prima pagina pagina precedente




Errare humanum est...
750 milioni di lire per il campionato delle "Marching Bands"

da: Carlo Vittone
inviato il: 14 ottobre 2002 22:41


Marching-Band
foto S.E.Shabelman
1 - Uno spettro si aggira per Monza. Uno spettro di cui pochi sanno, ma che quando si materializzasse sarebbero guai per tutti. Lo spettro si chiama "Campionati mondiali Marching Bands" e il periodo in cui potrebbe materializzarsi dovrebbe ricadere ai primi di luglio 2003. Cosa sono le "Marching Bands"? Sono quelle bande musicali, formate da un minimo di 65 a un massimo di 150 persone e oltre, che suonano marciando con qualche coreografia di contorno. E' una tradizione tipicamente americana, che comunque anche in Europa e nel mondo intero gode di un certo seguito. Esiste anche un'organizzazione internazionale delle marching bands (la WAMSB con sede a Calgary) che cura un campionato annuale tra le diverse bande, con tanto di premi e categorie di difficoltà. Precedenti edizioni di questi campionati si sono svolte a Londra, a Calgary, a Sydney, a Berlino e quest' anno in Giappone. L'edizione 2003 è appunto prevista a Monza per i primi di luglio 2003, anche se in città sono in pochi a saperlo. Ma perché un simile appuntamento, in fondo festoso e potenzialmente interessante, dovrebbe costituire uno spettro che si materializzerà con evidenti gravi disagi per Monza? Cerchiamo di capirlo assieme. Per far ciò mi sono procurato le delibere di giunta comunale attraverso le quali si sta organizzando questa manifestazione.
 
2- Tutto nasce ufficialmente da una delibera di Giunta (n° 460 del 18/4/2001) dal titolo "CAMPIONATI MONDIALI MARCHING BANDS. VISITA DELEGAZIONE UFFICIALE PER VALUTAZIONE LOCATIONS IMPEGNO DI SPESA". Nella delibera in sostanza si dice in premessa che "è pervenuta da parte del responsabile italiano della WAMSB la proposta di candidatura della Città di Monza quale sede del Campionato Mondiale Marching Bands per l'anno 2003", poi che "questa amministrazione comunale ha inoltrato richiesta formale di candidatura di Monza" (ma allora da chi è partita la richiesta?) e che tale "candidatura è stata favorevolmente sostenuta dall'Assessore Regionale alla Cultura" (in che modo? in che forme? con quale impegno di contributo economico?). Poi, in delibera, viene deciso: 1) "di ospitare ed organizzare il Campionato Mondiale per Marching Show Bands nel luglio 2003" 2) "di dare mandato al dirigente del Settore Cultura di avviare tutte le procedure necessarie avvalendosi della collaborazione del referente italiano della WAMSB sig. Felice Cattaneo" 3) "di impegnare (tanto per cominciare..NdA ) L. 16.000.000 per far fronte alle "necessarie spese preliminari". In buona sostanza Monza accetta di ospitare ed organizzare il campionato 2003, di riconoscere un ruolo di collaboratore al sig. Felice Cattaneo e di cominciare a spenderci 16 milioni di vecchie lire la cui liquidazione "è subordinata alla presentazione di regolari disposizioni dirigenziali". Il meccanismo si è messo in moto.
