prima pagina pagina precedente indice indice



logo

Il Ponte delle Catene
…e lontano il paesaggio di Villa San Fiorano e La Santa


foto di gruppo al Ponte delle Catene

Ritornati sui nostri passi, seguendo il corso del Lambro, dal Molino del Cantone arriviamo al Ponte delle Catene che tanto ha ispirato sospiri ed amori.
E' da sempre luogo dove coppiette, bambini ed adulti, con piacere si sono seduti "ballonzolando" su una delle catene tra i paracarri di granito, rimirando il fiume ed il paesaggio sino alla Villa Reale. Il ponte è in asse con la Villa, nell'ideale viale, o cannocchiale panoramico, simmetrico al viale di fronte all'ingresso della Villa Reale, oggi Viale Cesare Battisti (si veda la mappa generale). Esso partecipa del grande gioco visuale e “teatrale” (come direbbe il Mezzotti nella sua “Passeggiata nel Reale Parco di Monza” del 1841) già altre volte segnalato, che lega, in un disegno topografico e paesaggistico complesso, la Villa, il Centro storico della Città, il Rondò dei Pini e la campagna tra Monza e Villasanta, sulla strada per Lecco. Questo legame profondo tra Giardini della Villa e Parco si deve in particolare al Canonica che seppe fare di Parco e Villa un mirabile  "insieme" a grande scala di paesaggio.
Il ponte presenta anche un interessante disegno a fini anche decorativi tra uso del "cotto" e di lastre di ceppo. I quattro grandi piloni, con capitello dorico,  sono di nobile impianto, grandi, tondi e ravvicinati, ottenendo quasi una relativa leggerezza pur con dimensioni strutturali notevoli,  di sostegno delle due arcate. Insomma un ponte come si deve, una architettura che partecipa al grande disegno del Parco e non solo un semplice attraversamento del Lambro.

Il Ponte delle Catene

Con la prima cartolina, non spedita, siamo alla fine dell' 800. Due signori, con cappello e quasi in posa al sole invernale, uno volto a ovest verso la Villa ed uno ad est verso Villasanta forse rimirando la piana agricola ed il lontano campanile del vicino paese. Il fiume è "basso" (affiorano i basamenti dei pilastri). Siamo lontani dalle piogge di ottobre e da quelle di fine primavera di aprile.
Il ponte è sempre stato anche un luogo di fotografie ricordo, sia per coppie che per gruppi affollati.
Oltre il Ponte delle Catene si  estende una vasta area aperta dietro le Missioni Estere. Il Paesaggio si apre assolato.

panorama verso La Santa

La Chiesa di Villasanta
La seconda cartolina è al termine di questa area. Lontano il paesaggio di Villasanta, allora ancora diviso in due paesi: La Santa e Villa San Fiorano. La chiesa ed il campanile svettano oltre la cinta del Parco. A sinistra due signori sembrano rivolgersi a questo paesaggio profondo, quasi un quadro agreste  del '700. Sulla  destra, mi sembra, il complesso dei Molini Asciutti.
Questa cartolina viaggiò nel 1899 : " Alla più cara delle mie cuginette", scrive con affetto e in bella calligrafia, Ignazio alla Contessina Maria ... che è in vacanza alla Villa Rapallino a Ponte di Sori in Liguria. "Riviera di Levante" precisa Ignazio.

Proseguo e mi avvio verso i Molini Asciutti. Ma questa storia è per un' altra volta e un' altra cartolina.
 

Il Ponte delle Catene - il progetto

Ed ecco un bel disegno del progetto del Ponte, del Canonica e Fossati  che viene datato attorno al 1820.
In apertura una celebre fotografia dell' 800 con tanti signori  in posa (tutti con cappello). Tutti uomini e una donna ripresa forse per errore sulla destra, quasi fuori quadro (segno dei tempi). E per concludere una fotografia dei nostri giorni con il Lambro straripato a fine novembre 2002, un paio di metri pił alto che nella cartolina.

Alfredo Viganò

l'inondazione del 27 novembre 2002 - foto Franco Isman


cartolina precedente

  12 settembre 2005