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CONTROCORRENTE
Ma… quelli delle onlus sono davvero tutti santi?
Franco Isman


Parliamo, naturalmente, dell'ultimo episodio: quello del “salvataggio” di 49 migranti da parte della Mare Ionio della ong italiana Mediterranea Saving Humans.

Il 18 marzo pomeriggio la piccola nave “al largo della Libia”, incoccia, non è detto come, in un gommone “che stava per affondare” e “salva” le 49 persone a bordo.
Non è così: in realtà la nave entra nelle acque territoriali libiche e intercetta il gommone prima che arrivino i libici con le loro motovedette. Nelle riprese effettuate dalla stessa ong il gommone appare sovraccarico ma senza problemi. Con mare assolutamente calmo, e filmando da altri gommoni l'operazione, gli operatori della ong distribuiscono i giubbotti salvagente, trasbordano un po' alla volta i migranti sul proprio gommone e li portano sotto bordo della Mare Ionio sulla quale questi vengono ospitati, sotto coperta perché sul ponte non c'è posto.
Prima che arrivino i libici fanno rotta verso l'Italia, lo si può affermare perché nel filmato non compaiono.

Nessuna reale urgenza, mare calmissimo e non con onde alte cinque metri come viene dichiarato.
L'intervento, nelle acque territoriali libiche competeva certamente ai libici che, altrettanto certamente, avrebbero riportato i migranti nelle terribili carceri libiche. E non siamo capaci di fare nulla, anzi abbiamo contribuito a creare questa orrenda situazione ma non si contribuisce certamente a risolverla con operazioni del tipo di questa, la si peggiora.

Al comando dell'operazione Luca Casarini, già capo delle “tute bianche” al G8 di Genova, personaggio quanto meno discutibile e, comunque, che ci faceva a bordo della nave?
Qualcuno ha messo in relazione l'operazione con il prossimo inizio della discussione al Senato sull'autorizzazione a procedere per il caso Diciotti: a pensà mal se fa pecà…

Franco Isman


Questo è quanto scrive la ong
“Oggi abbiamo salvato la vita e la dignità di 49 esseri umani. Le abbiamo salvate due volte: dal naufragio e dal rischio di essere catturate e riportate indietro a subire di nuovo le torture e gli orrori da cui stavano fuggendo. Ogni giorno, nel silenzio a moltissime altre tocca questa sorte. Grazie ai nostri straordinari equipaggi di terra e di mare, alle decine di migliaia di persone che in tutta Italia ci hanno sostenuto, oggi quel mare non è stato più solo cimitero e deserto”.


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  19 marzo 2019