 
3 - La seconda delibera è la n° 859 del 18/7/2001 dal titolo "INDIRIZZI CIRCA L'ORGANIZZAZIONE DEL CAMPIONATO MONDIALE PER MARCHING SHOW BANDS NELL'ANNO 2003." Dietro questo titolo un po' vago e anodino si nasconde una vera bomba. Infatti, dopo aver ricordato in premessa i precedenti contatti e la delibera del 19.04 e aver citato la formalizzazione della candidatura monzese presso lo WAMSB in un meeting a Chicago (cominciano i viaggi...) si butta là, con stupefacente nonchalance, che  "è possibile ipotizzare un impegno a carico del Comune di Monza non superiore a 250 milioni di lire per l'anno 2002 e non superiore a 500 milioni per l'anno 2003". Sì, avete letto bene. Pur distribuita su due esercizi, si tratta di una somma di 750 milioni per un evento che (come vedremo) coprirà sette giorni effettivi di manifestazione. Siamo a oltre 100 milioni al giorno, 10 milioni l'ora. E' la somma, credo, più rilevante mai spesa a Monza per una singola manifestazione. E sicuramente non per una delle più prestigiose. Certo, di seguito viene aggiunto che tale impegno è "inteso come base economica di garanzia per gli organizzatori che potrà essere usata anche parzialmente qualora vengano attivati tutti i possibili canali di finanziamento", il che, fuori dal burocratese, significa che non è detto che Monza dovrà necessariamente spendere tutti quei soldi, perché potrebbero anche arrivare contributi pubblici e privati (sponsor) per contribuire alle spese. Tuttavia siamo sempre sul vago: si parla, assai genericamente, di un "positivo giudizio della Provincia di Milano" e di un "esplicito interesse della Regione Lombardia". Quale e soprattutto in quanto potrebbero quantificarsi questo "positivo giudizio" e questo "esplicito interesse" non è detto. Potrebbe anche essere una semplice chiacchera al bar con l'assessore delegato o una telefonata informale con la sua segretaria. Di più non è dato sapere. Di riferimenti a sponsor già disponibili nulla. Per ora tutta la cifra è e resta per intero sulle spalle di Monza.
Alla delibera viene poi allegata una bozza di accordo (ma qualcuno potrebbe mai indicare, ai sensi del Codice Civile italiano, di che tipo di accordo si tratta? E' un contratto civilistico? Come nominato? E' una semplice dichiarazione di intenti? o cos'altro? qual'è il suo valore giuridico?) tra il comune di Monza nella persona dell'allora assessore Maffé e il sig. Robert Eklund, direttore esecutivo della WAMSB. In tale bozza si dichiara la volontà del Comune di Monza di costituire un Comitato organizzatore della manifestazione a Monza. Si dice, tra l'altro, che "a tutti i membri delle bande verrà offerto alloggio e vitto dal pranzo o cena del 3 alla colazione del 11 luglio a Monza e nei paesi limitrofi" o "presso famiglie con il solo pagamento delle spese organizzative" o "uso di locali dei vari comuni a modico prezzo" o in "alberghi, pensioni o collegi a prezzi diversi a carico delle bande"  e che ogni trasporto (transfer a/r con aereoporti e ogni spostamento urbano dal luogo di soggiorno a quello di manifestazione) sarà "gratuito" per i partecipanti. E qui già cominciamo a manifestare i primi seri dubbi su questa manifestazione. Infatti in successivi documenti e notizie giornalistiche pare che le bande partecipanti si aggirereranno tra le 25 e le 30. In realtà, le bande sono solitamente classificate in quattro gruppi di dimensioni, da un minimo di 65 a un massimo di 150 e più componenti. Stabilendo una cifra media di 100 persone a banda fanno già 2500-3000 persone. Inoltre è presumibile che molti componenti delle bande provenienti da tutto il mondo vorranno portarsi appresso mogli/mariti, fidanzate/i o familiari e amici vari. Potremmo facilmente raggiungere le 3000-4000 persone, tutte da alloggiare e tutte da trasbordare in giro per la città. C'è qualcuno con la testa sulle spalle che si rende conto di cosa significa ciò? Nella documentazione ufficiale non c'è traccia di accordi con altri comuni per l'ospitalità dei suonatori e, per l'esperienza che ho di simili accordi intercomunali, non vorrei che ciò non fosse che un pio desiderio. Quanti suonatori potranno poi trovar posto tra le famiglie monzesi? 