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altobello meloni: il presunto cesare borgia


Il porto-canale di Cesenatico
a cura di Manuela Faccani


Siamo agli inizi del '500. Le Romagne sono al centro degli interessi politici e militari internazionali. Cesare Borgia, detto il Valentino, ha appena finito di sottomettere Imola, Forlì, Faenza, Cesena, Rimini, Pianosa, l'isola d'Elba, Piombino.
In Romagna ancora si nutre un buon ricordo del Duca Valentino; pare che se ne apprezzassero le doti di pragmatismo e di buon governo, ma anche l'alone di ferocia e di mistero che circondava il suo nome - non ultima la bellezza.
Fu Cesare Borgia a chiamare l'”architecto ed ingegnere” Leonardo da Vinci.
Dicono i testi: “Questi viaggiò per dieci mesi attraverso i territori conquistati dal condottiero: compie esami e rilevazioni, delinea alcune delle piante delle città e le mappe topografiche (un punto di partenza per la cartografia moderna), edifica fortezze, costruisce macchine da guerra, realizza per il porto di Cesenatico…

il porto-canale di cesenatico
vele nel porto
Ecco, il porto di Cesenatico. Leonardo progettò il canale in modo tale da risolvere l'annoso problema dell'insabbiamento dell'imboccatura. Modificò l'orientamento e la lunghezza delle singole palizzate e ampliò i bacini collegati, affinché l'acqua del mare potesse entrare e accumularsi, bloccata da paratie mobili, per poi defluire con rapidità durante le basse maree e col deflusso tener libero l'ingresso. Nel canale, il Museo galleggiante delle barche dell'alto e medio Adriatico, e se siete fortunati, potrete vedere dispiegate le vele al terzo, coloratissime di gialli e di rossi.

Ai lati due fronti di case, i cui diversi stili si fondono in un'unità armoniosissima d'insieme; e i ristoranti vi invitano con insegne discrete e i negozi scintillano con pudicizia.
Passeggiate senza fretta, occhieggiando le vetrine e godendovi il vento del mare; ma talvolta alzate gli occhi, verso i primi piani e i balconi che si affacciano sulla marineria. Godete dei colori, gli ocra, i rossi, i gialli, e, quando arriva l'imbrunire, delle ombre allungate alla luce medioevale dei lampioni. Fatevi cullare dalla pigra oscillazione delle barche e ascoltate, in questa stagione, il silenzio delle strade senza motori.
Se poi c'è la luna piena, allora capirete anche meglio perché Leonardo ha fatto qui uno dei suoi capolavori.


leonardo: il porto-canale di cesenatico   leonardo: cesenatico a volo d'uccello


Le tappe del viaggio di Leonardo in Romagna
Tratto da Ibc Emilia-Romagna

21 giugno 1502: probabile primo giorno di permanenza ad Urbino, dove Leonardo giunge insieme a Cesare Borgia.

30 luglio: ultimo giorno della permanenza di Leonardo ad Urbino.

1 agosto: primo giorno a Pesaro.

8 agosto: a Rimini dove annota, tra l'altro, l'armonia delle cadute d'acqua della Fontana cosiddetta "della pigna" nell'attuale piazza Cavour.

10 agosto: Leonardo è a Cesena per la festa di San Lorenzo.

15 agosto: ancora a Cesena dove effettua il rilievo delle mura e redige altre note e schizzi di fortificazioni.

6 settembre: è a Cesenatico dove disegna una planimetria del porto canale e una veduta a volo d'uccello del borgo marinaro.

10 settembre: arrivo a Imola; forse nei giorni precedente è stato a Faenza dove ha disegnato la cattedrale. A Imola Leonardo realizza la mappa della città.

10 dicembre: probabile partenza da Imola.


leonardo: mappa della cittą di imola


Dal “Principe” di Nicolò Macchiavelli
Capitolo VII.8

“E, perché questa parte è degna di notizia e da essere imitata da altri, non la voglio lasciare indrieto. Preso che ebbe il duca la Romagna, e trovandola suta comandata da signori impotenti, li quali più presto avevano spogliato e' loro sudditi che corretti, e dato loro materia di disunione, non di unione, tanto che quella provincia era tutta piena di latrocinii, di brighe e di ogni altra ragione di insolenzia, iudicò fussi necessario, a volerla ridurre pacifica e obediente al braccio regio, darli buon governo. Però vi prepose messer Remirro de Orco uomo crudele et espedito, al quale dette pienissima potestà. Costui in poco tempo la ridusse pacifica et unita, con grandissima reputazione. Di poi iudicò el duca non essere necessario sí eccessiva autorità, perché dubitava non divenissi odiosa; e preposevi uno iudicio civile nel mezzo della provincia, con uno presidente eccellentissimo, dove ogni città vi aveva lo avvocato suo. E perché conosceva le rigorosità passate averli generato qualche odio, per purgare li animi di quelli populi e guadagnarseli in tutto, volle monstrare che, se crudeltà alcuna era seguíta, non era nata da lui, ma dalla acerba natura del ministro. E presa sopr'a questo occasione, lo fece mettere una mattina, a Cesena, in dua pezzi in sulla piazza, con uno pezzo di legno e uno coltello sanguinoso a canto. La ferocità del quale spettaculo fece quelli populi in uno tempo rimanere satisfatti e stupidi”.

leonardo da vinci (dalle vite del vasari)



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  1 maggio 2004