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Il parere delle cooperative

From: Fabio Baldessari
To: PGT@arengario.net
Sent: Tuesday, January 17, 2006 9:08 AM
Subject: contributo


Aderendo all'invito dell'assessore, ritengo utile riportare un contributo, presentato in sede di consultazione delle forze sociali da parte di ALCAB (Associazione delle cooperative di abitazione apparteneti a Legacoop) concernente la politica per l'edilizia a costi convenzionati.

Fabio Baldessari



ALCAb – Associazione Lombarda Cooperative di Abitazione

Parere sulla proposta di Piano di governo del territorio del Comune di Monza

Gli effetti dell'aumento vertiginoso del costo degli alloggi, dovuto ad un ancor più rilevante incremento del costo delle aree, colpiscono fasce sempre più ampie della popolazione e costituiscono un freno allo sviluppo del sistema città.
Ciò è avvenuto anche perché per più di dieci anni non sono stati attivati in città i Piani di edilizia economico popolare, lasciando privo di opportunità di iniziativa il vasto movimento della cooperazione edilizia.
E' rimasta inutilizzata una grande risorsa della realtà economica monzese, che potrebbe, anche attraverso processi di aggregazione, mobilitare il risparmio sociale e la capacità economica dei soci per corpire una quota rilevante del fabbisogno abitativo della città. Perché ciò si verifichi è necessario che si consenta alle cooperative di abitazione l'accesso alle aree edificabili e la partecipazione alle iniziative di recupero.
Pertanto si suggerisce:
  1. che nel Documento di Piano sia esplicitamente riconosciuto l'importanza dell'edilizia calmierata, fra le politiche di intervento per la residenza, accanto all'edilizia residenziale pubblica (Documento di Piano: art. 2 e art. 22 comma 4), e che la cooperazione sia esplicitamente menzionata fra i soggetti attuatori;
  2. che il Piano casa sia considerato strumento di coordinamento delle politiche di intervento per la residenza previste dall'art. 8 comma 2c della L.R. 12/2005;
  3. che il Comune si attivi affinché l'attuazione dell'edilizia convenzionata sia affidata a soggetti scelti con gare di evidenza pubblica, anziché semplicemente affidata all'operatore privato, fissandone i criteri sulla base delle finalità che si intendono conseguire;
  4. di valutare, compatibilmente con gli obiettivi del piano, la possibilità di soddisfare i fabbisogni di edilizia sociale pubblica utilizzando aree di proprietà comunale;
  5. che sia incentivata l'edilizia convenzionata, attribuendo un punteggio più alto di quello previsto al comma 12 dell'art. 10 del Documento di Piano ai fini della scelta dei piani da attuare, e che tale punteggio possa ulteriormente incrementarsi qualora si superi la soglia del 20%.
  6. che i diritti volumetrici, che il Comune dovesse conferire nei piani attuativi delle aree sistema, siano utilizzati per l'incremento dell'edilizia convenzionata in esso prevista;
Inoltre la sottoscritta associazione coglie l'occasione per chiedere che si attivi un organico piano di intervento pluriennale per l'edilizia di tipo economico popolare, di dimensioni congruenti all'entità del fabbisogno, attivando le necessarie risorse in accordo con i livelli istituzionali interessati.

Per ALCAb: Maurizio Castelnuovo



A.L.C.A.b. Associazione Lombarda Cooperative di Abitazione – via Palmanova, 22 – 20132 MILANO- tel 02 2828879

Monza 30/12/2005



Il contributo di Fabio Baldessari  non è ovviamente un quesito sul Piano ma una articolata valutazione sul particolare problema della casa. Problema che riveste, come giustamente sottolineato, importanza non marginale nel contesto degli obiettivi del PGT e delle politiche urbanistiche, edilizie e sociali del Comune.
Per ora posso solo dire che trattandosi anche di un “documento parere” inoltrato nel periodo in corso di consultazione istituzionale sul Piano e dato che il movimento cooperativo fa certamente parte delle presenze sociali ed economiche del territorio, non formulo una risposta dato che in altra sede è in corso la valutazione dei pareri. Dico solo che ne condivido molte ragioni sottolineando comunque che il Piano si propone i fini esposti e che se potranno essere ancora più valorizzati si vedrà di farlo. Nella continuazione del dibattito ci sarà anche modo per sottolineare che alcune aspirazioni, come quella per esempio di un Piano più generale, anche parallelo al PGT, sulla casa è in corso di avvio e predisposizione pur nei gravi limiti imposti dalla legge regionale 12 da parte della Regione  al comune di Monza.

Alfredo Viganò


   PGT@arengario.net


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  18 gennaio 2006