100? 200? 500? Non credo davvero di più, anche nella più ottimistica delle ipotesi. Data la quasi totale assenza di strutture ricettive alberghiere di tipo economico in città, ne resterebbero comunque da 2000 a 3000 che si penserebbe di sistemare per quasi una settimana nelle scuole monzesi elementari e medie, il che significa a gruppi di 100 alla volta, da alloggiare e sfamare per tre pasti al giorno. E stiamo parlando solo dei partecipanti alla manifestazione e non di eventuale pubblico da fuori città. Scene da terremoto in Irpinia, solo che lì almeno c'era la protezione civile. C'è intenzione di farla intervenire anche in questo caso? E' in grado Monza, per strutture e uomini, di reggere un simile urto? C'è qualche persona che si è posta queste ragionevoli domande, prima di prendere qualsivoglia impegno? Qualche persona che abbia notato che le precedenti edizioni si sono svolte in grandi metropoli internazionali (Londra, Calgary, Sydney, Berlino, Tokio, magari anche in forma più ridotta di quella prevista) e non in una città di medie dimensioni della provincia milanese? O il delirio di grandezza di qualcuno ha travolto ogni luce della ragione? Ma gli aspetti inquietanti del citato accordo non si fermano qui: al punto 9 dell'accordo si parla dei Giardini della Villa Reale e dello Stadio Brianteo come principali luoghi deputati alle sfilate bandistiche. Se si vuole avere conferma di ciò, basta visitare il sito del comitato organizzatore (www.showbandsmonza2003.org): il programma (per carità, magari è solo provvisorio, però al momento non ne esistono altri) prevede per sabato 5 luglio il concentramento delle bande ai Giardini della Villa Reale e la sfilata nel Parco di Monza: ovvero più di 2500 persone a spasso per un numero imprecisato di ore tra Giardini storici e Parco. Riuscite a immaginare i Giardini reali, che a fatica assorbono qualche centinaia di persone nelle domeniche primaverili, invasi da qualche migliaia di persone marcianti? L'assessore al Parco ne è avvisato? E che dice? Ma ancora più significativo della faciloneria degli organizzatori è il fatto che la "gara" vera e propria è prevista per i giorni 7-8-9-10 luglio all'interno dello Stadio Brianteo. Per un manto erboso abituato a un normale calpestio di 11+11+1 x 2 = 46 piedi per 90 minuti una volta ogni 15 giorni, qui avremmo 2500 x 2 = 5000 piedi per almeno 8 ore giornaliere per quattro giorni di seguito. Qualcuno si è preoccupato di cosa potrà restare del manto erboso dopo questa elefantiaca cavalcata? E se cadesse anche solo uno spruzzo temporalesco d'acqua prima delle gare, che resterebbe dell'erba, dopo? Nessuno ha avuto il buon senso di pensare a far marciare i suonatori solo su percorsi asfaltati? E se al termine della manifestazione fosse necessario procedere a rifare il manto erboso del Brianteo, chi pagherebbe? Un'assicurazione? Il Comitato organizzatore? Il Comune? E l'assessore allo Sport ne è avvisato? E che dice? Grande faciloneria e improvvisazione, accompagnate da un insopportabile quanto davvero inopportuno senso di "grandeur" caratterizzano le scelte di questo programma (pensate che nel documento di accordo è anche previsto per il giorno di inaugurazione, forse per meglio preparare il prato all'arrivo dei 2500 suonatori marcianti, un eventuale "Carosello storico dei carabinieri a cavallo di Roma" sul prato dello stadio Brianteo! E vvvai!)
