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Pratum Magnum

Lettere_alla_redazione
February 24, 2005 11:21 AM


Beniamino Rocca
To:
arengario@arengario.net
Sent: Wednesday, February 23, 2005 3:53 PM
Subject: commento articolo Franco Isman sul Pratum Magnum

Ho appena letto l'articolo di Franco Isman sul concorso per il Pratum Magnum e non posso resistere alla tentazione di dire la mia.
Se la sinistra a Monza (ammesso che di sinistra politica si possa ancora parlare) si appiattisce su posizioni di governo locale  fino  a spacciare questo "concorso truffa"  per buono dicendo che piazza Trento e Trieste  "...verrà riconquistata alla vita della città", vuole proprio dire che l'onestà intellettuale non esiste più nemmeno a sinistra.
Caro  Isman, la verità storica che emerge da questo bando è solo una, ed è triste "E' destino del Pratum Magnum essere massacrato, pur in secoli diversi, dagli architetti della famiglia Faglia di Monza".
Questo progetto di parcheggio è un "insano progetto". Proprio così mi scriveva Bruno Zevi il 13 marzo 1989 quando, guarda caso, a volere fare un parcheggio interrato proprio lì era una  giunta  che si sarebbe imposta all'attenzione dei cittadini  per avere avuto alcuni suoi protagonisti coinvolti  in "Tangentopoli", piuttosto che per avere risolto problemi urbanistici.
Un'altra cosa diceva Zevi in quella lettera che occorrerebbe prendere in considerazione "I parcheggi sono diventati un maniaco alibi per evitare di risolvere i problemi urbanistici" . E Zevi, con Adriano Olivetti fondò l'INU, qualcosa capiva di urbanistica. O no?
Molto altro avrei da dire sul bando, l'ordine degli Architetti (non dimentichiamolo, un'istituzione voluta da Mussolini ) e la giuria, ma qui mi fermo perchè a questa giunta non c'è alternativa . Purtroppo.

Beniamino Rocca


Caro Rocca,
a me sembra che concorso per la sistemazione della piazza e sottostante parcheggio siano due questioni distinte, ed infatti ho scritto “Pratum Magnum disopra, autosilo sottoterra, ma di questo parleremo più diffusamente un'altra volta”. Per la prossima settimana ho in programma un articolo su questo argomento, ma quello che penso di questo parcheggio lo ho in realtà già scritto nell'articolo “Piano della mobilità – La politica dei parcheggi” in cui dicevo: “Destinare al parcheggio a rotazione 65+130 posti in piazza Trento e Trieste significa perpetuare o addirittura incrementare le attuali code all'entrata dei parcheggi e la circolazione parassita nell'attesa che si liberi un posto nell'agognato ombelico della città, mentre non prevedere questo tipo di utilizzo significherebbe riempire i posteggi oggi sotto utilizzati di via Gramsci e piazza Cambiaghi, mantenendo la piena accessibilità al centro al prezzo soltanto di pochi passi a piedi, tra l'altro passando davanti ad altri negozi…"
Invece non capisco la definizione di “concorso truffa”, concorso del quale ho comunque criticato l'esiguità dei premi che scoraggerà certamente i grossi nomi dal partecipare.
Cordiali saluti

Franco Isman