prima pagina pagina precedente




Voci
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur

Franco Isman
November 02, 2005 1:31 PM



Sono perfettamente d'accordo con quanto scrive Giorgio Majoli (vedi il dibattito su “il dono”) sui veri problemi di Parco e Villa, compresa la citazione su Sagunto. E' qui che si vedrà e giudicherà l'operato di questa amministrazione ed il rispetto di quanto esplicitamente previsto dal programma elettorale, o quanto meno sotteso. Purtroppo i prodromi sono tutt'altro che fausti e l'inerzia e peggio sulle sopraelevate, compresa quella parte che sta al di fuori dell'anello dell'autodromo, è molto grave.

Ma adesso ci sono voci, e molto più di voci, sull'intenzione dell'amministrazione di prorogare alla scadenza, nel 2006, il contratto con il Golf, con soltanto lievi aggiustamenti per le sorgenti della roggia Pelucca , e questo è gravissimo.
Vi invito ad andare a vedere l'interessante cartolina “Autodromo e Bosco Bello” della serie sul Parco, curata da Alfredò Viganò, nella quale risulta evidente l'enorme estensione di metà dell'anello di velocità (soltanto parzialmente recuperata all'uso pubblico) e del golf.

Conosciamo, e personalmente condivido in parte, le serie argomentazioni a favore della permanenza dell'autodromo, ma nessuna di queste vale per il golf.
Sono fautore della democrazia delegata: abbiamo eletto un consiglio comunale ed un sindaco ed è giusto che, nell'ambito delle rispettive competenze, operino in nome e per conto di tutti i cittadini. Ma quando si tratta di scelte fondamentali come la permanenza o meno del golf, con l'occupazione di 94 ettari sui 685 totali del Parco, mi sembra doveroso coinvolgere la cittadinanza e non limitarsi ad informarla a cose fatte. Invito l'amministrazione ad affrontare un serio dibattito prima di prendere delle decisioni, organizzandolo al più presto e fornendo in questa occasione tutti gli elementi di valutazione. E poi, magari, ad indire un referendum.

Considerato che si tratta di un bene pubblico, a me sembra che elemento di giudizio fondamentale sia il  godimento del bene, che può essere forse quantificato con il rapporto fra l'area occupata ed i suoi effettivi fruitori, ed ho l'impressione che vi sia una differenza abissale fra il golf e la parte del Parco a disposizione dei comuni cittadini. Ma un'impressione non basta, ci vorrebbero i dati reali.

Franco Isman

Pos scriptum sul casinò di Campione (citato da Majoli).
Sono stato un anno fa con gli architetti e ingegneri di Monza a visitare il cantiere di Campione in occasione del “tiro in alto” di uno dei travoni del salone, molto interessante tecnicamente, ma, da perfetto ingegnere, devo dire che non ho proprio compreso il motivo di costruire dei travoni di 50 metri “per la lunga” quando si poteva metterne da 20 in senso trasversale, realizzando un identico salone di 1000 metri quadrati, senza colonne intermedie e con un quarto della spesa. Probabilmente soltanto stupire.
Quanto all'inserimento paesaggistico di “questa opera d'arte moderna, progettata da Mario Botta nel rispetto del territorio e della tradizione”, come recitano le agiografie ufficiali, condivido la valutazione dell'obbrobrio: un eco-mostro di 10 piani fuori terra che inquina il panorama da Melide a Lugano, un vero “bottone”, tanto per mantenere la terminologia del "cadregone".

l'eco-mostro dal treno - foto Franco Isman