 
4 Andiamo ora avanti con le successive tappe di questo sciagurato progetto. Il 12 settembre 2001 si arriva alla  delibera n° 1110 dal titolo "COSTITUZIONE DEL COMITATO PER L'ORGANIZZZAZIONE NELLA CITTA' DI MONZA DEL CAMPIONATO MONDIALE 2003 DELLE MARCHING SHOW BANDS". In sostanza si tratta della formalizzazione della creazione del comitato che dovrà materialmente organizzare la manifestazione, già peraltro previsto in margine alla bozza d'accordo del 18 luglio precedente. Allegato alla delibera vi è l'atto costitutivo del comitato e relativo statuto. In premessa anzitutto veniamo a sapere che quella bozza è stata successivamente ratificata in data 28 luglio dall'assessore Maffé in quel di Berlino-Potsdam (altro viaggio, quanti ne conteremo alla fine...?). In sè la delibera non dice molto altro. Più interessante è l'atto costitutivo e soprattutto lo statuto del comitato, pare realizzati con l'aiuto di uno studio notarile. In genere gli statuti dei comitati (che in sé e per sé sono disciplinati da tre miseri articoli del c.c.) non presentano particolari difficoltà: di solito si  prevede che un certo gruppo di persone formino un comitato per assolvere ad un particolare compito (la legge parla a titolo esemplificativo di "opere pubbliche, monumenti, esposizioni, mostre, festeggiamenti e simili") solitamente versando una pari quota associativa e stabilendo gli organi che dovranno gestire tale capitale (più eventualmente altro proveniente da fonti esterne). Si  comprende quindi che, di norma, la gestione e soprattutto l'approvazione del bilancio annuale del comitato possa essere fatta in forma assembleare o in forma delegata secondo un metodo di votazione a maggioranza assoluta dei soci. In casi appena più complessi, quando per esempio alcuni associati hanno creato il comitato magari con rilevante esborso di denaro e altri si associno in seguito con una sola quota associativa di modesto importo, si preferisce distinguere tra i soci promotori (con diritto di parola e voto) e i soci associati (col solo diritto di parola). Le forme di statuto sono comunque relativamente libere, poiché la legge stessa è piuttosto vaga in materia e lascia spazio, sempre nel rispetto delle restanti norme civilistiche, anche per soluzioni più raffinate. Cosa invece si è fatto con il Comitato Organizzatore del nostro campionato bandistico? Sempre per la consueta faciloneria accompagnata da improvvida "grandeur", secondo l'art. 6 dello statuto l'organismo decisionale ultimo del comitato verrebbe formato da un Consiglio di Amministrazione formato da 15 membri e precisamente (li cito tutti) : "il sindaco pro-tempore di Monza, l'assessore al Turismo pro-tempore di Monza, il delegato WAMSB per l'Italia (ergo il sig. Felice Cattaneo), il presidente della Pro Monza, un rappresentante della Regione Lombardia, un rappresentante della Provincia di Milano, un rappresentante della Camera di Commercio di Milano, un rappresentante dell'AIMB, un rappresentante dell'Unione Commercianti di Monza, un rappresentante nominato in accordo tra i club di servizio di Monza, un rappresentante dell'Associazione Turismo per Monza e Brianza, un rappresentante del nuovo corpo bandistico Città di Monza, un rappresentante dei Comuni del territorio della Brianza, un rappresentante della bande musicali della Brianza". Manca solo l'arciprete e il capo dei pompieri! Ma l'estensore di questo statuto deve aver confuso questo mastodontico consiglio di amministrazione con un comitato d'onore o con un comitato scientifico con compiti consultivi. Invece trattasi proprio del Consiglio di Amministrazione del Comitato, e il successivo art. 8 (Consiglio di Amministrazione - Poteri) prevede infatti che esso debba "stabilire in generale l'azione da svolgere per la realizzazione degli scopi statutari, approvazione dei programmi di attività , approvazione del bilancio preventivo e del conto consuntivo, ecc.ecc." , ovvero i compiti propri di un CdA sociale o aziendale. Il piccolo neo di tutto questo profluvio di parole è nel di poco precedente art.7 , là dove si dice che "Il Consiglio di Amministrazione è regolarmente costituito con la presenza della maggioranza dei membri in carica e le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti". Cerchiamo di capire: con la delibera del 18 luglio il Comune di Monza decide di destinare l'iperbolica cifra di 750 milioni di vecchie lire in due anni e poi si crea un comitato dove lo stesso Comune è per il momento l'unico finanziatore ma conta per meno di 1/7 dei membri in tutti i momenti decisionali? E se un domani, su una qualsivoglia questione anche minore, i rappresentanti monzesi fossero messi in minoranza, che ne direbbero? Pagano e non decidono? E se la questione non fosse poi così minore? Insomma, non c'è bisogno di essere un raffinato giureconsulto per comprendere la bestialità di una simile norma, che non distingue tra soci finanziatori (eccome finanziatori!) e semplici invitati di cortesia. Il documento (che è stato peraltro rettificato con altro provvedimento di Giunta in data 14 novembre con poche varianti) contiene altre cose curiose, tra le quali un complicato sistema di interrelazioni Consiglio di Amministrazione-Presidente-Consiglio Esecutivo-Direttore Esecutivo che qui non vi sto a narrare e sul quale però ci sarebbe altro da dire. L'unica nota che non posso tacere riguarda un comma dell'art.7 che mi pare peraltro illegittimo nella sua formulazione là dove si dice che "il Direttore Esecutivo (...) è l'unico responsabile della regolarità amministrativa e della conformità alla legge degli atti compiuti dal Comitato Organizzatore". Siccome il Direttore Esecutivo del Comitato altri non è che il sig. Felice Cattaneo (privato cittadino, rappresentante del WAMSB in Italia) credo che, attribuendogli l'intera responsabilità degli atti dell'intero Comitato, in realtà gli abbiano tirato un bel pacco...Unico responsabile della regolarità degli atti del Comitato dovrebbe in realtà essere il presidente del CdA, mentre il sig. Cattaneo sarà responsabile degli atti da lui firmati come Direttore Esecutivo. O no?
