padre ed ha anche esposto diversi manufatti da lui realizzati: pezzi di grande suggestione ed evocativi della tradizione artigianale che ha arricchito per decenni la Brianza.

Da due secoli la Bottega Ghianda opera sul territorio locale come eccellenza dell'arte ebanistica.
E' tra queste mura che Pierluigi, ancora fanciullo, viene introdotto e guidato dalla mano della madre, una vera e propria matriarca alla quale il maestro deve il suo imprinting creativo.
L'amore per il legno e la grande abilità nel saperlo interrogare lo portano ad instaurare un dialogo intimo con i progettisti, in un rapporto di armoniosa sinergia. Ghianda lavora spesso all'estero, a New York, a Parigi, ma viaggia anche per cercare pezzi rari e per conoscerne la lavorazione nella terra d'origine, come avviene, ad esempio, in Giappone. La grande maestria affianca il suo nome a quello di illustri architetti contemporanei e Gae Aulenti lo considera il maggiore ebanista vivente. La sua capacità di coniugare tradizione e sperimentazione lo rendono un valido collaboratore di noti designer come Gio Ponti e Cino Boeri.

La grande sensibilità artistica che lo contraddistingue gli consente di vedere il legno come un elemento pregiato in tutte le sue parti e di considerarlo un dono di Dio. Per questo ogni asse deve essere preservata dallo spreco, elevata alla purezza delle forme ed alla perfezione riscontrabile al tatto. L'unicità che caratterizza il materiale appartiene anche al prodotto finito: pur realizzando il medesimo oggetto, infatti, non si ottengono mai pezzi identici, ma sempre irripetibili. Amare il legno significa per il maestro rispettarne la silenziosa vocazione impressa nelle sue venature e ascoltare la voce caratteristica dell'albero che l'ha donato.

Pierluigi Ghianda è stato un grande cultore di questo splendido materiale, un profondo conoscitore delle sue sfumature e del suo profumo; è stato un artista, che scorgeva nel legno il prodotto finito, esattamente come i grandi scultori scorgevano in nuce nel marmo i loro capolavori immortali.
Scomparso recentemente, il maestro ha assistito al cambiamento culturale che ha visto nell'affermazione del progresso tecnologico un'allarmante perdita di qualità degli elementi d'arredo. I tempi sempre più contratti, che la società impone, condannano definitivamente l'artigianato all'estinzione. La filosofia che oggi domina il mondo della produzione risulta incompatibile con la cura profusa in ore di lavoro per raggiungere l'eccellenza: il ricco patrimonio culturale, coltivato per decenni dalla Bottega Ghianda, rischia di andare perduto. Per questo risultano preziosissime le numerose iniziative organizzate in ambito accademico ed indirizzate specialmente ai futuri designer.

Al termine della proiezione, si sono potuti ammirare, ma soprattutto toccare ed accarezzare, i numerosi oggetti esposti che nel legno recano impressa la loro identità e testimoniano la lunga tradizione dell'opera di Ghianda. Splendidi manufatti che suscitano nelle mani di chi li esamina la curiosità e lo stupore dei fanciulli. Di fronte alla purezza delle linee e all'eleganza delle forme si ascolta, rapiti, la poesia della realizzazione. Oggetti che nelle piccole dimensioni e nella semplicità delle loro fattezze narrano l'affascinante storia della lavorazione: dall'intuito, all'ideazione, alla precisione che forgia ogni singolo dettaglio.

Tania Marinoni



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  16 maggio 2018