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Dopo la genuflessione alla tomba del ventennio,
anche, come un tempo, le mani sul Parco?


l'ippodromo

Ippodromo, in alcune cartoline del Parco (a cui rimando) avevo brevemente raccontato dell'ippodromo a Monza, sorto negli anni '20. Quando qualcuno, poco prima, pensava ancora di far ritornare il Parco a zona agricola coltivata a cura della associazione dei reduci della prima guerra mondiale. L'idea “incolta” che il Parco, unitamente al complesso della Villa e dei Giardini, non sia un grande monumento al paesaggio, irripetibile nel nostro territorio (oggi vissuto da milioni di presenze all'anno) e che come monumento vada trattato, restaurato e risanato, interpretato per gli usi compatibili, è dura a morire. Questa idea si forgiò negli anni '20, con la nascita del fascio (autodromo, ippodromo, Golf Club, agraria, e nel Trenta anche un progetto non realizzato di enorme polo sportivo, con campo di calcio, di tennis, piscina, etc. etc. nella zona della Cascina del Sole, e ancora un teatro littorio nei giardini del Piermarini e altro ancora).

il testo

La cartolina che propongo è del 17/VII/ 1943, in piena guerra, con ossequi un signore di Monza segnala a un signore a Mare e Pineta Grande Albergo di Cervia cose che potrebbero essere “crittografiche”, dati i tempi da spia (stranamente, quasi per inganno o disprezzo, mette il numero romano al mese e non all'anno come era imposizione del regime) : “Visto l'aumento troppo forte del giuoco e delle relative palline, mi affretto a comunicarle che disdico la ordinazione. Ai ragazzi acquisteremo altri giochi. Scuserà il disturbo. Con distinti ossequi, devotissimo….”.
Quello che si vede è il corpo centrale del complesso che conteneva anche una delle tribune. Tavolini pronti per pranzo o rinfresco stanno in bella vista e in attesa.

Illustrazione Italiana

Ho una cartolina che mostra il viale e la vista dal Mirabellino prima dell'avvento dell'ippodromo, ma preferisco riportare la prima pagina della Illustrazione Italiana del 20 ottobre 1889 che è in buona parte sul Parco di Monza e la Villa in occasione della visita in Italia dei sovrani di Germania. Al centro della pagina si vede il viale dei Palloni (per la forma data alle piante) che mira il Mirabellino, visto dal Mirabello . Questo è il viale, prima detto dei Carpini, frequentato da Eugenio Napoleone e la moglie, come appare nelle stampe del tempo(si vedano precedenti cartoline: Villa Mirabello; Villa Mirabellino; L'Ippodromo).

Corriere della Tessile

Unisco anche la copertina del “Corriere della Tessile” (anno IV, n.4, 1 aprile 1925) che porta in copertina “L'Inaugurazione del nuovo Ippodromo di Monza “ con eleganti signore alla moda dell'epoca che mostrano i modelli propri e dei bambini e dietro a destra la tribuna dell' impianto..
Qualche decina di anni fa l'ippodromo fu tolto dal Parco, le stalle e le tribune demolite, anche a seguito di un incendio (erano interamente in legno). Il particolare paesaggio e “contrappunto” voluto dai Durini tra il Mirabello (sorto nella metà del '600) e il Mirabellino (della fine del '700 e di fatto coevo con la Villa e i Giardini) viene così in parte ricomposto sino alla ricostituzione del viale dei Carpini (poi viale dei Palloni) che univa assialmente le due ville, una alta sul primo terrazzamento sul fiume, e la seconda più lontano e poco più elevata sull'ulteriore terrazzamento. Come altre volte ebbi modo di segnalare, si configura un “sistema” completo di queste due ville storiche nel paesaggio del Parco, secondo regole precise che poi si ritrovano in altri interventi nel segnalare il rapporto paesaggistico, appunto un contrappunto (in analogia con la musica), tra due parti significative in se ma che appartengono ad un legame unico e unitario di paesaggio.
Ora si è rinnovato malamente e per un tozzo di pane il contratto con l'Autodromo per un ventennio o quasi, senza di fatto recuperare parti al pubblico, con dubbi di legittimità e poca attenzione a qualità e destini del Parco storico (c'è un ricorso delle associazioni nazionali WWF, Lega Ambiente e Italia Nostra), si ventila un rinnovo disattento al Golf Club di Milano (la bozza della precedente amministrazione poneva limiti e recuperi che vengono tolti), si vuole mettere la Fiera di San Giovanni (mi sono ricordato della Fiera degli Asini di Cernusco Asinario come era chiamato un tempo ma per fortuna questa a Monza si tiene virtualmente e ironicamente altrove, in centro) ma, dal sogno o incubo per il futuro della Città, da un assessore, arriva la proposta di rimettere l'Ippodromo nel Parco. Dice una sola cosa del Parco la “velina” passata oscuramente (sembra all'insaputa anche del sindaco) ad un giornale dall'assessore all'urbanistica che con poca sensibilità ai temi ambientali e alla sostenibilità ha più o meno detto che le aree agricole non servono a nulla, : “PARCO DI MONZA, ippodromo e manifestazioni equestri, ippodromo tradizionale con possibilità di essere parcellizzato per manifestazioni equestri anche serali”. Quindi altre privatizzazioni, altre recinzioni, altre sottrazioni all'uso proprio del Parco. Mi ricorda la proposta del Casinò alla Villa fatta da Cicciolina, e perché non mettere nel Parco anche la pista di sci ventilata altrove negli incubi assessorili? Oppure, viste le proposte circolanti, anche una zona e Cascina “erotica” (che a dire il vero non ho trovato nelle proposte e priorità per variare il Piano Urbanistico della Città)? Tanto, a detta di costoro, lo spazio nel Parco non manca e, come dice la canzone d'epoca, nell'oscurità va “la ronda del piacere…”.
Mala tempora currunt.

Alfredo Viganò

P.S. Per chi è interessato, una buona documentazione generale, anche grafica, su questi eventi si trova in: Il Parco Reale di Monza. Associazione Pro Monza, 1989.


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  23 giugno 2008