 
5 Veniamo rapidamente alle fasi più recenti dell' "operazione campionato". Il 28 dicembre 2001 viene approvata una delibera di spesa per attività inerenti il campionato: totale 15.000.000 di vecchie lire per la "realizzazione del sito web, le varie attività necessarie di comunicazione e informazione e per le spese sostenute dal Direttore Esecutivo (?)". Si noti solo che, dovendo essere a dicembre ormai costituito il comitato organizzatore, le spese sopraelencate avrebbero dovuto far capo al comitato stesso e non più al Comune e che nello statuto del comitato né nelle delibere precedenti di giunta si fa menzione alla possibilità di eventuali "rimborsi spese" a chicchessia. Ma a quella data il Comitato non si è ancora formato...Poi in data 24.4.2002 viene deciso un assai più sostanzioso contributo al Comitato organizzatore e precisamente di 41,316.55 euro ovvero esattamente 80.000.000 delle vecchie lire senza peraltro altra destinazione che "consentire l'organizzazione dell'importante e imponente evento" (e dagli con gli aggettivi da "grandeur", siamo addirittura all'imponenza!). Infine, in data ormai vicinissima, il 5 giugno 2002 (quattro giorni prima del ballottaggio Faglia-Radice) viene deciso un ulteriore contributo 10.000 euro da versare al comitato ovvero circa 19.360.000 di vecchie lire per una manifestazione bandistica collegata alla Sagra di San Giovanni. La cosa curiosa (l'ennesima!) è che mentre nella delibera di contributo del 5/6/2003 si fa menzione della necessaria conformità al Regolamento Comunale sui contributi, questa voce non era presente nella delibera di contributo per gli 80 milioni del 24.4. E' solo una dimenticanza o si è cercato di aggirare qualche norma per un contributo così sostanzioso? Facciamo ora un po' di somme: 15+16+80+19,3= 130,3 milioni delle vecchie lire. Questo è quanto finora ci è costato il giochino.
 
6 In realtà queste sono solo le cifre ufficiali. Ve ne sono altre, che potremmo definire "di indotto" e che sono difficili da quantificare perché sfuggono in mille rivoli. Ad esempio nella seconda versione dell'atto costitutivo del comitato (delibera 1366 del 14.11) è saltato l'art. 8 del precedente atto, là dove si faceva capo al comitato stesso per il pagamento di tutte le spese, imposte e tasse derivanti dall'atto stesso. E' dunque presumibile che tali spese, anche solo un paio di milioni di lire, siano state affrontate dal Comune stesso, magari imputate a qualche generico capitolo di bilancio. Oppure tutti i viaggi (Chicago, Postdam e forse altri ancora) compiuti prima dell'implementazione del comitato. Anch'essi saranno stati attribuiti ad altre poste del bilancio comunale. Ma una spesa che non può essere sottovalutata è quella telefonica. Orbene, forse non tutti sanno che da circa un anno il sig. Felice Cattaneo, in quanto "Direttore esecutivo" del Comitato Organizzatore, ha preso possesso di un intero ufficio presso l'Ufficio Cultura al Serrone. In tal modo, in una girandola di trasferimenti, il funzionario responsabile dell'Ufficio Musei, persona nota e stimata in tutta la città, è finito con una piccola scrivania in un corridoio davvero incongruo al ruolo e alla funzione. E nel suo ufficio, il "Direttore Esecutivo" dispone di una linea internazionale diretta di telefono e fax senza alcun controllo da parte del Comune sul suo effettivo impiego. Il sig. Cattaneo (sia detto senza alcuna ironia) è certo persona di grande correttezza e serietà e dunque farà  uso di questa linea telefonica con la dovuta attenzione. Resta il fatto che ciò non può esimere il Comune da un controllo, che al momento mi risulta assente: in tanti anni che frequento ambienti comunali a vario titolo è la prima volta che vedo affidare una linea telefonica internazionale per così lungo tempo ad un semplice privato senza alcuna precauzione. Se si disponesse dei tabulati telefonici di quella linea nell'ultimo anno si potrebbero anche calcolare le spese telefoniche "indotte" che suppongo andare in capo al Comune: trattandosi di contatti in tutto il mondo ho paura che vi sarebbero molti zeri in bolletta.
