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PGT    Tutto quello che vorreste sapere sul Pgt...







Parchi e sistema del verde nel PGT
di Alfredo Viganò


Come dicevo in altra nota, Gimmi Perego chiedeva dei Parchi e precisamente:

“Per quanto riguarda i parchi, come è noto nei primi anni novanta venne messa in atto una manovra complessiva di salvaguardia chiamata Parco di Cintura Urbano, poi riconfermata nel PRG Benevolo adottato nel 1997.
Il piano del 2002, invece introdusse nei cosiddetti comparti di perequazione, enormi volumetrie edificabili proprio nel Parco di Cintura, oltre all'accordo di programma che ha portato, ahimè, alla realizzazione del Centro Commerciale del Rondò.
Ora il nuovo PGT definisce non più un solo parco ma diversi parchi "di cornice": qual'è la strategia e quali sono i parchi previsti? Soprattutto, qual'è la loro fattibilità?”

Vi è poi anche una richiesta, emersa al dibattito con professionisti e tecnici all'Urban Center, specifica sul Parco reale e PGT. A questa ultima mi riservo un intervento a parte come seguito di questa prima sui parchi nel PGT. Cosa che si farà anche per le aree agricole e gli incentivi. Tema questo che merita, data la novità, particolare attenzione.


Nel documento degli indirizzi delle politiche urbanistiche si è detto, all'avvio delle elaborazioni di Piano, che Monza si propone anche come Città dei parchi. Ne ha infatti le ragioni geografiche e storiche perché il tema dei parchi urbani e territoriali sia parte “centrale” degli obiettivi di Piano.
Infatti Monza ha storicamente (nel contesto anche della Brianza) una ricca diffusione di parchi storici minori (purtroppo molti distrutti negli ultimi decenni) connessi a ville e palazzi oltre al Parco e ai Giardini reali.
Non è il caso qui di riprendere le ragioni storiche di questo straordinario evento territoriale che, in particolare, a partire dalla fine della seconda metà del Settecento, investì il nostro territorio come fatto “culturale”  specifico. Il Parco di Monza e, prima, i Giardini reali nascono da un contesto culturale nuovo che pervadeva l'intera Europa e che trovava proprio a Monza, con i Giardini,  forse il primo esempio, come sottolineava il conte Silva nei suoi scritti,  di un “Parco”  nuovo e diverso dai precedenti, nel rapporto con il paesaggio, la natura e la fruizione. Poi il Parco che “esplode” le nuove concezioni sul paesaggio in anni di grande rinnovamento sociale e politico, oltre che culturale, a seguito della rivoluzione francese.

Monza poi è caratterizzata dalla presenza del Fiume, del Lambretto che cingeva parti delle Mura, del Canale Villoresi, determinando una presenza nel paesaggio urbano ed agricolo di corsi d'acqua principali e minori (di questi purtroppo molti distrutti, si veda la bella pubblicazione del prof. Pompeo Casati e il Piano della idrografia minore redatto in occasione del Piano Regolatore del 2004 e dell'attuale PGT).
Non vi è dubbio che per la nascita storica dei parchi e di quello Reale nonché per il valore “verde del paesaggio, la presenza dei corsi d'acqua, la possibilità di derivazione dagli stessi ai vari fini di irrigazione, compresi quelli paesaggistici e ludici, è premessa importante per il sistema del verde e dei parchi territoriali oltre che urbani ad essi connessi.

Il PRG del 1997 affrontava in parte questo problema individuando, quasi più idealmente che realmente, un anello attorno alla Città, il Parco di cintura,  comprendendo in origine sia aree edificate (come la zona industriale) che agricole e anche destinando questo vincolo a utilizzazioni varie oltre che a verde.
Il nuovo Piano e oggi il PGT parte da qui, dalla necessità di definire un rapporto preciso tra territorio e Città  che non investa solo gli aspetti della destinazione urbanistica delle aree e delle infrastrutture (siamo in un territorio con economie e funzionalità continue indipendentemente dai limiti amministrativi) ma anche quello del paesaggio (nella sua accezione più ampia a carattere paesistico).
Individua pertanto (come per gli aspetti urbanistici più puntuali: aree dismesse, viabilità locale, piano dei servizi etc.), un legame preciso tra:

  1. stato della urbanizzazione e suo coinvolgimento reale e non solo formale nel sistema verde (individuazione delle grandi e piccole aree disponibili da inserire in un sistema “ di Parchi di cornice alla Città”;
  2. legame con il sistema maggiore e minore idrografico (lungo il Lambro  e canali e rogge derivate, lungo il Villoresi e secondari) costituendo, data la geografia di questi corsi, comunque una rosa intorno alla Città dato che il Lambro ha un percorso nord-sud e il canale Villoresi ovest-est). In questo caso i Parchi di cornice penetrano profondamente nella Città nel legame del corso d'acqua, dei parchi storici pubblici e privati, dei nuovi parchi urbani e giardini di quartiere previsti.
  3. legame paesaggistico e di continuità tra il “verde” pubblico e privato urbano e quello agricolo e territoriale anche sovra-comunale, provinciale e regionale;
  4. ricerca di un “sistema” verde che partecipi per parti e nel suo complesso alla attuazione di corridoi ecologici e a principi di sostenibilità e recupero paesaggistico integrato con la Città e il territorio come prospettiva definitiva e non che si proponga come “riserva” per destinazioni urbanistiche nel tempo.
  5. ricerca di un sistema normativo e di risorse economiche sulla “fattibilità” delle previsioni non solo come “destinazione” ipotizzata ma anche come partecipazione al Piano dei servizi in programmi di realizzazione a breve e medio termine. In particolare questo aspetto investe le aree agricole dato che il sistema verde investe la formazione dei parchi Territoriali di cui fanno parte in prevalenza anche destinazioni agricole. La destinazione agricola deve essere sottratta al principio ( in particolare in prossimità degli abitati) di attesa e riserva per ulteriori espansioni ma stabilizzata permanentemente e per questo vanno trovate risorse adeguate ( incentivi) anche per consentirne la fruizione e partecipazione alla economia della Città e la formazione anche di nuovi boschi.

Le riproduzioni di mappe esplicitano chiaramente i concetti sopra schematizzati:

assieme dei parchi

In una si legge chiaramente il rapporto col territorio nella continuità dei corsi d'acqua, nella presenza del grande Parco storico e dei parchi territoriali come quello della Valle del Lambro, della Cavallera verso Vimercate, del Villoresi e delle Cave a est, della Cascinazza e del medio Lambro a sud, del Villoresi e del Grugno Torto a ovest. Oltre ad altri maggiormente compresi nel tessuto urbano sovra-comunale come quello comprendente le aree libere a cavallo del confine con Cinisello. 

parchi territoriali

Nella seconda la integrazione urbana del sistema del verde, la penetrazione nel contesto urbano e la ricerca puntuale di aree verdi ed a parco nei quartieri (l'obiettivo è stato: ogni quartiere un parco). I parchi elencati, segnalati quelli maggiori e medi, sono 24 a cui va aggiunto il verde più minuto e dei giardini pubblici.

aree agricole

Nella terza   la distribuzione delle aree agricole che vanno considerate, a tutti gli effetti, come destinazioni “stabili” e non transitorie (si ricorda anche che la legge ha introdotto il principio che le aree agricole, riportate nel Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento, non sono modificabili con il PGT ma solo nel contesto del Piano territoriale stesso). Le aree agricole sono partecipi dei parchi di cornice e sono connessione coi parchi territoriali sovracomunali.

Nella relazione del Documento di piano si trovano i riferimenti dei parchi a pag. 24, 25, 43, 44, e da pag. 79 in poi per le politiche ambientali fino a pag 117. nella relazione del Piano dei servizi si veda il punto 13 pag. 75 e seguenti sul “Sistema del verde”. Si veda anche il Sistema idrico, nella relazione del Piano delle regole e il sistema delle aree agricole. Nelle relazioni si trovano anche i dati dimensionali del tutto. Inoltre, in più punti, la VAS tratta il tema del verde e della sua funzione in Città e nel territorio.
Per la parte più specifica sul Parco di Monza e sugli incentivi per le aree agricole, come detto in premessa, seguiranno altre note di maggior dettaglio.

Alfredo Viganò


   PGT@arengario.net


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  6 febbraio 2006