 
7 Che fare oggi di questa manifestazione, dato che una nuova amministrazione è entrata in carica dal giugno scorso? Si sarebbe potuto annullare tutto. Questa era una possibilità assolutamente perseguibile e non è affatto vero, come qualcuno è andato dicendo, che "erano stati presi impegni che andavano rispettati". Gli impegni li aveva presi, con grande incoscienza, la precedente giunta. Nulla vietava alla nuova di annullarli (come avviene anche per altre questioni, vedi centro commerciale o metrò a fune). Il documento di intesa firmato il 28 luglio con la WAMSB (unico documento agli atti) ha un valore giuridico assai incerto e discutibile, la WAMSB non ha avuto spese tali da richiedere qualsivoglia rifusione, il solo danno da essa subito avrebbe potuto essere d'immagine, ma con quasi un anno davanti per organizzare una manifestazione alternativa difficilmente la WAMSB avrebbe potuto sostenerne la rifusione. Poi non credo proprio avrebbe intentato alcunché da quel di Calgary. Si sarebbe sciolto il comitato organizzatore, recuperati i contributi versati dal Comune, il quale avrebbe chiuso questa triste vicenda con una spesa totale di qualche decina di milioni di vecchie lire. E i 750 milioni così risparmiati, avrebbero potuto essere utilmente indirizzati verso altre destinazioni (anche culturali) dove c'è sempre gran bisogno. Sarebbe stata la soluzione migliore. Così non è stato. La nuova amministrazione ha deciso (forse obtorto collo?) di andare comunque avanti nel progetto, tanto che a fine luglio una delegazione monzese guidata dall'assessore Ascrizzi si è recata a Tokio per il "passaggio di consegne" del campionato con la città giapponese. Tuttavia sul Giorno del 31/7 veniva scritto che a quella data "A meno di un anno dall'evento mondiale un piano dettagliato dell'organizzazione comprensivo di sponsor e costi non c'è ancora" E allora che fare? Forse a questo punto l'unica cosa è limitare i danni: anzitutto si riduca l'impatto della manifestazione a quanto Monza è obiettivamente in grado di reggere, ovvero di un 30-40% di partecipanti in meno. Si comunichi alla WAMSB che  la città non potrà ospitare più di 1500-1800 persone e non più di 15 bande. Ciò renderà (incrociamo le dita) più credibile il piano di accoglienza e farà calare i costi di alloggio e trasporto degli ospiti. Poi si rediga un nuovo programma con un minor numero di giorni, tenendo conto dell'impatto ambientale delle "marching bands" (no al Parco e al Brianteo, se non per manifestazioni limitate), sfruttando invece i viali asfaltati cittadini. Infine si dia un drastico taglio alle spese sostenibili dal Comune ove non intervengano contributi pubblici e sponsorizzazioni e non si indulga con faciloneria ad eventi collaterali da ingiustificata "grandeur" cittadina. Con gli attuali chiari di luna nel bilancio comunale non credo davvero si possa andare oltre qualche centinaia di milioni di vecchie lire (e sarebbe comunque un bel salasso). Infine si modifichino al più presto le varie assurdità rilevate (statuto in primis) e si mettano sotto ferreo controllo le spese "indotte" di qualsiasi tipo. Last but not least, si restituisca al funzionario dell'Ufficio Musei un ufficio degno di questo nome.
 
Carlo Vittone